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2025.07.22 Parrocchia Sacra Famiglia a Gaza

Terra Santa, Caritas Italiana al fianco di chi soffre

Definito un nuovo programma di interventi per la Palestina: sostegno al lavoro, aiuti alla parrocchia di Gaza, promozione del dialogo

Vatican News 

Non si ferma l’azione umanitaria di Caritas Italiana a sostegno delle popolazioni della striscia di Gaza e della Cisgiordania. L’ente caritativo ha messo a punto un nuovo programma di interventi che ha tre obiettivi importanti: fornire un aiuto umanitario immediato ai più vulnerabili, a Gaza e in Cisgiordania; avviare un percorso di riabilitazione socioeconomica per i tanti che hanno perso il lavoro in Cisgiordania; continuare il fragile percorso di costruzione di un dialogo tra israeliani e palestinesi per una pace duratura.

Sostegno non solo alla comunità cristiana

Questo programma di interventi, per un valore totale di oltre 260.000 euro, avrà un’attenzione particolare, ma non esclusiva, per la comunità cristiana della Terra Santa, che proprio nei giorni scorsi ha subito gravi attacchi. Queste piccole comunità continuano ad annunciare, pur nella distruzione, la “buona notizia†e sono chiamate a “cucire trame di paceâ€. “Assistiamo, ancora una volta, impotenti, alle immagini che giungono nelle ultime ore da Gaza. Alla distruzione – si legge in una nota della presidenza di Caritas Italiana - si aggiungono le macerie della parrocchia della Sacra Famiglia e si piangono nuove vittime innocenti. In comunione con il Santo Padre Leone XIV, Caritas Italiana fa proprio l’appello per “un immediato cessate il fuocoâ€. Ma sentiamo come nostro dovere e compito quello di sostenere le parole di speranza con un grido profetico, un’esortazione che non ammette più silenzi, né ambiguità. Quello che da mesi sta accadendo a Gaza “non è guerra, è crudeltàâ€, come già ebbe ad affermare Papa Francesco in occasione del suo ultimo discorso alla Curia romana. È il volto brutale di un conflitto che non risparmia i più fragili e che calpesta il diritto internazionaleâ€.

Tre progetti specifici

Il programma di aiuti messo a punto dall’ente caritativo cattolico si struttura in tre progetti specifici: Il primo riguarda l’empowerment socio-economico per famiglie e individui vulnerabili in Cisgiordania. Si tratta di tirocini di re-inserimento lavorativo per 30 disoccupati, per sei mesi. Assistenza con generi di prima necessità per almeno 140 famiglie, sostegno psico-sociale per bambini e genitori (help line e centro di ascolto), assistenza medica (copertura spese per prestazioni) e sociale per almeno 80 anziani. Il secondo prevede il sostegno ai bisogni urgenti della comunità parrocchiale di Gaza con l distribuzione di generi per l’igiene personale, presso la parrocchia della Sacra Famiglia, per circa 500 persone. Nonché, l’impegno con i giovani nelle università che prevede la prosecuzione del progetto di educazione alla pace e al dialogo israelo-palestinese, iniziato circa 30 anni fa dall’ong israeliana Friendship Village e portato avanti ora da School for Peace di Neve Shalom Wahat al-Salam. Si organizzeranno corsi semestrali, a partire dal prossimo mese fino a giugno 2026, in otto college e università israeliane, con formazione teorica e momenti esperienziali che favoriscano una conoscenza approfondita della storia e della cultura dei due popoli, i nodi politici e i punti per un possibile di dialogo. Questi tre progetti sono interamente finanziati da Caritas Italiana, con il contributo di Caritas Ambrosiana e del Csi. I progetti umanitari si accompagnano con le azioni di advocacy volte alla tutela dei diritti umani, del diritto internazionale e del diritto alla pace.

Insieme a Papa Leone XIV per dire no alla guerra

La presidenza di Caritas Italiana e di Caritas Internationalis si uniscono a Papa Leone XIV nel chiedere che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto. "Ci uniamo anche a Papa Leone XIV – si legge in un comunicato di Caritas Internationalis – nel rinnovare l’appello alla comunità internazionale a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazioneâ€. "Non è più tempo di attendere. È tempo di scegliere da che parte stare. E noi – aggiunge Caritas Italiana - scegliamo di stare sempre dalla parte degli ultimi, delle vittime, di chi non ha più voce. Dalla parte di chi è sotto le macerie. Dalla parte di chi ogni giorno, a Gaza, continua a salvare vite anche rischiando la propria. Dalla parte di padre Gabriel Romanelli e della piccola comunità cristiana che continua ad annunciare, pur nella distruzione, la “buona notizia†per tenere accesa “la fiamma smorta†e non spezzare “la canna incrinataâ€.

 

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22 luglio 2025, 13:25