Il ruolo delle religioni per combattere le moderne ²õ³¦³ó¾±²¹±¹¾±³Ùù
Federico Piana - Città del Vaticano
Quale ruolo hanno le religioni nel contribuire a combattere le forme moderne di schiavitù? È l’interrogativo al quale numerosi tra leader religiosi, studiosi ed accademici, proveranno a rispondere in un convegno internazionale, organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana e dalla fondazione per i diritti umani Walk Free, che si apre oggi a Roma e si concluderà sabato 26 febbraio.
Collaborazione concreta
Traffico di esseri umani, lavoro forzato e sfruttamento della prostituzione sono solo alcune delle terribili piaghe contro le quali possono agire efficacemente le istituzioni religiose in collaborazione con quelle governative. â€œÈ un male di cui ogni società fa esperienza e soltanto insieme si può affrontare†spiega padre Peter Lah, prodecano della Facoltà di Scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana.
Religioni a servizio delle vittime
In aiuto delle vittime, sempre più spesso donne e bambini, le organizzazioni di diverse religioni, da tempo, si sono mobilitate. Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, dice padre Lah, “i sacerdoti, le suore e i laici hanno assunto un ruolo importante. Possono arrivare dove gli Stati, con le loro strutture, non riescono ad arrivareâ€.
Aprire gli occhi
Nel mondo, secondo alcuni recenti dati dell’Onu, gli schiavi moderni sono poco più di 40 milioni. “La schiavitù - sottolinea Marco Omizzolo, sociologo dell’Eurispes e docente all’Università Sapienza – è molto presente anche in Europa, la patria dei diritti umani, delle istituzioni democratiche: osservarla e riconoscerla dipende da noiâ€. Omizzolo invita tutti ad aprire gli occhi perchè la responsabilità non è solo dei governi ma anche dei singoli cittadini: “Queste persone costrette a vivere una vita indecorosa sono accanto a noi e spesso non vogliamo rendercene conto, sopravvivono nella più completa indifferenzaâ€, aggiunge Omizzolo.
Ascoltare l’esperienze delle religioni
Il sociologo, poi, accende anche un focus sull’Italia: “Nel nostro Paese, solo in agricoltura, ogni anno, ci sono 450 mila persone che vivono condizioni di sfruttamento e più dell’80% di queste persone sono immigrate. Per comprendere davvero il fenomeno delle moderne schiavitù e combatterle meglio, tutti gli Stati dovrebbero avere la forza e l’intelligenza di raccogliere le esperienze delle religioniâ€.
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