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Papa Francesco e il cardinale Luis Pascual Dri Papa Francesco e il cardinale Luis Pascual Dri

? morto padre Dri, il cardinale confessore che "insegnò" la misericordia a Papa Francesco

Scomparso il 30 giugno, a 98 anni, a Buenos Aires, il cappuccino che Jorge Mario Bergoglio indicava sempre come esempio in confessionale, citandone la nota frase di "scuse" a Gesù quando aveva "perdonato troppo": "Sei stato tu a darmi il cattivo esempio". Il Pontefice argentino lo aveva creato cardinale nel Concistoro del 2023, lo stesso in cui ricevette la porpora Prevost. Le spoglie esposte nel Santuario di Nostra Signora di Pompei, domani i funerali

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

“Lui? È un grande!”. Nella espressione colloquiale e immediata con cui Papa Francesco definiva padre Luis Pascual Dri, il confessore cappuccino divenuto cardinale a 96 anni, c’era tutta la stima e l’affetto che legavano il Pontefice argentino a colui che fu il suo ‘insegnante’ di misericordia. Quella che il frate dispensava “a secchiate” in confessionale, andando poi a chiedere scusa a Gesù: “Signore, perdonami perché ho perdonato troppo. Ma sei stato tu a darmi il cattivo esempio!”.

Padre Dri è morto ieri, lunedì 30 giugno, a Buenos Aires. Aveva 98 anni, dal 1945 indossava il saio francescano. Le sue spoglie sono esposte in queste ore presso il Santuario di Nostra Signora di Pompei, dove dal 2007 si era ritirato; il funerale si terrà invece domani, mercoledì 2 luglio, con l’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo Jorge Ignacio García Cuerva. “Con la certezza del grande bene compiuto da padre Dri nella nostra Arcidiocesi di Buenos Aires – si legge in una nota ufficiale -, accompagniamo la sua famiglia religiosa e tutti i suoi cari in questo momento di profondo dolore, ma al tempo stesso di speranza nel Signore”.

"Misericordiando" sull'esempio di padre Pio e san Leopoldo

Sì, la speranza. La stessa che il cardinale nato a Federación, provincia di Entre Ríos (Argentina), il 17 aprile 1927, in una famiglia dove 8 figli su 9 si sono consacrati alla vita religiosa, seminarista in Uruguay e missionario nelle favelas, regalava ai penitenti in un confessionale insonorizzato da pannelli bianchi. In quello spazio angusto, che chi ha avuto modo di visitarlo descrive come simile a un vecchio studio radiofonico, padre Dri, traendo esempio da padre Pio e San Leopoldo Mandi? che ebbe modo di conoscere negli anni ’60, andava “misericordiando” per ore e ore. “Fino a quando si consumano le candele”, raccontava.

Il Concistoro del 2023

È per questo ministero instancabile che Papa Francesco volle concedere al cappuccino la porpora nel suo penultimo Concistoro del 30 settembre 2023, lo stesso in cui fu creato cardinale anche Robert Francis Prevost, attuale Papa Leone XIV. Alla cerimonia in San Pietro il frate per età e salute non poté partecipare, ma ricevette i regalia cardinalizi in Argentina durante una cerimonia nella cattedrale di Buenos Aires. Gli fu assegnato il titolo di cardinale diacono di Sant’Angelo in Pescheria. Non un premio bensì una “carezza” a questo anziano sacerdote, anzi, una “delicatezza”, come lo stesso Dri ebbe modo di affermare in un colloquio telefonico con i media vaticani, durante il quale sottolineava certamente la grande emozione nella scelta del Papa ma, allo stesso tempo, il fatto che per lui non faceva “nessuna differenza” essere stato inserito nel Collegio cardinalizio.

Padre Luis Pascual Dri
Padre Luis Pascual Dri

Col suo saio marrone e lo zucchetto rosso, anche da porporato Dri ha continuato a fare quello che ha sempre fatto: amministrare il sacramento della Riconciliazione. E pregare, naturalmente, perché l’atteggiamento di compassione e carità che l’hanno sempre caratterizzato (“La prima cosa è riconoscere che sono tanto peccatore quanto colui che mi si avvicina”, diceva) nascevano sostanzialmente dallo stare in ginocchio davanti al Tabernacolo.

Il ricordo di Francesco

Con una punta di emozione, Papa Francesco pronunciò il suo nome dalla finestra del Palazzo Apostolico nell’Angelus del 9 luglio, al termine del quale annunciò il Concistoro di settembre. Ultimo della lista, ma non certamente nel cuore del Pontefice che ricordava Dri con queste parole: “Ricordo un grande confessore, un padre cappuccino, che esercitava il suo ministero a Buenos Aires. Una volta venne a incontrarmi, voleva parlare. Mi disse: ‘Ti chiedo aiuto, ho sempre tanta gente davanti al confessionale, gente di ogni tipo, umile e meno umile, ma anche tanti preti... Io perdono molto e a volte mi viene uno scrupolo, lo scrupolo di aver perdonato troppo’. Abbiamo parlato della misericordia, e gli ho chiesto che cosa facesse quando provava quello scrupolo. Mi ha risposto così: ‘Vado nella nostra cappellina, davanti al tabernacolo e dico a Gesù: Signore, perdonami perché ho perdonato troppo. Ma sei stato tu a darmi il cattivo esempio!’. Questo non lo dimenticherò mai. Quando un sacerdote vive così la misericordia su sé stesso, può donarla agli altri”.

"Io confesso molto, per molte ore, di mattino e di sera"

La prima volta che Francesco fece conoscere al mondo padre Dri era il 6 marzo 2014, durante l’incontro coi parroci di Roma. Sempre nel 2014, lo aveva citato nel libro Il nome di Dio è misericordia, poi nel 2016 durante l’incontro con i confessori del Giubileo. Nel 2017 il Papa aveva voluto donare ai parroci di Roma una copia del libro Non avere paura di perdonare con la biografia di padre Luis e la prefazione del Pontefice. In quel volume, il frate raccontava il suo legame con Bergoglio: “Quando lui era cardinale qui a Buenos Aires, avevo molta fiducia in lui, andavo a parlargli e una volta gli ho confidato tutto questo. Mi diceva: ‘Perdona, perdona, bisogna perdonare’. E io: sì, perdono, ma poi mi rimane una certa inquietudine e per questo dopo vado da Gesù e gli dico che è stato Lui a insegnarmi, che il cattivo esempio me lo ha dato Lui, perché Lui ha perdonato tutto, non ha mai rifiutato nessuno. Si vede che queste parole hanno colpito Bergoglio, gli sono rimaste impresse. Lui sa che io confesso molto, per molte ore, di mattino e di sera. E più di una volta lui ha consigliato alcuni sacerdoti, per qualche problema, di venire a parlare con me. Io li ho ascoltati e ora siamo grandi amici, con alcuni di loro che vengono spesso, parliamo, e si trovano molto bene spiritualmente”.

L'insegnamento della vita

Il cardinale Dri si diceva grato al Papa per l’“immeritata” fiducia concessa con la creazione cardinalizia: “Io non sono un sacerdote, un frate che ha fatto studi, non ho alcun dottorato, non ho niente. Ma la vita mi ha insegnato molto, la vita mi ha segnato, e, poiché sono nato molto povero, mi sembra di dover sempre avere una parola di misericordia, di aiuto, di vicinanza per chiunque venga qui. Nessuno deve andarsene pensando di non essere stato compreso o disprezzato o rifiutato”.

Il cardinale Dri con in mano una foto di Papa Francesco
Il cardinale Dri con in mano una foto di Papa Francesco

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01 luglio 2025, 14:30