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Presentato il primo volume sulle raccolte del Museo Profano

Ai Musei Vaticani nei giorni scorsi la presentazione del volume "Le Raccolte del Museo Profano" dedicato alle antichità preromane e romane fino al II secolo avanti Cristo. L'opera è frutto di un importante lavoro di studio e catalogazione

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

Dalle culture preromane e romane fino al II secolo a.C.: un corpus organico di materiali etruschi, italici e romani, completato da una sezione dedicata a esemplari di manifattura ottocentesca riconosciuti come falsi. Due volumi intitolati “Le Raccolte del Museo Profano, I”, sono il primo tassello di un cammino editoriale che documenterà l’intera collezione istituita all’interno dei Musei Vaticani nel 1761 da Papa Clemente XIII .

Le sale del Museo Profano dei Musei Vaticani
Le sale del Museo Profano dei Musei Vaticani

Rigore scientifico e divulgazione

Un Museo, il Profano, che consta di circa 1700 pezzi in totale, duecento dei quali sono catalogati e descritti nella pubblicazione proposta dalle Edizioni Musei Vaticani. Curato da Claudia Lega il testo, presentato nei giorni scorsi, è frutto di un progetto pluriennale che unisce ad una raffinata veste editoriale, il rigore scientifico e gli approfondimenti diagnostici propri della missione dei Musei del Papa, centro internazionale di ricerca, conservazione e divulgazione del patrimonio culturale.

La conferenza stampa di presentazione del volume
La conferenza stampa di presentazione del volume

Dalla Biblioteca ai Musei 

“Dopo il passaggio delle collezioni della Biblioteca Apostolica Vaticana alle competenze dei Musei Vaticani, in base al Rescriptum ex Audientia di Papa Giovanni Paolo II, il 1° luglio 2003”, ha ricordato il Direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, “in seno al Reparto per le Arti Decorative una serie di iniziative scientifiche e conservative hanno preso vita con l’intento di riqualificare quelle raccolte cosi eterogenee per secoli conservate nella Biblioteca Apostolica”. Al 2013 risale l’inaugurazione del riallestimento, curato dal compianto Guido Cornini, delle “consistenti e diversificate” collezioni afferenti al Museo Profano: reperti di collezioni di arte suntuaria, cammei, avori, cristalli di rocca, piccoli bronzi a manufatti venuti alla luce da scavi archeologici in Vaticano, nel Vicino Oriente o in America meridionale, fino ad oggetti d’arte post-classica.

Le opere del Museo Profano © Musei Vaticani
Le opere del Museo Profano © Musei Vaticani

Dall'età del bronzo alla Roma antica

“Questo volume - ha spiegato Claudia Lega rimarcando il contributo sinergico di tutta la squadra dei Musei Vaticani - riguarda materiali archeologici provenienti dall’area geografica dell’Italia e Mediterraneo. Oggetti che si inquadrano tra l’età del bronzo e l’età del ferro, fino alla fine del III secolo avanti Cristo, quando al termine della seconda guerra punica, nel 201, Roma ottenne il definitivo controllo dell’Italia centrale e meridionale, prima del successivo espansionismo verso il nord della Penisola, la Grecia e l’Oriente”.

Le opere del Museo Profano © Musei Vaticani
Le opere del Museo Profano © Musei Vaticani

Il primo di una serie di volumi

“Pregio del volume”, secondo Maurizio Sannibale, curatore del Museo Gregoriano Etrusco, “è quello di ricostruire la storia del Museo Profano, una collezione settecentesca che affonda le radici nel Seicento”. Oggi responsabile del Reparto Arti Decorative è Luca Pesante: “I Musei Vaticani, come istituzione museale – ha ricordato – nascono attorno al Museo Profano. Questo catalogo conferma la realtà dinamica dei nostri Musei ed è il primo passo di una serie di iniziative editoriali che riguarderanno l’intera collezione di Arti Decorative”.

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08 giugno 2025, 08:54