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L'impatto dell'intelligenza artificiale L'impatto dell'intelligenza artificiale  (REUTERS)

Un'alleanza globale per difendere i bambini dai rischi del digitale

Dall'Intelligenza artificiale emergono opportunità ma anche tanti pericoli, sopratutto per i più vulnerabili come i minori. Questo il tema al centro di un convegno che si è tenuto oggi all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede. “Servono leggi sempre più attente al rispetto dei diritti delle persone più vulnerabili”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Telefono Azzurro, Ernesto Caffo

Valerio Palombaro - Città del Vaticano 

Serve un’alleanza globale per tutelare i diritti dei minori di fronte alle sfide senza precedenti poste dallo sviluppo digitale. E’ il messaggio lanciato nella Conferenza “La dignità dei bambini nell’era dell’Intelligenza artificiale” svoltasi oggi pomeriggio all’Ambasciata italiana presso la Santa Sede.

La Chiesa come parte di una rete per la dignità dei minori

“Le istituzioni e il mondo delle aziende sono chiamate a battersi affinché ci siano leggi sempre più attente al rispetto dei diritti delle persone più vulnerabili”, ha dichiarato in apertura del convegno Ernesto Caffo, presidente della Fondazione S.O.S – Il Telefono Azzurro Ets e membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. La Chiesa cattolica – ha osservato Caffo – “è al centro di questa riflessione” e Papa Leone XIV ha già “ripreso la sensibilità di un cammino che deve essere fatto insieme per mettere al centro le persone più deboli e fragili” come i minori. Uno sguardo complessivo alla persona che ha caratterizzato il percorso fatto, dal 2017, con Papa Francesco, che ha voluto avviare i lavori ricchi di risultati della Child Dignity Alliance, e che ha ora continuità con il nuovo pontificato.

Ascolta l'intervista con Ernesto Caffo

Rimettere le persone al centro

“Gli algoritmi sono costruiti per acquisire dati che possono essere usati per il bene comune o per manipolare le persone che forniscono questi dati, soprattutto chi è più inconsapevole nell’uso di internet come i minori”, ha spiegato Caffo in un’intervista ai media vaticani. Per questo, ha ribadito il presidente di Telefono Azzurro, è quanto mai necessaria “un’alleanza globale”, come indicato da Papa Francesco nella sua “intuizione” del 2017. “La sfida che affronteremo insieme è quella di ridare i dati alle persone, di non farli arrivare alle aziende private che devono in qualche modo fare su questi i loro interessi”, ha insistito Caffo, osservando che gli “interessi economici attorno all’Intelligenza artificiale sono molto alti” ma la persona non deve diventare "strumento". “Non dobbiamo in nessun modo permettere che dei bambini diventino in qualche modo oggetto di interessi commerciali e, di fatto, non di libertà e sviluppo”, ha concluso.

I principali rischi del digitale e dei social media

Tra i principali rischi del digitale vi sono la dipendenza, la violazione della privacy e la manipolazione dei dati personali. Secondo l’indagine di Telefono Az­zurro realizzata da BVA Doxa emer­ge come i ragazzi sentano il bisogno di essere più informati per potersi difendere dalle fake news (40%), o avere maggior controllo su quello che riguarda i propri dati personali (34%), ma anche sapersi difendere dal cyberbullismo (32%) e dall’adescamento (31%). Si tratta di pericoli che derivano da un uso non filtrato degli strumenti informatici connessi alla rete fruiti senza alcuna mediazione da parte degli adulti. Anche il dibattito sull’introduzione di sistemi di verifica dell’età per i social media continua a suscitare opinioni contra­stanti tra i giovani, genitori ed esperti e la questione diventa sem­pre più rilevante, soprattutto alla luce dell’aumento dell’ac­cesso precoce dei minori alle piattaforme digitali. Il 44% dei ragazzi ri­tiene che l’age verification sia uno strumento utile per proteggere i minori, mentre il 76% pensa che dovrebbe essere obbligatoria su tutte le piat­taforme che offrono conte­nuti potenzialmente inappro­priati per i minori.

Il premio a padre Lombardi

In occasione dell’incontro è stato consegnato un particolare riconoscimento a Padre Federico Lombardi, già Direttore della Sala Stampa della Santa Sede sotto i Pontificati di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco e attualmente presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger- Benedetto XVI. Il Premio porta la seguente motivazione: “Per aver promosso la tutela dei bambini e degli adolescenti a livello internazionale e avere soprattutto sviluppato il progetto della Child Dignity in the Digital World”. “Il premio che andiamo a consegnare alla sua persona è un grazie per la vicinanza e sensibilità che ha sempre dimostrato a temi di stringente e drammatica attualità che richiedono, perché l’opinione pubblica ne abbia contezza, comunicatori efficaci e appassionati come Padre Federico”, ha dichiarato Caffo durante la conferenza.

Servono un'etica e delle regole nel mondo digitale

Tra i relatori del convegno anche Ernie Allen, fondatore e presidente di We Protect Alliance, Emilio Puccio, segretario generale dell’Intergruppo sui diritti dei minori del Parlamento europeo, e il gesuita Hans Zollner, direttore alla Pontificia Università Gregoriana dell’Istituto di Antropologia. Studi interdisciplinari sulla dignità umana e la cura. “In tutto quello che concerne il digitale, così come con tutto quello che l’essere umano inventa, ci sono rischi e ci sono pregi”, ha affermato Zollner in un’intervista ai media vaticani, aggiungendo: “Dipende tutto da come utilizziamo questi strumenti utilizzati dagli uomini e come vogliamo che ci aiutino a costruire o a distruggere”. Questa ambivalenza, già messa in evidenza da Papa Francesco ma ripresa anche da Papa Leone XIV, secondo Zollner evidenzia che quelli offerti dal digitale sono strumenti da valorizzare e “da utilizzare in base a un’etica veramente fondata e anche in base a delle regole che devono essere seguite”. “La sicurezza e il safeguarding – ha proseguito Zollner -, cioè la protezione da qualsiasi tipo di abuso e la creazione di spazi sicuri, vale anche per il digitale come una delle priorità alla quale devono rispondere sia i governi, sia le aziende informatiche, che i canali social, i quali fanno un sacco di soldi con le interazioni delle persone che si iscrivono e non investono il necessario per tenere sicuri tutti quanti, soprattutto i più vulnerabili tra cui in primis i bambini e gli adolescenti”. “La Chiesa cattolica – ha concluso Zollner - ha una particolare possibilità di intervenire nell’educazione, anche dei genitori, tramite le scuole, le parrocchie e i centri di aggregazione sociale. Per rendere questo compito umano più efficace”.

Ascolta l'intervista con padre Hans Zollner

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10 giugno 2025, 17:13