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Clara Macias, direttrice del progetto "Vita piena in Gesù" Clara Macias, direttrice del progetto "Vita piena in Gesù"  Storie di Speranza

“Vita Piena in Gesù”: tornare a Cristo per sanare le famiglie

Alla vigilia del Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, la messicana Clara Macías, direttrice del progetto “Vita Piena in Gesù”, racconta come questa iniziativa trasformi matrimoni feriti, risvegli vocazioni giovanili e promuova una “rivoluzione della tenerezza” per rinnovare il mondo attraverso l’amore

Sebastián Sansón Ferrari - Città del Vaticano

Piazza San Pietro brilla sotto il sole estivo. Come in una coreografia invisibile, i pellegrini giungono tra le braccia del colonnato del Bernini. Tra loro, un gruppo di 45 messicani, tra cui Clara Macías, direttrice del progetto Vita Piena in Gesù, si prepara per il Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, che si terrà dal 30 maggio al 1° giugno, con la determinazione di chi non è lì per turismo religioso, ma per testimoniare un’esperienza di conversione. “Il matrimonio è di tre: marito, moglie e Dio. Se Lui non c’è, non funziona”, afferma con decisione, parlando ai media vaticani. Non parla per teoria, ma per una vita interamente dedicata all’evangelizzazione.

Evangelizzare con gioia: bambini, giovani, matrimoni

Dal Messico, Vita Piena in Gesù si presenta come un centro di evangelizzazione con un approccio kerigmatico. La sua missione: suscitare incontri personali con Cristo attraverso ritiri, corsi ed esperienze pensate per tutte le età. “Scendiamo al livello dei bambini, parliamo la loro lingua; con i giovani lo facciamo in modo ludico, attivo, gioioso. Perché la fede non è noiosa”, riassume Clara. Con 10 ritiri diversi e proposte specifiche per scuole, adolescenti, famiglie e religiosi, il progetto ha avuto un’espansione notevole. Inviamo anche giovani missionari in Europa per lavorare in parrocchie in Spagna, Germania e Italia. “L’Europa ci ha chiesto aiuto”, afferma. E loro hanno risposto con disponibilità e la convinzione che la speranza cristiana non conosce confini.

Un incontro di Vida Plena en Jesus
Un incontro di Vida Plena en Jesus

Quando il problema è in casa

La realtà di molti giovani ha portato a una scoperta dolorosa ma necessaria: “Il problema inizia in casa”, ammette Macías. “Molti ragazzi arrivavano con crisi profonde e abbiamo capito che dovevamo lavorare anche con i loro genitori”. Così è nata una pastorale integrale dei matrimoni. “Offriamo dai ritiri all’accompagnamento da parte di specialisti della famiglia. Perché non basta lavorare lo spirito: bisogna anche sanare l’umano”, spiega, parlando da moglie con 33 anni di matrimonio, madre di quattro figli e nonna.

Una pedagogia della speranza

Per prepararsi a questo Giubileo, Vita Piena in Gesù ha creato un corso intitolato La speranza non delude, ispirato alla bolla di indizione dell’Anno Santo, Spes non confundit, di Papa Francesco. “La speranza non è un atteggiamento psicologico: è una persona, e si chiama Gesù Cristo”, proclama Clara, senza esitazioni. Questa convinzione li ha portati a fare un pellegrinaggio di due settimane visitando vari santuari prima di arrivare a Roma. “Non è stata una gita. È stato un cammino di confronto spirituale. Siamo arrivati alla Porta Santa per uscirne convertiti”.

No alle "gite" religiose: una rivoluzione della tenerezza

“Dobbiamo rendere più tenero questo mondo tremendo”, dice Clara, riprendendo un’espressione di Papa Francesco. “Non si tratta di fare foto, ma di lasciarsi trasformare dai santi, dall’eucaristia, dalla Parola”. Ai piedi della tomba di Pietro, Clara riconosce che la Chiesa ha urgente bisogno di evangelizzare la cellula base della società: la famiglia. “Puntiamo forte sui matrimoni giovani, quelli con meno di 10 anni. Bisogna evitare loro problemi che non arrivano, se hanno Dio fin dall’inizio”.

Famiglie ad un incontro di Vida Plena en Jesus
Famiglie ad un incontro di Vida Plena en Jesus

Il sacramento del matrimonio: un potere sconosciuto

Uno dei messaggi principali che Macías vuole lanciare da Roma è che il matrimonio è un sacramento potente, al pari di quello sacerdotale. “Molti non sanno come viverlo. Ma basta che preghino insieme ogni sera, tenendosi per mano. Quella piccola preghiera trasforma la casa in un campo di battaglia spirituale dove Dio combatte per i figli”. “Genitori in ginocchio salvano figli in crisi”, assicura. E questa certezza non viene da una teoria, ma da anni in cui ha visto matrimoni sull’orlo del divorzio essere salvati dalla grazia. “Ho chiesto ai miei figli perché hanno scelto di sposarsi in Chiesa. Mi hanno detto: ‘Perché abbiamo visto il vostro matrimonio e crediamo che sia possibile’”. La voce di Clara si fa commossa mentre racconta che i suoi tre figli maggiori hanno scelto di costruire famiglie fondate su Cristo. “Dobbiamo formare nuove generazioni di famiglie cristiane. Lui è la roccia, Lui è il fondamento. Non ce n’è un altro”, sottolinea.

Ai giovani: la purezza è possibile, l’amore aspetta sull’altare

Molti giovani che partecipano alle esperienze di Vita Piena in Gesù portano ferite profonde. Alcuni hanno tutto, ma si sentono vuoti. “Insegniamo loro che non sono il centro. Il centro è Dio. E se mettono Lui al centro, tutto il resto arriva in aggiunta”. Clara parla anche di castità, di fidanzamenti santi. Ricorda il caso di una ragazza respinta perché non ha ceduto alla “prova d’amore” prima del matrimonio. “Le abbiamo detto: la vera prova d’amore è quella che si da’ sull’altare”. E la cosa più bella: giovani che dopo una vita disordinata scelgono di ricominciare, vivere la sessualità con senso, costruire matrimoni solidi nella fede. “Questo è possibile!”, assicura. Alla fine della conversazione, il messaggio è chiaro: “Torna a Gesù Cristo. L’Europa, le famiglie, i nonni, i giovani… tutti abbiamo bisogno di tornare a Cristo”. Clara non propone ricette facili. Parla di comunità, di parrocchia, di sacerdoti vicini, di ritiri, di processi. E soprattutto, di una Chiesa che ha molto da offrire. “Non viviamo in un tempo facile. Ma è il tempo che ci tocca. E da qui, da Roma, possiamo iniziare a rendere il mondo più tenero”.

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29 maggio 2025, 11:20