I vescovi del Ghana di fronte alle sfide di oggi
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
I vescovi del Ghana ribadiscono la loro ferma opposizione allâinserimento nei curricula scolastici nazionali di corsi di educazione sessuale (Comprehensive Sexual Education - Cse) che promuovono la cultura Lgbt. Il Presidente Nana Akufo-Addo ha assicurato che il suo Governo non è intenzionato a fare passare un progetto che ha suscitato vivaci proteste nel Paese, ma lâepiscopato chiede che anche in futuro la posizione dello Stato su questo punto resti âinequivocabileâ. È quanto afferma il comunicato finale dellâassemblea plenaria annuale della Conferenza episcopale ghanese svoltasi nei giorni scorsi a Elmina, nell'arcidiocesi di Cape Coast. âLe vivaci proteste contro lâinserimento del Cse danno unâidea di cosa può accadere quando politiche imposte dallâesterno sono accettate senza coinvolgere i cittadini interessatiâ, si legge nel comunicato in cui i presuli puntano il dito contro alcune organizzazioni internazionali âche promuovono stili di vita contrari ai valori naturali universali e sicuramente ai valori culturali e morali dei ghanesiâ.
Ampio spazio dedicato alle attuali sfide economiche e sociali in Ghana
Al centro dellâassemblea vi è stato il tema della missione della Chiesa in Ghana oggi, nel centenario della Lettera Apostolica âMaximum Illudâ di Papa Benedetto XV (per il quale Papa Francesco ha indetto il Mese Missionario Straordinario lo scorso ottobre) e alla vigilia delle celebrazioni del 140.mo anniversario della seconda fase dellâevangelizzazione del Paese, avviata con successo nel 1880. Durante i lavori ampio spazio è stato dedicato alle attuali sfide economiche e sociali in Ghana. Sfide, sottolinea il comunicato conclusivo, âstrettamente collegate alla carente conoscenza dei valori evangelici che costituiscono la base di una società prospera orientata a Dioâ. Tra queste i vescovi si sono soffermati in particolare sulla disoccupazione giovanile, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali del Paese e la deforestazione, la corruzione endemica, la povertà e le disuguaglianze crescenti, lâinsicurezza e la criminalità dilaganti. Pur riconoscendo alcuni progressi e lâimpegno del Governo, in particolare sul fronte del risanamento finanziario e nel campo dellâeducazione e sanitario, i vescovi ghanesi chiedono azioni più decise e incisive.
I vescovi chiedono un processo elettorale autenticamente democratico
Infine, un riferimento ai prossimi appuntamenti elettorali, in particolare alle elezioni presidenziali e parlamentari del 2020, quando i ghanesi saranno convocati anche per un referendum. A questo proposito, i presuli hanno rivolto un appello a tutti i cittadini a contribuire perché le elezioni siano un processo autenticamente democratico, rifiutando il voto di scambio, minacce, violenze, menzogne e insulti.
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