Il Dicastero per la Comunicazione
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Un Dicastero chiamato “a costruire ponti, quando tanti innalzano muri, i muri delle ideologie; quello di favorire la comunione, quando tanti fomentano divisione; quello di lasciarsi coinvolgere dai drammi del nostro tempo, quando tanti preferiscono l'indifferenza”. Così Papa Francesco, per la Comunicazione, il 31 ottobre 2024, ne ricordava la missione. E Leone XIV, agli operatori della comunicazione, dopo l’elezione, li ha invitati a “portare avanti una comunicazione diversa, che non ricerca il consenso a tutti i costi, non si riveste di parole aggressive, non sposa il modello della competizione, non separa mai la ricerca della verità dall’amore con cui umilmente dobbiamo cercarla”. Visitando poi il Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria della Radio Vaticana, il 19 giugno, Papa Prevost ha sottolineato come durante il suo lavoro missionario in America Latina e Africa sia stato prezioso poter ricevere le trasmissioni in onde corte della Radio Vaticana, che raggiungono luoghi dove poche emittenti riescono ad arrivare, e ha riaffermato il valore missionario della comunicazione. Su queste basi opera il Dicastero che ha come prefetto Paolo Ruffini e come segretario monsignor Lucio Ruiz.
Cenni storici
Il Dicastero per la Comunicazione è stato istituito da Papa Francesco con il Motu Proprio del 27 giugno 2015, con il nome di Segreteria per la Comunicazione. Gli è stata affidata la riorganizzazione dell’intero sistema comunicativo della Santa Sede, e al suo interno sono gradualmente confluite tutte le realtà che si sono occupate di comunicazione. Si tratta del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Sala Stampa della Santa Sede, Tipografia Vaticana, Servizio Fotografico, L'Osservatore Romano, Libreria Editrice Vaticana, Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Servizio Internet Vaticano. La sfida è far convergere nove realtà fino a quel momento distinte, caratterizzate da storia e tradizioni talvolta secolari, all’interno di un sistema editoriale e amministrativo unitario, gestito da un Dicastero che è parte integrante della Curia Romana.
La più antica di queste realtà è la Tipografia Vaticana, che Papa Sisto V istituisce il 27 aprile 1587 con il breve apostolico Eam semper, col nome di “Stamperia vaticana”. L'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, in lingua italiana, è pubblicato per la prima volta il 1° luglio 1861. Oggi ne esistono diverse edizioni settimanali nelle principali lingue contemporanee. La Libreria Editrice Vaticana (LEV), la casa editrice ufficiale della Santa Sede, nasce nel 1926. Il Decreto del cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, il 31 maggio 2005, le ha affidato l’esclusiva dei diritti d’autore sui testi del Papa. La Radio Vaticana è stata inaugurata da Pio XI il 12 febbraio 1931, come emittente dello Stato della Città del Vaticano. La riforma ha impresso una svolta multimediale alla produzione giornalistica, resa evidente dall’informazione in tempo reale sul web attraverso il portale Vatican News, attivo dal dicembre 2017, e dalla presenza sulle principali piattaforme dei social network. Nel 1939 nasce la Sala Stampa della Santa Sede, che si occupa della divulgazione di tutte le notizie e le comunicazioni ufficiali che riguardano il Papa e le diverse attività della Sede Apostolica. Inizialmente ufficio dipendente da L’Osservatore Romano con lo scopo di trasmettere notizie direttamente ai giornalisti, durante il Concilio Vaticano II (1962-1965), diviene autonoma con la predisposizione di una “speciale sala stampa”.
Il 30 gennaio 1948, Pio XII istituisce la Pontificia Commissione di Consulenza e revisione Ecclesiastica dei film a soggetto religioso e morale, che Giovanni XXIII, nel 1959, con il Motu Proprio , trasforma in un ufficio stabile della Santa Sede, unito alla Segreteria di Stato. Il 2 aprile 1964 con il Motu Proprio Paolo VI lo trasforma ancora nella Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali, affidandole la responsabilità di seguire e valutare, nell’ottica del Magistero papale, i settori del cinema, della radio, della televisione e della stampa periodica e quotidiana. Alla Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali, successivamente elevata a Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, è stato affidato il compito di preparare l’istruzione pastorale (pubblicata nel 1971, e aggiornata con il supplemento , nel 1992), come anche la promozione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, istituita nel 1967.
Il Centro Televisivo Vaticano (CTV) nasce nel 1983 per volontà di Giovanni Paolo II, per documentare con le immagini televisive il ministero pastorale del Papa e le attività della Sede Apostolica. Ogni ripresa, programma o documentario prodotto dal 1984 in poi è conservato in un archivio, con ambienti ad atmosfera controllata. Con la nascita nel Dicastero per la Comunicazione, la produzione del CTV viene contrassegnata con il marchio di Vatican Media. Come accade anche al Servizio Fotografico de L'Osservatore Romano, nato nel 2006, e formato da fotografi, archivisti, tecnici, che si occupano della documentazione fotografica delle attività del Papa e delle autorità della Santa Sede. L’archivio digitale del servizio è disponibile sia per editori e testate giornalistiche, sia per i privati. Il 25 dicembre 1995 nasce infine il Servizio Internet Vaticano, con l’inserimento e la pubblicazione online del messaggio di Papa Giovanni Paolo II per il Natale sull’allora neonato sito . Oggi lo staff tecnico e quello documentale-grafico sono parte del Dicastero per la Comunicazione.
Competenze
Il Dicastero per la Comunicazione, si legge nella Costituzione apostolica , si occupa dell’intero sistema comunicativo della Sede Apostolica e unifica tutte le realtà della Santa Sede nell’ambito della comunicazione, affinché l’intero sistema risponda in modo coerente alle necessità della missione evangelizzatrice della Chiesa, in un contesto caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività.
Per fare questo utilizza i modelli di produzione, le innovazioni tecnologiche e le forme di comunicazione attualmente disponibili e quelle che potranno svilupparsi nel tempo a venire. Oltre alle funzioni operative che gli sono assegnate, approfondisce e sviluppa anche gli aspetti teologici e pastorali dell’agire comunicativo della Chiesa. In questo senso si adopera, anche a livello formativo, affinché la comunicazione non sia ridotta a concezioni prettamente tecnologiche e strumentali.
Sensibilizza i fedeli del dovere, che spetta a ciascuno, di impegnarsi affinché i molteplici strumenti di comunicazione siano a disposizione della missione pastorale della Chiesa, a servizio dell’incremento della civiltà e dei costumi. Lo fa specialmente in occasione della celebrazione della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali. Per la sua attività il Dicastero si avvale delle infrastrutture di connettività e di rete dello Stato della Città del Vaticano, in conformità con la legislazione peculiare e gli impegni internazionali assunti dalla Santa Sede. Agisce in collaborazione con la Segreteria di Stato e supporta le altre Istituzioni della Curia Romana e gli Uffici, le Istituzioni collegate con la Santa Sede e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, nella loro attività di comunicazione.
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