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Immagine di un campo di lavanda (EPA) Immagine di un campo di lavanda (EPA)

“Ora et laboraâ€, il progetto per far ripartire il lavoro

È la nuova iniziativa avviata sul portale no-profit di Ospitalità Religiosa: una pagina che raccoglie le offerte di lavoro riguardante il settore della ricettività turistico-religiosa

Isabella Piro - Città del Vaticano

Si chiama “Ora et laboraâ€, come l’antica regola dei monaci benedettini, la nuova iniziativa avviata sul portale no-profit di Ospitalita Religiosa. Patrocinato dalla Conferenza episcopale italiana, il progetto – informa una nota â€“ nasce in tempo di pandemia, durante il quale il mondo del lavoro è andato in crisi, “incombe lo spettro della fine della cassa integrazione ed il ripristino dei licenziamentiâ€.

Una pagina di offerte di lavoro

Si tratta di una pagina che raccoglie le offerte di lavoro riguardante il settore della ricettività turistico-religiosa. Per cercare di rispondere, dunque, alle esigenze e ai bisogni di chi “non ne vuole sapere di rassegnarsi†e “nella prospettiva di una stagione estiva†che si spera il più normale possibile, l’Ospitalità religiosa ha pensato di offrire a cuochi, pizzaioli, camerieri, lavapiatti e personale addetto alle pulizie l’opportunità di cercare lavoro tramite il web.

I corsi di formazione 

Ma non solo: nella sezione “Ora et labora†sono presenti anche annunci per corsi di formazione in determinati settori, come ad esempio la manutenzione del verde, o per chi “vuole fare un’esperienza di volontariato, mettendo il proprio tempo a disposizione di comunità che, in estate, accolgono bambini, anziani e disabiliâ€. “Ora et labora – conclude la nota – rappresenta infine la preghiera, affinché tutto possa tornare presto come primaâ€.

L'associazione

L’Associazione no-profit “Ospitalità Religiosa Italiana†ha lo scopo di favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di ospitalità religiosa in Italia. L’organismo è presieduto da Fabio Rocchi, membro del Consiglio Pastorale Nazionale della Cei per il Turismo. Tra le altre iniziative portate avanti, si segnala quella della “vacanza etica†in strutture ricettive no-profit i cui introiti alimentano attività benefiche caritatevoli, assistenziali, sociali, missionarie e naturalistiche. “Si tratta di vere e proprie ‘fabbriche del bene’ – si legge sul sito - dove fare il semplice turista si traduce automaticamente in un aiuto agli ultimi, ai disagiati, a chi vive nelle difficoltà o cura la natura feritaâ€.

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09 febbraio 2021, 12:32