Cattedra dell'Accoglienza, riflessione su diritto all’abitare e rispetto del Creato
Vatican News
La connessione di ogni piccolo frammento del mondo all’altro. La necessità di sentirsi in una relazione, con gli altri e con il Creato. Intrecciare visione e concretezza affinché la natura e l’uomo possano sentirsi parte di un unico sistema. L’ecologia integrale è stata il tema che ha guidato i lavori dell’ultima giornata della “Cattedra dell’accoglienzaâ€, la manifestazione pensata per promuovere la cultura della solidarietà e l’arte dell’incontro e del dialogo. L’iniziativa, ospitata per il terzo anno negli spazi di Fraterna Domus di Sacrofano vicino Roma, è dedicata alla “Speranza e accoglienza, per un futuro planetario fraterno†e la conversazione sul riposo della Terra si è intrecciata ai contenuti dell’enciclica Laudato si’ definita da Paolo Conversi, professore di Ecologia e ambiente della Pontificia Università Lateranense, “profetica e ricca di semi di speranza, di semi di trasformazione socialeâ€. “Pace, giustizia, custodia del Creato sono necessariamente legate tra loro – ha proseguito Conversi - e la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interioreâ€.
L'esperienza del Borgo Laudato si'
Educazione ecologica, sostenibilità ambientale ed economia circolare e generativa sono le “piste direttive di Borgo Laudato si’, un posto che chiunque venga a visitare ne esce diverso da come ci è entrato. È un borgo in cui tutti si sentono accoltiâ€, ha dichiarato Donatella Parisi del Centro di alta formazione Laudato si’. Nel borgo che si trova non lontano da Castel Gandolfo e Albano si fa formazione lavorativa per persone vulnerabili e si pratica l’agricoltura sintropica dove la produzione di cibo è in armonia con la Natura. Solo così si arginano e contrastano i cambiamenti climatici.
“I migranti climatici non sono riconosciuti dalla legge, non c’è protezione – ha spiegato Parisi – non resta rimediare. Come? Prendendosi cura del Creato e accogliendo perché ci salviamo se accogliamo e se capiamo che nella diversità c’è una ricchezzaâ€. Spazi di condivisione, città inclusive e maggiore bellezza attorno a ogni persona sono possibili se la progettazione affidata a chi si occupa di architettura e bioarchitettura riesce a coniugare il diritto all’abitare alla preservazione dell’ambiente.
Una ecologia profonda
“La bioarchitettura significa vivere bene, costruire bene, avere la possibilità di sviluppare un ambiente in cui ci si sente accoltiâ€, ha spiegato Wittfrida Mitterer, docente dell’Università di Innsbruck. “Sostenibilità ecologica è tutto quello che sostiene la vita sulla Terra e qualsiasi cosa va contro questo principio crea un problemaâ€, ha specificato ricordando quanto affermato dal filosofo norvegese Arne Naess che “l’ecologia profonda non separa l’uomo dalla Naturaâ€.
La Cattedra dell’accoglienza tornerà il prossimo anno sempre a Sacrofano per una quarta edizione nel segno della fraternità.
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