Cristiani oppressi e discriminati: oltre 4 mila uccisi in un anno
Roberta Gisotti â Città del Vaticano
Oltre 245 milioni di cristiani hanno subito lo scorso anno gravi persecuzioni nei loro Paesi in tutto il mondo, 4.305 persone sono state uccise per ragioni legate alla loro fede e 3150 sono state arrestate, condannate e detenute senza processo. 1847 chiese ed edifici collegati sono stati attaccati.
Corea del Nord, lo Stato più persecutorio
Sono i numeri drammatici, in costante aumento, che emergono dalla ricerca condotta dallâorganizzazione internazionale Porte Aperte, che ogni anno presenta la lista âneraâ dei 50 Paesi - su 150 monitorati â dove i fedeli cristiani sono più oppressi, vessati, discriminati, oggetto di abusi e violenze fino ad essere uccisi, condizionati nella vita privata e pubblica, a causa della loro credo religioso. In totale, 35 Stati asiatici, 15 africani e 2 latinoamericani.
Persecuzioni âestremeâ in 11 Paesi
In cima alla classifica delle nazioni più illiberali sul piano religioso si conferma la Corea del Nord, dove si stima siano ancora detenuti nei campi di lavoro tra 50 e 70 mila cristiani. A seguire sono lâAfghanistan e la Somalia, a motivo di società islamiche radicalizzate e dâinstabilità politica endemica e poi la Libia, il Pakistan, il Sudan, lâEritrea, lo Yemen, lâIran, lâIndia e la Siria. Ben undici Paesi, dove Porte Aperte, ha riscontrato una realtà di persecuzione âestremaâ dei cristiani e di altre minoranze.
Autoritarismi, nazionalismi e radicalismo islamico
Cinque anni fa in questa categoria rientrava solo la Corea del Nord, segno di un clima persecutorio crescente in molte aree del pianeta, dovuto principalmente ad autoritarismi statali, allâaccresciuta oppressione islamica e allâascesa di nazionalismi religiosi, specie induista in India e buddista in Myanmar ma anche alle opposizioni comunista e post comunista in Cina e in Vietnam e allâintolleranza sociale verso esponenti delle Chiese che sfidano la corruzione e i cartelli della droga, in Messico e in Colombia e ancora nelle aree rurali per ragioni di antagonismi tribali.
Nigeria, strage di cristiani
Tra i continenti più a rischio di morte è lâAfrica, dove in un solo Paese la Nigeria si concentra massima parte delle uccisioni di cristiani, ben 3.731 lo scorso anno. E, peggiora la situazione anche nel nord in Libia, Algeria, Egitto, Tunisia, Marocco e nel corno dâAfrica in Etiopia ed Eritrea.
India, attacchi e aggressioni quotidiane
In Asia, un cristiano su tre è definibile perseguitato. La Cina, sale al 27mo posto della lista e al primo posto per il numero dâincarceramenti e lâIndia al 9no posto si distingue per le leggi anti-conversione approvate in otto Stati, per cui non passa giorno â denuncia Porte Aperte â senza che un cristiano o una chiesa non subisca unâaggressione in questo Paese. Nel Medio Oriente peggiora la situazione in Siria e nello Yemen. NellâAsia centrale si segnalano Uzbekistan e Turkmenistan per attacchi a chiese e impedimenti per i cristiani a riunirsi. Nella lista compare anche la Federazione russa al 41 mo posto per alcune leggi restrittive sulla libertà religiosa e gli attacchi alle chiese in Dagestan e Cecenia.
No alla âsordità emotivaâ
Porte aperte sollecita la comunità internazionale a raccogliere lâappello di 245 milioni di cristiani che sono perseguitati e chiede allâopinione pubblica nel mondo libero a prendere coscienza di questa tragedia: âdiciamo no alla sordità emotivaâ
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