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La mostra "Pétros ení" La mostra "Pétros ení"

San Pietro, un gemello digitale della Basilica nella mostra "Pétros ení"

Aperta l'esposizione organizzata dalla Fabbrica di San Pietro in collaborazione con Microsoft, nelle Sale Ottagone, sotto la cupola michelangiolesca. Un viaggio che intreccia spiritualità, arte e tecnologia in una sintesi inedita tra passato e presente. I visitatori potranno vivere questa esperienza immersiva tutti i giorni

Vatican News

Dalla vita di San Pietro alla sua testimonianza, che rivive riflessa nella storia della Basilica Vaticana. Un itinerario attraverso i secoli in tutte le evoluzioni degli spazi monumentali, partendo dalle origini. È tutto questo , il percorso immersivo che pellegrini e turisti possono compiere nelle Sale Ottagone, appositamente aperte al pubblico per la prima volta. Gli ambienti storici, innestati all’interno di uno dei piloni che sostiene la cupola della Basilica, sono stati sapientemente restaurati per questa occasione dalle maestranze della Fabbrica di San Pietro.

"Pietro è qui"

"Pétros ení" è il celebre graffito che permise l'identificazione della tomba di San Pietro. Da qui prende il titolo la mostra. Per un'ora il visitatore si muove tra ricostruzioni 3D, narrazioni coinvolgenti e proiezioni innovative capaci di raccontare la figura di San Pietro e la storia della Basilica. "Auspico vivamente - spiega il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro e presidente della Fabbrica - che questa originale ricostruzione virtuale della Basilica vaticana, sviluppata a partire dalla vita dell’apostolo cui è dedicata, possa suscitare nel cuore di ogni visitatore quella domanda di senso che abita profondamente l’animo umano". Il cardinale precisa che il percorso proposto, attraverso lo sviluppo architettonico e decorativo della Basilica nel corso dei secoli, vuole essere più di una semplice visita: "È un invito a riscoprire con occhi nuovi la bellezza e il significato di questo Tempio, lasciandosi toccare interiormente dalla fede di coloro che lo hanno edificato".

Un altro scorcio della mostra
Un altro scorcio della mostra

Un narrazione a tre livelli 

Il percorso si articola a livello narrativo su tre tracce. La prima introduce il visitatore lungo le principali tappe della vita di San Pietro fino al suo martirio, collegandosi con quella della Basilica. Sarà così possibile riscoprire la storia del monumento e il suo ruolo di cuore della cristianità, nonché, come terza traccia, quello di scrigno d’arte e cultura dell’intera umanità. Il luogo in cui è sepolto l’apostolo Pietro, divenuto la sede dei Papi, lo spazio sacro in cui è custodita tanta arte e bellezza, grazie ai geni di Bramante e Michelangelo, Bernini e Raffaello, il Maderno, il Canova, potrà essere esplorato e studiato come mai prima d'ora.

Un progetto, molti attori

L’idea del cardinale Mauro Gambetti ha preso vita circa tre anni fa grazie all’incontro con il presidente di Microsoft, Brad Smith, il quale da subito ha manifestato piena volontà e disponibilità alla collaborazione, allo scopo di aprire al mondo le porte della Basilica, proprio in occasione di questo Giubileo, per donare a tutti la sua spiritualità, la sua cultura e la sua bellezza. Il progetto è frutto di una più ampia collaborazione tra la Fabbrica di San Pietro, Microsoft, Iconem, Dadada e altri partner internazionali con il contributo di esperti e studiosi della Fabbrica di San Pietro e vede il suo nucleo in un processo che ha permesso di digitalizzare la Basilica di San Pietro in 3D attraverso oltre 400mila fotografie, creando un fedele “gemello digitale”, anche con il supporto dell’intelligenza artificiale, consentendo a pellegrini e visitatori di tutto il mondo di ammirare e interagire con la Basilica di San Pietro nei suoi punti inaccessibili. In quelli, cioè, che l’occhio umano non riesce a vedere.

Un modello per la conservazione

Il modello alla base di questa mostra digitale permette non solo di esplorare virtualmente la Basilica in una modalità completamente inedita, attraverso un viaggio che comincia più di duemila anni fa, ma è anche strumento di manutenzione, gestione e tutela dell’immenso patrimonio artistico in essa contenuto.

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23 luglio 2025, 12:15