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Una chiesa Beirut colpita dall'esplosione Una chiesa Beirut colpita dall'esplosione 

Libano: Salesiani in prima linea per le famiglie colpite dall’esplosione

Nel loro centro di Jbeil e tra i quartieri del porto di Beirut, le Missioni di Don Bosco offrono assistenza a chi ha perso casa e lavoro. dopo la tragedia del 4 agosto Molti giovani cristiani provenienti da tutto il libano partecipano agli aiuti per la ricostruzione

Marco Guerra – Città del Vaticano

E' una corsa alla solidarietà da parte dei cristiani nei confronti della popolazione colpita dalla terribile deflagrazione che due settimane fa ha distrutto il porto di Beirut e zone limitrofe facendo oltre 170 morti e migliaia di feriti. In particolare con la loro esperienza, i Salesiani hanno organizzato l’accoglienza delle persone rimaste senza tetto, le cure medico-ospedaliere, il soccorso alimentare e il sostegno per la ricostruzione delle abitazioni devastate. Stanno inoltre prefigurando la raccolta e la distribuzione di fondi per la ripresa, al più presto, delle attività produttive.

La presenza in Libano

Oltre che nei quartieri di Beirut distrutti dall’esplosione, i Figli di Don Bosco sono attivi nel distretto di Jbeil (l’antica Biblo) a circa 37 km a nord della capitale con opere - nelle località di Al Fidar e di El Houssun - che comprendono chiesa, cappella, casa di accoglienza, centro giovanile e oratorio, e un centro di formazione professionale di eccellenza di rilievo nazionale. Una presenza radicata che risale alla seconda metà del secolo scorso.

Sostegno ai profughi Iracheni e Siriani

Con una nota informano che negli ultimi anni la loro attività si è diretta in maniera speciale verso i profughi provenienti dall’Iraq, in gran parte cristiani caldei, e dalla Siria. Molti di questi vivevano o svolgevano attività commerciale proprio nell’aerea colpita dall’esplosione. In questa emergenza il soccorso è stato allargato a tutte le vittime della potentissima esplosione, sia i profughi, sia i residenti libanesi che hanno subito gravi perdite: familiari, casa, lavoro.

Raccolta fondi per i bambini

Per dare ancora più forza agli aiuti, le Missioni Don Bosco hanno lanciato sul suto sito web una campagna per una raccolta fondi straordinaria mirata all’aiuto sanitario e alimentare ma anche all’assistenza psicologica per i bambini rimasti sotto shock. Sono state già individuate 80 famiglie alle quali i Salesiani hanno iniziato a portare concreto soccorso.

Don Zakerian: giovani da tutto il libano

“Noi siamo a 40 minuti di macchina dal porto di Beirut ma gli animatori salesiani sono andati subito sul posto, insieme a giovani venuti da tutto il libano, per aiutare a pulire le macerie, dare sostegno psicologico e consegnare pacchi alimentariâ€, il responsabile in loco delle Missioni Don Bosco, don Simon Zakerian, racconta a Vatican News l’impegno concreto della comunità salesiana e dei giovani cristiani per la popolazione colpita.

Ascolta l'intervista a don Zakerian

Le famiglie vogliono restare nelle loro case

Il religioso parla anche dell’accoglienza nel Centro salesiano di Jbeil, dove sono arrivate numerose famiglie di profughi cristiani e iracheni provenienti dalle zone del porto distrutte dallo scoppio. “La maggioranza delle famiglie non vuole però lasciare le loro case – spiega don Zakerian – hanno iniziato ad aggiustarle anche grazie al nostro aiuto mentre ci sono dei gruppi che cercano di acquistare questi immobili, speculando sulla tragediaâ€.

Povertà in aumento

Il responsabile in loco delle Missioni Don Bosco mette in evidenza anche la situazione sociale già deteriorata prima dell’esplosione, a causa della crisi economica e politica, della corruzione, dell’allargarsi della fascia di popolazione in povertà, il tutto aggravato dalla pandemia che proprio in questi giorni vede una recrudescenza dei contagi. “Come diretto della nostra scuola tecnica – racconta ancora don Zakerian – ogni giorno accolgo famiglie che non possono più mandare i figli a studiare, perché hanno perso lavoro e ogni forma di introitoâ€.

Speranza dal Papa e dai giovani

Segnali di speranza arrivano proprio dalle braccia tese alla solidarietà dei giovani cristiani delle Missioni Don Bosco e dei gruppi scout che sono scesi nei quartieri più danneggiati. “Questo impegno da molta speranza al Libanoâ€. Anche la vicinanza espressa da Papa Francesco ha dato molto sollievo a tutta la società libanese: “Qui in Libano il Papa ha sempre un’influenza molto positiva, perciò le sue parole hanno incoraggiato tutta la comunità internazionale a stare vicino a questo Paese, abbiamo pregato molto per ringraziare il Santo Padreâ€.

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17 agosto 2020, 12:30