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Fabio Colagrande 鈥� Città del Vaticano

鈥淚l nostro modo di intendere la 鈥榗reazione continua鈥� va rielaborato, sapendo che non sarà la tecnocrazia a salvarci鈥�. Lo ricordava recentemente Papa Francesco, nel ai partecipanti all鈥橝ssemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, dedicata al tema 鈥淭he End of the World? Crises, Responsibilities, Hopes鈥�. Nel testo, il Pontefice - riprendendo temi trattati nell鈥檈nciclica 鈥� spiegava che 鈥渁ssecondare una deregulation utilitarista e neoliberista planetaria significa imporre come unica regola la legge del più forte; ed è una legge che disumanizza鈥�.

Il rischio del prevalere del 鈥減aradigma tecnocratico鈥� sull鈥檈conomia e sulla politica, evidenziato da Francesco nella sua enciclica sulla cura della casa comune del 2015, è stato ribadito, sabato 29 marzo a Roma, dal prof. Massimo Cacciari, che ha preso parte da 鈥渘on credente鈥� al dibattito, ospitato dalla Diocesi di Roma presso la Basilica Lateranense, in occasione della presentazione dello studio dell鈥檌stituto di ricerca Censis 鈥淚l lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico鈥�.

鈥淐osa è avvenuto nell'ultimo secolo? La disgiunzione - un fatto antropologico fondamentale la cui importanza non può sfuggirci - tra l'uomo tecnico e l'uomo politico鈥�, ha spiegato il filosofo. 鈥淥ra c'è solo l'uomo tecnico, l'uomo economico, e l'uomo politico è in una crisi radicale鈥�. Facendo riferimento ai temi della ricerca, e quindi al distacco della società dalla Chiesa, Cacciari ha spiegato che la 鈥渄istruzione della comunità鈥� è la stessa cosa della 鈥渄istruzione della politica鈥�.  鈥淓sistevano comunità, di tipo religioso, esistevano comunità di tipo politico, ma entrambe erano per certi versi espressioni dello spirito della politica鈥�. Intendendo come 鈥渟pirito鈥� - ha precisato - quell鈥檈nergia che mette in relazione le varie parti della nostra anima secondo una suddivisione kantiana: quella intellettuale, quella etica e quella dei giudizi di gusto.

Ora, ha aggiunto Cacciari, questa energia sta venendo meno e servirebbe una grande 鈥渁lleanza dello spirito鈥� tra tutti coloro che, 鈥渄al punto di vista laico鈥�, si rendono conto che la questione centrale è la necessità di 鈥渦n governo politico, di tutti questi colossali processi di trasformazione che sono infinitamente più che qualcosa di semplicemente tecnico e che possono anche liberare energie verso una 鈥榚utopia鈥�, un luogo buono, ma che possono portare alle più drammatiche 鈥榙istopie鈥� in tutti i campi in cui si sta esprimendo l'intelligenza umana鈥�.

鈥淥ccorre una grande politica per affrontarli reagendo a questa eliminazione dell'homo politicus - ha aggiunto - reagendo alla religione dell'homo technicus鈥�. 鈥淓 su questo non c'entrano credenti e non credenti鈥�, ha precisato ancora il filosofo. 鈥淚 pensanti si devono alleare, rapidamente, e combattere insieme questa battaglia鈥�, per evitare 鈥渜uesta catastrofe antropologica che può avvenire anche senza bisogno di guerra鈥�, per opporsi 鈥渁lla fine di ogni possibilità di lavoro dello spirito鈥�.  鈥淟a vera politica - ha concluso - non è l'amministrazione di un condominio, la politica trascende sé sempre. Indica dei fini che non sono mai riducibili al fine individuale鈥�.

Un momento del dibattito del 29 marzo presso la Cattedrale di Roma

Ascoltando l鈥檃llarme di Cacciari sui rischi di una tecnocrazia incontrollata, e di una politica a essa soggiogata, tornano in mente le parole di , la Nota vaticana sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana pubblicata lo scorso gennaio dal Dicastero per la Dottrina della Fede e dal Dicastero per la Cultura e l鈥橢ducazione. 鈥淚l fatto che attualmente la maggior parte del potere sulle principali applicazioni dell鈥橧A sia concentrato nelle mani di poche potenti aziende - vi si legge - solleva notevoli preoccupazioni etiche鈥�. 鈥淭ali entità, motivate dai propri interessi, possiedono la capacità di esercitare forme di controllo tanto sottili quanto invasive, creando meccanismi di manipolazione delle coscienze e del processo democratico鈥�.