A Parma la Pastorale carceraria è cultura in crescita
Roberta Barbi – Città del Vaticano
â€œÈ la risposta a una sollecitazione di interesse sull’universo carcerario, ma anche una naturale continuazione del nostro lavoro: a Parma abbiamo un carcere particolare sia per la sicurezza sia per la presenza, ci sono circa mille detenuti…â€. Così monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma, racconta a Vatican News l’idea che ha spinto all’organizzazione di “Oltre le sbarre i nostri voltiâ€, una giornata di sensibilizzazione della comunità verso il mondo carcere, organizzata dalla diocesi per il 29 ottobre.
L'evento diocesano vuole essere anche un invito a pregare e a mettere in atto gesti concreti verso i fratelli reclusi: “Siamo molto grati per tutti i volontari, i sacerdoti e i cappellani che lavorano in carcere a Parma abbiamo anche le suore ancelle che hanno questo particolare carisma", spiega Solmi. "Non si può fare tutto, ma l’importante è la comunione tra tutte queste figure, per proseguire con cuore unito e avanzare una proposta unitaria alle istituzioniâ€.
In arrivo la mostra sul Beato Rosario Livatino
In arrivo in città, in occasione di questa settimana speciale, anche la mostra “Sub Tutela Dei†dedicata a Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato ad Agrigento il 9 maggio 2021, la cui memoria liturgica ricorre proprio domenica 29 ottobre. â€œÈ molto importante che questa mostra venga allestita nella chiesa della SS. Annunziata dove per anni ha vissuto padre Lino dei Frati Minori, una presenza importantissima per il nostro carcere e per l’allora riformatorio della cittàâ€, racconta ancora il presule che tiene a sottolineare anche l’importanza e la grandezza del Beato Livatino, un uomo di oggi, la cui figura parla a tutti noi: “Un cristiano che coniuga la fede cristiana con la propria professione, traendo le sue caratteristiche di dirittura morale e senso di responsabilità direttamente dal Vangelo, che teneva accanto al letto e che innestava tutta la sua vitaâ€.
Il mondo del carcere tra giustizia, perdono e misericordia
Il libro dello storico cappellano del carcere romano di Regina Coeli, padre Vittorio Trani, intitolato “Così in cielo così in terra. Il carcere tra giustizia, perdono e misericordia†è il protagonista dell’altro grande appuntamento della settimana, previsto per giovedì 26 alle 20.45 nella chiesa della Trasfigurazione: â€œÈ anche grazie a opere come questa che la società fuori può venire a conoscenza di com’è la vita dentro – spiega monsignor Solmi – questo libro, inoltre, costituisce un appello alla giustizia riparativa e verrà poi presentato anche in una scuola, perché è importante che i giovani sappianoâ€.
Una diocesi attenta ai fratelli reclusi
Preghiera e gesti concreti: su queste due parole chiave della Pastorale carceraria che permeano l’intera settimana di riflessione, vuole ritornare il vescovo di Parma: “La preghiera supera le sbarre, entra nei cuori e forma una comunità cristiana attenta anche a chi ha commesso degli errori, ma ha anche intrapreso un percorso di espiazione, maturazione e crescitaâ€. Tante le iniziative che fanno da ponte tra l’interno e l’esterno: le ostie e il pane libero e solidale che i detenuti impastano e che è destinato alla mensa della Caritas; in senso inverso sono tante le raccolte diocesane di abbigliamento, medicinali e beni di conforto che arrivano ai ristretti, perché “in carcere ci sono tanti poveri ed è una fraternità che diventa aiutoâ€, testimonia ancora il vescovo, che ci lascia con una chicca sul rapporto tra chiesa e carcere che a Parma assume una forma singolare: “Il vecchio istituto di pena della città sorgeva all’interno di una chiesa francescana che venne requisita in epoca napoleonica – conclude – circa due anni fa questa struttura è tornata a essere chiesa e per noi costituisce una relazione, anche visiva, tra un luogo di sofferenza e di dolore e un’opportunità di fede e redenzioneâ€. Tutti elementi che della vita detentiva fanno parte.
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