Sinodalit¨¤, una conversione per essere pi¨´ missionari
Giampaolo Mattei
Il Documento finale votato oggi, approvato in tutti i suoi 155 paragrafi, viene pubblicato e non diventerà oggetto di un¡¯esortazione del Papa: Francesco ha infatti deciso che sia subito diffuso perché possa ispirare la vita della Chiesa. ¡°Il processo sinodale non si conclude con il termine dell¡¯assemblea ma comprende la fase attuativa (9). Coinvolgendo tutti nel ¡°quotidiano cammino con una metodologia sinodale di consultazione e discernimento, individuando modalità concrete e percorsi formativi per realizzare una tangibile conversione sinodale nelle varie realtà ecclesiali¡± (9). Nel Documento, in particolare, ai vescovi si chiede molto riguardo l¡¯impegno sulla trasparenza e sul rendere conto mentre ¨C come affermato anche dal cardinale Férnandez, prefetto del Dicastero per la dottrina della fede ¨C ci sono lavori incorso per dare più spazio e più potere alle donne.
Due parole-chiave che emergono dal testo ¨C attraversato dalla prospettiva e dalla proposta della conversione - sono ¡°relazioni¡± ¨C che è un modo di essere Chiesa - e ¡°legami¡±, nel segno dello ¡°scambio di doni¡± tra le Chiese vissuto dinamicamente e, quindi, per convertire i processi. Proprio le Chiese locali sono al centro nell¡¯orizzonte missionario che è il fondamento stesso dell¡¯esperienza di pluralità della sinodalità, con tutte le strutture a servizio, appunto, della missione con il laicato sempre più al centro e protagonista. E, in questa prospettiva, la concretezza dell¡¯essere radicati in ¡°luogo¡± emerge con forza dal Documento finale. Particolarmente significativa anche la proposta presentata nel Documento per far sì che i Dicasteri della Santa Sede possano avviare una consultazione ¡°prima di pubblicare documenti normativi importanti¡± (135).
La struttura del Documento
Il Documento finale e? formato da cinque parti (11). Alla prima - intitolata Il cuore della sinodalita? ¨C segue la seconda parte - Insieme, sulla barca di Pietro - ¡°dedicata alla conversione delle relazioni che edificano la comunità cristiana e danno forma alla missione nell¡¯intreccio di vocazioni, carismi e ministeri¡±. La terza parte ¨C Sulla tua Parola ¨C ¡°identifica tre pratiche tra loro intimamente connesse: discernimento ecclesiale, processi decisionali, cultura della trasparenza, del rendiconto e della valutazione¡±. La quarta parte - Una pesca abbondante ¨C ¡°delinea il modo in cui è possibile coltivare in forme nuove lo scambio dei doni e l¡¯intreccio dei legami che ci uniscono nella Chiesa, in un tempo in cui l¡¯esperienza del radicamento in un luogo sta cambiano profondamente¡±. Infine, la quinta parte ¨C Anch¡¯io mando voi ¨C ¡°permette di guardare al primo passo da compiere: curare la formazione di tutti alla sinodalità missionaria¡±. In particolare, si fa notare, lo sviluppo del Documento è guidato dai racconti evangelici della Risurrezione (12).
Le ferite del Risorto continuano a sanguinare
L¡¯Introduzione del Documento (1-12) mette subito in chiaro l¡¯essenza del Sinodo come ¡°esperienza rinnovata di quell¡¯incontro con il Risorto che i discepoli hanno vissuto nel Cenacolo la sera di Pasqua¡± (1). ¡°Contemplando il Risorto¡± ¨C afferma il Documento ¨C ¡°abbiamo scorto anche i segni delle Sue ferite (¡) che continuano a sanguinare nel corpo di tanti fratelli e sorelle, anche a causa delle nostre colpe. Lo sguardo sul Signore non allontana dai drammi della storia, ma apre gli occhi per riconoscere la sofferenza che ci circonda e ci penetra: i volti dei bambini terrorizzati dalla guerra, il pianto delle madri, i sogni infranti di tanti giovani, i profughi che affrontano viaggi terribili, le vittime dei cambiamenti climatici e delle ingiustizie sociali¡± (2). Il Sinodo, ricordando le ¡°troppe guerre¡± in corso, si è unito ai ¡°ripetuti appelli di papa Francesco per la pace, condannando la logica della violenza, dell¡¯odio, della vendetta¡± (2). Inoltre, il cammino sinodale è marcatamente ecumenico ¨C ¡°orienta verso una piena e visibile unità dei cristiani¡± (4) - e ¡°costituisce un vero atto di ulteriore recezione¡± del Concilio Vaticano II, prolungandone ¡°l¡¯ispirazione¡± e rilanciandone ¡°per il mondo di oggi la forza profetica¡± (5). Non tutto è stato facile, si riconosce nel Documento: ¡°Non ci nascondiamo di aver sperimentato in noi fatiche, resistenze al cambiamento e la tentazione di far prevalere le nostre idee sull¡¯ascolto della Parola di Dio e sulla pratica del discernimento¡± (6).
