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Nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L'Aquila, la Santa Messa presieduta dal cardinale Pietro Parolin per la Perdonanza celestiniana Nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L'Aquila, la Santa Messa presieduta dal cardinale Pietro Parolin per la Perdonanza celestiniana 

Parolin alla Perdonanza: la Porta Santa, invito a entrare nel cuore di Gesù

Nell’omelia della Messa celebrata a L’Aquila, il segretario di Stato ha ricordato che solo Gesù è in grado di valorizzare l’identità di ogni uomo; il passaggio della porta non è “un gesto magico”, va fatto con fede autentica. Dopo la celebrazione l’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Papa Leone XIV condivide la gioia della terra aquilana, “terra segnata dalla storia e dalla fede”, per la grazia che infonde la 731.ma edizione della Perdonanza celestiniana e che cade nel Giubileo della speranza. A renderlo noto è il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin nell’omelia della Messa celebrata oggi, 28 agosto, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, “simbolo vivente della misericordia di Dio e del perdono che Papa Celestino V volle donare al suo popolo”. Al termine della Messa è stata aperta la Porta Santa che sarà poi chiusa domani sera, 29 agosto, da monsignor Antonio D’Angelo, arcivescovo metropolita de L'Aquila. Otterrà l’indulgenza plenaria chi attraverserà la Porta Santa e alle consuete condizioni richieste dalla Chiesa.

Segno di memoria viva

A guidare la riflessione del cardinale il Vangelo di Giovanni nel quale Gesù si presenta come “la porta delle pecore”. Porta, cuore e fede autentica sono le parole che segnano l’omelia del segretario di Stato che ricorda che il Giubileo, aperto da Papa Francesco anche in carcere, si lega alla Porta Santa. “Oggi – afferma - in questa terra ferita e fedele, si apre la Porta Santa di Celestino, che da secoli parla di perdono e di pace”.

Questa apertura si inserisce nel cammino del Giubileo, ma ha un tono tutto particolare: qui il segno diventa memoria viva, grido e preghiera, promessa di libertà e misericordia. Ricordiamo però che non è una soglia fisica o architettonica a essere decisiva: la porta del Giubileo è Cristo stesso. È Lui che ci introduce alla salvezza, è Lui che dobbiamo scegliere di attraversare. Solo attraverso di Lui si può entrare nella vita piena e uscire dalle schiavitù.

Non c’è salvezza senza Cristo

La strada indicata da Gesù è chiara e spazza via ogni ambiguità. “E’ Lui il passaggio verso Dio, verso la vita” pertanto chi è venuto prima, presentandosi come guida, è un ladro e un brigante perché “viene per prendere, - sottolinea il cardinale - dominare, costruire sé stesso, non porta alla vita, ma ruba, uccide, distrugge”.

Quante voci oggi promettono salvezza senza Cristo, quante ideologie, moralismi o camuffamenti religiosi che scavalcano la porta invece di attraversarla!

Il cardinale Parolin tiene l'omelia nella Basilica di Collemaggio
Il cardinale Parolin tiene l'omelia nella Basilica di Collemaggio

Passare per la croce di Gesù

Il Popolo di Dio non ha creduto alle false voci perché, afferma il porporato, ha “una sapienza nel cuore, una voce profonda che riconosce il Pastore autentico”. Una voce a cui tornare.

Cristo solo è la porta, e tutto ciò che non passa per Lui, per la sua carne, per la sua croce, non salva.

Attraversare la porta vuol dire dunque accogliere il Vangelo, la porta va attraversata perché “il cristianesimo non è un sistema di idee o una morale, ma un passaggio: entrare e uscire passando attraverso Cristo”.

La porta stretta

Entrare attraverso Gesù vuol dire – spiega Parolin – incontrare la salvezza, realizzare pienamente la propria vita, “diventare ciò che siamo chiamati ad essere”, sperimentando la comunione con Lui, trovando il vero nutrimento, vivendo liberi. La porta – fa notare il cardinale - è comunque stretta.

Ma è anche una porta aurea, preziosa, la più bella che ci sia. Entrare per questa porta richiede una scelta personale, coerente e costante. Non è un varco largo dove si passa senza impegno. Seguire Gesù significa aderire a Lui con tutto il cuore, ascoltare la sua voce, vivere la sua Parola.

L’inganno dell’umanità

Attenzione – sottolinea il segretario di Stato – al “grande inganno della nostra umanità: pensare che la felicità consista nel prendere, nell’impossessarsi, nel fare per sé”. Si tratta di “una mentalità da ladro” che distrugge ciò che tocca, è basata su “false promesse che sembrano più facili, ma lasciano vuoti”. Gesù è venuto per dare, per donare vita piena.

Non un rito esteriore

Soffermandosi poi sul rito dell’apertura della Porta Santa della Basilica, Parolin sottolinea che il passaggio “non deve essere pensato o usato come un elemento superstizioso o un gesto magico che cambia automaticamente la nostra vita”.

Non basta passare attraverso la porta – o qualsiasi altra porta santa – per ottenere qualcosa di speciale. Il significato, come abbiamo detto, è molto più profondo: la porta santa è un invito a entrare nel cuore di Gesù, a lasciare che la sua grazia trasformi davvero noi, non un semplice rito esteriore.

L'inizio della Messa celebrata dal cardinale segretario di Stato Parolin
L'inizio della Messa celebrata dal cardinale segretario di Stato Parolin

Il Giubileo autentico

Infine l’invito alla Chiesa aquilana di “saper passare attraverso Gesù”, anche l’apertura della porta di casa, sottolinea il cardinale, “può diventare un segno concreto di questo cammino”. Poi la preghiera a Papa Celestino V perché aiuti ad accogliere la grazia del Giubileo che lascia un segno solo se vissuto con autenticità. Nel concludere l’omelia, il segretario di Stato recita una bella preghiera:

Signore Gesù,
Porta santa del Padre,
tu ci chiami ad attraversarti
per uscire dal nostro egoismo
e per entrare nella tua vita.

Apri i nostri occhi alla tua luce,
apri il nostro cuore alla tua Parola,
apri i nostri passi alla tua via.

Fa’ che passando per Te
possiamo trovare pascolo,
pace per il cuore,
e gioia piena nella comunione con Te.

Non permettere che restiamo fuori,
distratti, chiusi o indifferenti.
Attiraci a Te,
perché solo Tu sei la salvezza,
solo Tu sei la speranza,
solo Tu sei la vita.

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28 agosto 2025, 19:50