ÐÓMAPµ¼º½

Il rettore don Kalinowski accoglie i nuovi studenti durante l'inaugurazione del Centro Studi dell'Università Cattolica di Lublino in carcere Il rettore don Kalinowski accoglie i nuovi studenti durante l'inaugurazione del Centro Studi dell'Università Cattolica di Lublino in carcere

Università cattolica di Lublino, l'80% di chi si laurea in carcere non ha recidive

La maggior parte di coloro che conseguono il titolo di studio mentre sono detenuti nelle carceri polacche non è più tornato sulla via del crimine. Lo testimonia don Mirosław Kalinowski, rettore dell’Università cattolica Giovanni Paolo II di Lublino (KUL), che da oltre 10 anni è anche docente in carcere

Vatican News

Da oltre dieci anni l’Università cattolica Giovanni Paolo II di Lublino svolge corsi educativi per i detenuti, un’iniziativa – dal 2022 nota come Centro per gli Studi della KUL presso il Centro di Detenzione di Lublino – rivolta alle persone in detenzione non solo a Lublino, ma anche in altre carceri della Polonia.

La crescita di autostima

“Siete persone e solo dopo siete detenutiâ€, è don MirosÅ‚aw Kalinowski, rettore dell’Università, a ricordare le parole di Papa Francesco rivolte ai detenuti del carcere italiano Due Palazzi di Padova, il 7 novembre del 2016, per spiegare che obiettivo della Kul è quello di consentire ai detenuti la formazione a livello superiore e di assimilare importanti valori etici e umanistici, è accertato, infatti, che lo studio permette ai detenuti un maggiore sviluppo intellettuale arrivando a raggiungere migliori prospettive di lavoro, la riabilitazione, l’aumento dell'autostima e il ripristino dei legami sociali. “Per noi – spiegano Artur, Adrian e Tomasz, detenuti e studenti della KUL nel carcere di Lublino – ciò che è più importante è non perdere tempo nel luogo in cui ci troviamo. Questi studi ci fanno crescere e ci permettono di pensare al futuro con speranzaâ€. Ed è Tomasz, in isolamento carcerario da 10 anni, a testimoniare come lo studio gli abbia consentito di ripensare alla propria vita: “Ho un maggiore senso di autostima quando so che attraverso l'apprendimento sarò in grado di aiutare le altre personeâ€.

La speranza nel futuro

Attualmente, gli studi della KUL sono condotti nel campo delle scienze della famiglia e includono specializzazioni come l'assistenza a persone non autosufficienti e l'animazione dell'ambiente sociale, il progetto, inoltre, è stato valutato molto positivamente anche dal Servizio Penitenziario, dalla direzione, e anche dai funzionari di ruolo, come RafaÅ‚ Paczos, l'educatore esperto delle strutture educativo-culturali e della biblioteca. “Ho incontrato tutti i detenuti che hanno studiato nel Centro di Detenzione di Lublino – racconta – e ho visto un cambiamento positivo in quasi tutti. Si sono tranquillizzati, sono diventati molto più aperti al mondo, al prossimo, e sono anche diventati ottimisti sul proprio futuroâ€.

L’abbattimento della recidiva

Il successo del progetto dipende dal fatto che la KUL si preoccupa delle procedure accademiche e il servizio penitenziario si preoccupa della sicurezza di questo processo. “Studiare – conclude il rettore Kalinowski – aumenta l'autostima dei detenuti, e permette loro di sentirsi membri a pieno titolo della società, approfondisce le loro conoscenze e competenze, che possono essere utilizzate al termine della pena. Dal 2013, alcune decine di detenuti hanno completato i loro studi alla KUL e più dell'80% dei laureati dopo aver lasciato il carcere non ha più intrapreso la via del crimineâ€.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

18 agosto 2023, 11:07