Il cuore della sinodalità
La prima parte del Documento (13-48) si apre con le riflessioni condivise sulla ¡°Chiesa Popolo di Dio, sacramento di unitࡱ (15-20) e sulle ¡°radici sacramentali del Popolo di Dio¡± (21-27). È un fatto che, proprio ¡°grazie all¡¯esperienza degli ultimi anni¡±, il significato dei termini ¡°sinodalita?¡± e ¡°sinodale¡± sia ¡°stato maggiormente compreso e più ancora vissuto¡± (28). E ¡°sempre più essi sono stati associati al desiderio di una Chiesa piu? vicina alle persone e piu? relazionale, che sia casa e famiglia di Dio¡± (28). ¡°In termini semplici e sintetici, si puo? dire che la sinodalita? e? un cammino di rinnovamento spirituale e di riforma strutturale per rendere la Chiesa piu? partecipativa e missionaria, per renderla cioe? piu? capace di camminare con ogni uomo e ogni donna irradiando la luce di Cristo¡± (28). Nella consapevolezza che l¡¯unità della Chiesa non è uniformità, ¡°la valorizzazione dei contesti, delle culture e delle diversita?, e delle relazioni tra di loro, e? una chiave per crescere come Chiesa sinodale missionaria¡± (40). Con il rilancio delle relazioni anche con le altre tradizioni religiose in particolare ¡°per costruire un mondo migliore¡± e in pace (41).
La conversione delle relazioni
¡°La richiesta di una Chiesa piu? capace di nutrire le relazioni: con il Signore, tra uomini e donne, nelle famiglie, nelle comunita?, tra tutti i cristiani, tra gruppi sociali, tra le religioni, con la creazione¡± (50) è la constatazione che apre la seconda parte del Documento (49-77). E ¡°non e? mancato anche chi ha condiviso la sofferenza di sentirsi escluso o giudicato¡± (50). ¡°Per essere una Chiesa sinodale e? dunque necessaria una vera conversione relazionale. Dobbiamo di nuovo imparare dal Vangelo che la cura delle relazioni e dei legami non e? una strategia o lo strumento per una maggiore efficacia organizzativa, ma e? il modo in cui Dio Padre si e? rivelato in Gesu? e nello Spirito¡± (50). Proprio ¡°le ricorrenti espressioni di dolore e sofferenza da parte di donne di ogni regione e continente, sia laiche sia consacrate, durante il processo sinodale, rivelano quanto spesso non riusciamo a farlo¡± (52). In particolare, ¡°la chiamata al rinnovamento delle relazioni nel Signore Gesu? risuona nella pluralita? dei contesti¡± legati ¡°al pluralismo delle culture¡± con, a volte, anche ¡°i segni di logiche relazionali distorte e talvolta opposte a quelle del Vangelo¡± (53). L¡¯affondo è diretto: ¡°Trovano radice in questa dinamica i mali che affliggono il nostro mondo¡± (54) ma ¡°la chiusura piu? radicale e drammatica e? quella nei confronti della stessa vita umana, che conduce allo scarto dei bambini, fin dal grembo materno, e degli anziani¡± (54).
Ministeri per la missione
¡°Carismi, vocazione e ministeri per la missione¡± (57-67) sono nel cuore del Documento che punta sulla più ampia partecipazione di laiche e laici. Il ministero ordinato è ¡°a servizio dell¡¯armonia¡± (68) e in particolare ¡°il ministero del vescovo¡± è ¡°comporre in unità i doni dello Spirito (69-71). Tra le diverse questioni si è rilevato che ¡°la costituiva relazione del Vescovo con la Chiesa locale non appare oggi con sufficiente chiarezza nel caso dei Vescovi titolari, ad esempio i Rappresentanti pontifici e coloro che prestano servizio nella Curia Romana¡±. Con il vescovo vi ci sono ¡°presbiteri e diaconi¡± (72-73), per una ¡°collaborazione fra i ministri ordinati all¡¯interno della Chiesa sinodale¡± (74). Significativa, poi, l¡¯esperienza della ¡°spiritualità sinodale¡± (43-48) con la certezza che ¡°se manca la profondita? spirituale personale e comunitaria, la sinodalita? si riduce a espediente organizzativo¡± (44). Per questo, si rileva, ¡°praticato con umilta?, lo stile sinodale puo? rendere la Chiesa una voce profetica nel mondo di oggi¡± (47).
La conversione dei processi
Nella terza parte del Documento (79-108) si fa subito presente che ¡°nella preghiera e nel dialogo fraterno, abbiamo riconosciuto che il discernimento ecclesiale, la cura dei processi decisionali e l¡¯impegno a rendere conto del proprio operato e a valutare l¡¯esito delle decisioni assunte sono pratiche con le quali rispondiamo alla Parola che ci indica le vie della missione¡± (79). In particolare ¡°queste tre pratiche sono strettamente intrecciate. I processi decisionali hanno bisogno del discernimento ecclesiale, che richiede l¡¯ascolto in un clima di fiducia, che trasparenza e rendiconto sostengono. La fiducia deve essere reciproca: coloro che prendono le decisioni hanno bisogno di potersi fidare e ascoltare il Popolo di Dio, che a sua volta ha bisogno di potersi fidare di chi esercita l¡¯autorita?¡± (80). ¡°Il discernimento ecclesiale per la missione¡± (81-86), in realtà, ¡°non e? una tecnica organizzativa, ma una pratica spirituale da vivere nella fede¡± e ¡°non e? mai l¡¯affermazione di un punto di vista personale o di gruppo, ne? si risolve nella semplice somma di pareri individuali¡± (82). ¡°L¡¯articolazione dei processioni decisionali¡± (87-94), ