Beatificazione di don Camille Costa, Verny: ¡°Modello per l¡¯educazione di tutti i giovani"
Jean-Benoît Harel ¨C Città del Vaticano
¡°C¡¯è un entusiasmo che va oltre la città di Chambéry, oltre la Savoia, oltre anche la Chiesa¡±, assicura l¡¯arcivescovo Thibault Verny, pastore delle tre diocesi della regione francese, Chambéry, Maurienne e Tarentaise dall¡¯agosto 2023. Questo sabato 17 maggio, alle 15, sarà accanto al nunzio apostolico in Francia, l¡¯arcivescovo Celestino Migliore, che presiederà la Messa in rappresentanza del Papa, per concelebrare la beatificazione di Camille Costa de Beauregard, il sacerdote savoiardo del XIX secolo, impegnato nell¡¯educazione di orfani ed emarginati, che sarà il primo beato del pontificato di Leone XIV.
Il primo beato del pontificato di Leone XIV
Un fine settimana di festa è previsto nella città natale di Camille, Chambéry, nelle Alpi francesi. È qui che nasce nel 1841, in una famiglia nobile e influente, e cresce. Nella cattedrale dove avverrà la Messa di beatificazione, a 20 anni riscopre la fede e decide di diventare sacerdote. Viene quindi inviato a Roma per completare la sua formazione ecclesiastica. ¡°Studia al seminario francese di Roma e viene ordinato sacerdote nella basilica di San Giovanni in Laterano¡±, ricorda l¡¯arcivescovo Verny. Nell¡¯aprile 2025, i fedeli dei tre diocesi della Savoia (Chambéry, Maurienne e Tarentaise) hanno compiuto un pellegrinaggio a Roma sulle orme del futuro beato. Poi la morte di Papa Francesco, il 21 aprile, ha messo in dubbio la beatificazione. Ma Leone XIV ha confermato la Celebrazione, ratificando il decreto del 14 marzo 2024.
La creazione del Bocage
Rifiutando di entrare nella prestigiosa Accademia dei Nobili Ecclesiastici, che gli avrebbe garantito una brillante carriera diplomatica presso la Santa Sede, Camille torna a Chambéry e diventa vicario della cattedrale. Due mesi dopo, nell¡¯agosto del 1867, un¡¯epidemia di colera colpisce duramente la città. Di fronte alla sofferenza degli orfani, ¡°Camille si alza e reagisce¡±. Utilizzando l¡¯eredità della sua ricca famiglia, fonda il Bocage, dove accoglie gli orfani e insegna loro il mestiere di agricoltore. Dirigerà quest¡¯opera fino alla sua morte nel 1910, all¡¯età di 69 anni. ¡°È molto stimolante pensare che chiunque possa seguire l¡¯esempio di Camille di fronte alla sofferenza¡±, sottolinea monsignor Verny, citando le parole di Gesù, dal Vangelo di Matteo: ¡°Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l¡¯avete fatto a me¡±.
Il legame con don Bosco
Il nuovo beato rappresenta un modello di santità per i nostri tempi, afferma l¡¯arcivescovo. In primo luogo perché da giovane è stato vittima di bullismo: ¡°Quando era al collegio, non è stato molto felice, quindi è vicino ai ragazzi che oggi soffrono allo stesso modo¡±. Inoltre, per il suo approccio all¡¯educazione: ¡°Al centro c¡¯era la relazione di fiducia tra educatori e giovani accolti, colonna portante dell¡¯educazione¡±. Il Bocage continua oggi la sua missione educativa di centro agricolo e vivaio come Fondation du Bocage, ed è gestito dai salesiani di Don Bosco. Il futuro beato e Don Bosco si incontrarono a Torino nel 1879 e le loro pedagogie sono molto simili. ¡°Sono un po¡¯ come cugini¡±, scherza monsignor Verny. ¡°È uno stimolo perché la Chiesa continui ad impegnarsi nell¡¯educazione, nel rispetto, nella valorizzazione di ciascuno e ad avere quello sguardo di benevolenza che Camille ha saputo offrire per dare fiducia ai giovani e responsabilizzarli¡±.
Un¡¯eredità sempre viva
L¡¯eredità di Camille Costa de Beauregard supera i confini di Chambéry, della Savoia e persino della Francia. Sempre più pellegrini arrivano nella città per seguire il percorso ¡°sulle orme di Camille¡±, alcuni provenienti anche da molto lontano. ¡°In quest¡¯anno giubilare, siamo tutti pellegrini di speranza: questa beatificazione non è un punto d¡¯arrivo, ma un punto di partenza per rafforzare la nostra speranza nell¡¯Anno santo e oltre¡±, conclude monsignor Verny.
Rinviata la beatificazione in Estonia
Un¡¯altra beatificazione, quella di monsignor Eduard Profittlich, doveva svolgersi anch¡¯essa sabato 17 maggio in Estonia, ma è stata rinviata per motivi logistici. Gesuita tedesco, arcivescovo titolare di Adrianopoli, amministratore apostolico dell¡¯Estonia, arrestato e deportato in Russia dove ha subito molteplici torture e, condannato a morte, è morto prima dell¡¯esecuzione della sentenza per le sofferenze del carcere, il 22 febbraio 1942.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui