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Il palco dell'auditorium Conciliazione per la preghiera ecumenica degli influencer cattolici Il palco dell'auditorium Conciliazione per la preghiera ecumenica degli influencer cattolici

"Accarezziamo le ferite di chi non ha pace", l'incontro ecumenico degli influencer cattolici

All'appuntamento Together for Hope nell'Auditorium Conciliazione, in occasione del Giubileo dei missionari digitali, presieduto dal cardinale Czerny, presenti un migliaio di ragazzi e ragazze e tanti altri collegati on-line. Da parte di tutti, l'impegno di raggiungere quanti più followers possibile e rispondere all'incoraggiamento di Leone XIV a "ricucire le reti". Lanciato l'hashtag #TurnUpPeace

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Il ritmo veloce delle reti e quello lento della preghiera, la musica techno e i canoni di Taizé, l'adrenalina del web e la dimensione confidenziale della relazione con Gesù. È ciò che hanno vissuto i 1100 missionari digitali e influencer cattolici nell'Auditorium Conciliazione di Roma, nel pomeriggio di oggi, 29 luglio, per l'incontro ecumenico Together for hope inserito nel programma del Giubileo loro dedicato. È pieno giorno fuori, mentre in sala il buio è illuminato da decine di lumini deposti sul palco ai piedi di una grande croce al centro che rinvia alle tante croci di un mondo dilaniato dalla violenza. Sono le fiaccole di speranza che ciascuno dovrebbe simbolicamente incarnare nel proprio quotidiano. Decine le persone collegate in streaming da vari continenti, per lo più giovani. Si leva un applauso per il Papa e viene proiettato un video montato con le voci di Giovanni Paolo II, Francesco e lo stesso Leone XIV. La frase che rimane incollata nella testa: "Il male non prevarrà". 

La preghiera ecumenica nell'auditorium Conciliazione
La preghiera ecumenica nell'auditorium Conciliazione

Diffondere l'unità: i giovani sempre più persi, soli, depressi

A guidare la preghiera è il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale. Pregare per la speranza in un mondo che conduce alla paura, pregare per la pace in un mondo che precipita, pregare per l'amore e la carità in un mondo che vuole che pensiamo solo a noi stessi. Sono le sue parole che introducono al raccoglimento sulle note del canto "Nada te turbe...". Parte la video testimonianza di un missionario digitale che sottolinea la condizione di tanti giovani "sempre più persi, soli e depressi". I social possono venire incontro alle loro esigenze, grazie alla possibilità di "trasmettere insieme buone notizie". Questi cita padre Raniero Cantalamessa, storico predicatore della Casa pontificia, per evidenziare l'importanza dell'unità nella Chiesa. 

Due gemelli libanesi: sia pace in Medio Oriente

Due giovani fratelli gemelli libanesi, maroniti, condividono la loro esperienza: un anno e mezzo fa hanno deciso di lanciare una piattaforma per dare visibilità ai cristiani del Medio Oriente e in Nord Africa. L'unità è una forza, al di là di ogni denominazione, ribadiscono: "Se siamo uniti nell'amore per Cristo accettando le nostre diversità siamo più vicini a Lui. Se Dio è con noi, chi può essere contro di noi? Cerchiamo di restare uniti in un mondo che vuole abbatterci". Sottolineano che i social media danno voce a chi non ha voce, che permettono di portare il Vangelo a chi non lo ha mai sentito. Ognuno ne può essere testimone. "Come i santi Pietro e Paolo hanno usato le lettere e hanno viaggiato per annunciarlo, noi usiamo i media digitali per raggiungere le anime. Si tratta di mostrare la fede, l'amore e la presenza di Cristo nelle persone. Essere cristiani non è solo un privilegio. È un onore. È un onore nuotare controcorrente. Questo è ciò che siamo e non dovremmo mai, mai vergognarcene". Esortano a camminare a testa alta, ad avere fiducia: "Abbiamo cominciato con un solo telefono e con sole due persone". Si uniscono all'anelito di pace "nel mondo e specialmente in Medio Oriente" che pervade questo incontro internazionale.

I due gemelli Sharbil e Giovanni
I due gemelli Sharbil e Giovanni

Czerny: siate luce e sale, chiedete alla Chiesa di non abbandonarvi

Il cardinale Czerny riprende il termine "Vaticano", il luogo dove i giovani in questi giorni giubilari si sono riuniti, e ne spiega il senso etimologico che ha a che fare con il "profetizzare". Il Vaticano come "colle della profezia". L'intervento del porporato si focalizza su due elementi: luce e sale. La luce è conforto e orientamento; il sale è permanenza e valore. Gesù invita ad essere luce del mondo e sale della terra. "Non ci può essere l'uno senza l'altro", rimarca il porporato. E ricorda che è lo stesso Documento finale del Sinodo a precisare la richiesta da parte dei missionari digitali di non essere abbandonati dalla Chiesa, di essere nutriti dai legami della comunità, di vedere riconosciuto il proprio impegno che non è solo una scelta personale. "Fatevi ascoltare, condividete la luce", incoraggia il prefetto. 

Gli hashtag lanciati nel corso del Giubileo degli influencer
Gli hashtag lanciati nel corso del Giubileo degli influencer

#TurnUpPeace

Si procede pregando ancora per l'unità della Chiesa, che è poi il motto scelto da Papa Leone XIV per il suo ministero petrino. Dio porti unità alle nazioni tribolate - recitano alcuni giovani nelle diverse lingue, anche in cinese e arabo -, sostituisca l'odio con l'amore, dia saggezza ai leader del mondo ed elimini ogni guerra. Poi la preghiera del Padre Nostro, lo scambio della pace, la ripresa del canto iniziale perché si ha bisogno di rassicurazione, di sentirsi avvolti dal manto di protezione di Dio. Anche i volti di chi è connesso da remoto partecipano con il loro saluto corale. E infine l'invito a una call to action. Così il linguaggio dei social media ridiventa protagonista: "Vogliamo arrivare ai nostri follower per accarezzare le ferite di chi non ha pace", dice l'animatrice dal palco. "Abbiamo accolto l'invito del Papa a ricucire, a riparare le reti. Ci chiede di costruire nuove reti di relazione, di amore, di convidisione gratuita in cui l'amicizia sia profonda. Ricucite i cuori spezzati". Parte la campagna a "fare molto rumore" per chiedere la pace. E mentre il pubblico viene invitato a spostarsi verso i Giardini Vaticani dove è prevista una visita speciale prima del festival conclusivo in piazza Risorgimento, l'hashtag viene rilanciato nella speranza che l'urlo di pace diventi così pervasivo da ribaltare le sorti drammatiche del pianeta.

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29 luglio 2025, 16:00