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La Messa presieduta dal cardinale Matteo Zuppi che ha aperto il Meeting di Rimini 2023 La Messa presieduta dal cardinale Matteo Zuppi che ha aperto il Meeting di Rimini 2023 

Zuppi al Meeting di Rimini: non abituiamoci alla guerra

Nell'omelia della messa che ha aperto l'edizione 2023 del Meeting, il presidente della Cei sottolinea come l'amicizia di tutti i popoli si scontri con antagonismi e polarizzazioni che rendono servo l'uomo e armano menti, cuori e mani. L'Europa "deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l'invito del Papa per una pace creativa".

Luca Collodi - Rimini

Il titolo del Meeting, L'esistenza umana è un'amicizia inesauribile ci fa comprendere "la grandezza della nostra esistenza", sottolinea il cardinale presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, in un dialogo con il quotidiano 'Meeting2023'. "L'uomo non è un'isola e cercare di esserlo fa male all'uomo. L'uomo è amicizia, è porta che si apre sempre verso l'esterno. Dio è amico, manifesta sé stesso a noi e ci insegna a non essere estranei, nemici, ma amici".

La Messa al Meeting

"Impariamo a non vergognarci a chiedere e ad essere insistenti con la preghiera perchè trovi sfogo una vita piena", ha sottolineato il cardinale Zuppi nella Messa di apertura del Meeting di Rimini 2023, domenica 20 agosto, e l'uomo possa vivere liberamente insieme per il suo destino. "Non si può essere amici se non amiamo il destino dell'altro", ha precisato il presidente della Cei, citando il servo di Dio don Giussani; ha auspicato che per cambiare la storia e il mondo serve l'amicizia.

Il futuro del mondo

"I profeti non chiudono gli occhi. Nelle ore brutali delle pandemie, ci aiutano a vedere il nostro futuro quando ancora non c'è". Oggi, ha proseguito nell'omelia l'arcivescovo di Bologna alla fiera di Rimini, dobbiamo comprendere il valore e la responsabilità di quello che viviamo in questa piazza del mondo. "Ma non siamo ingenui. L'amicizia di tutti i popoli si scontra con antagonismi e polarizzazioni. Pregiudizi resistenti e amplificati dal digitale. Razzismi amplificati e mai inerti armano menti, cuori e mani. L'aria è inquinata da tante epidemie di inimicizie, come dice il Papa - ha ricordato Zuppi - e quando uno è intossicato non se ne rende più conto". 

L'amicizia

"Il nostro impegno di cristiani, figlio di un Dio amico degli uomini, è che cresca il desiderio di appartenenza ad una famiglia,  all'unica famiglia umana. L'esistenza umana - conclude Zuppi nella Messa di apertura del Meeting di Rimini - passa dall'amore di Dio che chiama amico ognuno di noi anche quando lo tradiamo. Talvolta preferiamo essere servi ma padroni di noi stessi. Siamo amici non servi. Dio è amico non padrone. Viviamo questi giorni con tanti testimoni del passato e del presente per essere anche noi testimoni di un'amicizia che non finisce tra le tante pandemie. Il Papa vi chiede un'amicizia universale aperta che raccolga il bene e che porti all'amicizia di tutti". 

La Fratelli tutti

Nell'incontro del pomeriggio di domenica 20 agosto, che di fatto ha aperto il Meeting sul tema "Fratelli tutti. Testimonianza di un'amicizia operativa sulle orme di Papa Francesco", il cardinale Zuppi ha sottolineato l'importanza "dell'amicizia sociale", che ha sottolineato, "libera da rabbia, odio e individualismo". "La Fratelli tutti raccoglie i tanti sogni della generazione che ci ha preceduto e che ci ha consegnato al termine della Seconda Guerra Mondiale: i desideri e gli strumenti per un sogno di pace". Il Papa ci chiede di non abituarci alla guerra. Ricordiamo tutti "la sua commozione l'8 dicembre 2022 in Piazza di Spagna. Dobbiamo continuare ad avere lo stesso struggimento del Papa: ogni giorno che passa l'odio diventa sempre più profondo, tante persone muoiono". "La pace, spiega l'arcivescovo di Bologna, richiede giustizia e sicurezza. C'è un aggressore e un aggredito". Ma dobbiamo trovare "gli strumenti che possono comporre i conflitti in questa Guerra mondiale a pezzi che già coinvolge molti Paesi nel mondo", oltre all'Europa".

L'Europa

Infione, in un'intervista al Sudssidiario.it, il presidente della Chiesa italiana afferma come l'Unione europea faccia troppo poco per la fine del conflitto in Ucraina. "L'Ue dovrebbe fare molto di più. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l'invito del Papa per una una pace creativa". Inoltre, il cardinale Zuppi, inviato del Papa a Kiev e Mosca per la pace, sottolinea come "dovremmo cercare una ripresa dello spirito europeo, essere consapevoli di quanto questo sia indispensabile se vogliamo garantire ai nostri figli un futuro di pace. Dobbiamo credere che ci sia un modo per arrivare a una pace giusta e sicura non con le armi ma con il dialogo". 

 

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20 agosto 2023, 13:00