Balestrero: innovazione e creatività per costruire la pace
Vatican News
“La Santa Sede desidera ribadire il proprio apprezzamento per il lavoro dell'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, in particolare nel contesto di crescenti tensioni geopolitiche, incertezze economiche e indebolimento del multilateralismo”. Lo ha dichiarato monsignor Ettore Balestrero, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e le Organizzazioni Internazionali di Ginevra, intervenendo oggi, 9 luglio, in occasione della 66.ma serie di riunioni delle Assemblee degli Stati membri dell'OMPI. Un apprezzamento che nasce dalla constatazione che gli equilibrati ed efficaci sistemi di proprietà intellettuale (PI) dell'OMPI hanno stimolato “l'innovazione e la creatività, facilitato lo scambio di conoscenze e competenze tecniche tra i Paesi e all'interno di essi, e contribuito al raggiungimento di modelli di sviluppo sostenibile”.
Il vantaggio della cooperazione
Secondo monsignor Balestrero, la cooperazione internazionale in tal senso produce accordi che offrono “servizi pratici e accessibili a beneficio di tutti” perché basati “su termini e regole concordati dagli Stati”. Un impegno – ha precisato il nunzio - dimostrato dai negoziati e dall'adozione consensuale del Trattato sul diritto dei disegni e modelli di Riyadh dello scorso anno, “che riflette la volontà di promuovere la cooperazione multilaterale cercando di snellire e semplificare il sistema globale di protezione dei disegni e modelli”.
L’IA a servizio della pace
Ricordando che l'innovazione si sta sviluppando ad un ritmo accelerato, l’Osservatore permanente ha sottolineato come l’Intelligenza Artificiale ponga “sfide complesse ai sistemi di proprietà intellettuale, sollevando questioni relative alla paternità, all'invenzione e alla protezione della creatività umana”. Pertanto la Santa Sede ribadisce che l’IA deve essere uno strumento per il bene degli esseri umani, nel rispetto della dignità umana. “In tempi di guerra e di violenza, l'innovazione e la creatività possono mantenere viva l'essenza della bellezza, poiché abbellire il mondo significa costruire la pace”. C’è urgenza di “costruttori di pace – ha concluso - che lavorano per il bene comune, per ciò che è bene per tutti e non solo per pochi”.
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