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Si è tenuto a Roma il convegno “Leone e le cose nuove". Si è tenuto a Roma il convegno “Leone e le cose nuove".

Leone XIII, Leone XIV e le cose nuove

In un convegno organizzato a Roma, nella sede di Uninettuno, si è approfondito il contributo del papato alle grandi trasformazioni dell’epoca moderna e contemporanea a partire dalla figura di Papa Pecci, il Pontefice dell’enciclica “Rerum Novarum”. Monsignor Dario Edoardo Viganò: “una delle relazioni tra i due Pontificati è legata alla parola rivoluzione”

Amedeo Lomonaco - Roma

I parallelismi, nonostante i diversi contesti storici, tra il Pontificato di Leone XIII e quello appena cominciato di Papa Leone XIV sono stati al centro di un incontro tenutosi a Roma nella sede dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno. L’evento, intitolato “Leone e le cose nuove. Il papato nelle rivoluzioni tecnologiche”, è stato moderato dal giornalista Stefano Maria Paci: “Papa Leone XIII ha dato un influsso nuovo alla dottrina sociale della Chiesa e Papa Prevost - ha sottolineato il vaticanista de L’Espresso - ha legato il suo Pontificato a questa tradizione”.

Papa Pecci e la modernità

In questo solco si è inserito anche l’intervento di monsignor Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle scienze e della Pontificia Accademia delle scienze sociali. Il Pontificato di Leone XIV “ha stabilito, fin dal suo esordio, una connessione diretta con quello di Leone XIII”, ha spiegato Viganò. "È stato lo stesso Papa Prevost", ha ricordato ancora il preside della facoltà di Scienze della comunicazione di Uninettuno, a stabilire “una relazione usando la parola rivoluzione”: così come Leone XIII dovette affrontare la ‘prima grande rivoluzione industriale’ oggi la Chiesa, come ha affermato proprio Leone XIV poco dopo la sua elezione, è chiamata a rispondere “a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale”. Per cogliere l’attualità del Pontificato di Leone XIII, monsignor Viganò ha suggerito di soffermarsi su una immagine, “Le belle arti benedette dalla religione”, che si può ammirare nella galleria dei candelabri nei Musei Vaticani. Questo affresco ci racconta molto di Leone XIII: nell’immagine appare in particolare “una cosa nuova” dell’epoca di Papa Pecci. Si tratta di un apparecchio fotografico in cui è possibile riconoscere un modello commercializzato nel 1839. Tra le cose nuove che si intersecano con il periodo storico di Leone XIII c’è anche il cinema. Papa Pecci, ha detto monsignor Viganò, accolse questa novità “decidendo di farsi riprendere nel 1898 dall’operatore William Dickson della casa di produzione American Biograph”. Leone XIII “non indietreggia di fronte all’ultimo ritrovato della modernità ma lo trasforma prontamente in uno strumento di apostolato”.

Papa Leone XIII (foto d'archivio).
Papa Leone XIII (foto d'archivio).   (© Musei Vaticani)

I Papi e le fake news

La linea dei parallelismi tra il Pontificato di Leone XIII e quello di Leone XIV ha scandito anche l’intervento di Gianluca della Maggiore, professore presso l'Università Uninettuno e autore del libro “Le vedute delle origini su Leone XIII”. All’inizio del suo intervento, sono state mostrate alcune sequenze di un filmato falso, creato con l’intelligenza artificiale, in cui scorre un discorso, mai pronunciato, attribuito a Leone XIV e rivolto al presidente del Burkina Faso. “Si tratta - ha detto il docente - di un messaggio falso che ha ottenuto in poco tempo un milione di visualizzazioni”. Anche le immagini cinematografiche girate nel 1898, ha detto Gianluca della Maggiore, sono state al centro di quella che oggi si può definire una “fake news”. “Il New York Journal diede rilievo, in prima pagina, a una falsa dichiarazione del delegato apostolico a Washington secondo cui la benedizione filmata, su indicazione del Papa, era in grado di trasferire sugli spettatori gli stessi benefici di una benedizione impartita alla presenza reale del Pontefice”. Per tornare alle recenti parole di Leone XIV, ha osservato Gianluca della Maggiore, “il giusto atteggiamento di fonte alle innovazioni tecnologiche è quello di esercitare il senso critico, l’approfondimento, lo studio”.

Consonanze tra mondi diversi

Pur essendo distanti nel tempo, i Pontificati di Leone XIII e Leone XIV sembrano interpellati da sfide simili. La professoressa Anna Maria Carito, rettore dell’università Uninettuno, ha ricordato alcuni punti di consonanza tra le epoche dei due Papi. Un punto in comune tra questi diversi contesti storici “è lo sfondo della guerra”. Un altro elemento di consonanza è legato alle profonde trasformazioni della rivoluzione industriale e dell’attuale era digitale. Papa Leone XIII, ha ricordato la professoressa Carito, ha indicato tra le priorità quella di regolare il capitale. Oggi le principali sfide sono poste dal sistema degli algoritmi e diventa allora necessario regolare il digitale. Gianni Piacitelli Pecci, discendente di Leone XIII, ha ricordato le prime parole sulla pace pronunciate dopo l’elezione da Leone XIV. L’impegno per la riconciliazione ha contrassegnato anche il Pontificato di Leone XIII che, nel XIX secolo, svolse un ruolo di mediazione in una disputa tra Spagna e Germania sulle isole Caroline. Nella vita di Papa Leone XIV è stata inoltre centrale la dimensione di missionario. E Leone XIII, ha ricordato Gianni Piacitelli Pecci, ha strutturato le missioni nel mondo. Si deve inoltre ricordare, ha affermato il discendente di Leone XIII, il rapporto di Papa Pecci con gli Stati Uniti: l è dedicata, ad esempio, proprio alla Chiesa americana. Il professor Luis Okulik, segretario della Commissione per la Pastorale Sociale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa ha ricordato infine alcune parole chiave nel Pontificato di Leone XIII: dignità, lavoro, famiglia. Parole su cui si è soffermato, all’inizio del suo Pontificato, anche Leone XIV. Attraverso queste ed altre rilevanti direttrici sembra dispiegarsi, con lo stesso sguardo sagomato dal Vangelo, l’abbraccio della Chiesa sulla modernità e sulla contemporaneità.

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03 giugno 2025, 15:50