Buddisti e cristiani in dialogo per affrontare le sfide di oggi
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“Il dialogo che si svolge tra noi serve a comunicare i tesori delle nostre tradizioni religiose e ad attingere alla loro saggezza per affrontare le pressanti sfide del nostro tempo”. È quanto si legge in un messaggio augurale per la festa di Vesak, che commemora i principali avvenimenti della vita di Buddha. “Buddisti e cristiani in dialogo di liberazione per il nostro tempo” è il titolo del documento a firma del prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, cardinale George Jacob Koovakad, e del segretario monsignor Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage.
Nel testo di auguri, “arricchiti dallo spirito del Giubileo”, si fa spesso riferimento alla Nostra Aetate, la Dichiarazione del Concilio Vaticano II sul rapporto della Chiesa con le religioni non cristiane, a 60 anni dalla sua pubblicazione, rendendolo “più profondo”. Pertanto si ribadisce che “la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo” nelle altre religioni che pur nelle diversità, “riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini”.
Dialogo liberatorio
Si ribadisce inoltre la “profonda risonanza nella nostra comune ricerca della verità e della pienezza di vita, e si allinea con gli insegnamenti delle nostre rispettive tradizioni”. “Nel nostro tempo, segnato da divisioni, conflitti e sofferenze, riconosciamo – s legge nel messaggio - l'urgente necessità di un dialogo liberatorio, che non si limiti alle parole ma che sia capace di tradurre quelle parole in azioni concrete per la pace, la giustizia e la dignità di tutti”.
I tesori delle tradizioni religiose
Il Dicastero per il Dialogo Interreligioso sottolinea poi che il mondo è percorso da “ingiustizie, conflitti e incertezze sul futuro” proprio come al tempo della Nostra Aetate ma si ricorda “la profonda capacità” delle religioni di dare risposte significative. “Il dialogo che si svolge tra noi – è scritto nel testo - serve a comunicare i tesori delle nostre tradizioni religiose e ad attingere alla loro saggezza per affrontare le pressanti sfide del nostro tempo”.
Unità e amore tra i popoli
Il dialogo e l’anelito alla fraternita esorta poi a “lottare per l'unità e l'amore tra tutti i popoli e le nazioni, invitandoci a costruire sui nostri punti in comune, ad apprezzare le nostre differenze e a trarre arricchimento reciproco dalle nostre diverse tradizioni”. Richiamando poi il Documento sulla fraternità umana per la pace nel mondo e la convivenza di Abu Dhabi, si rilancia la cultura del dialogo come via da seguire, per “la cooperazione reciproca come codice di condotta [e] la comprensione vicendevole come metodo e criterio”. Si confida, infine, che attraverso il dialogo “le nostre rispettive tradizioni – si legge in conclusione del messaggio - possano offrire risposte degne alle sfide del nostro tempo”.
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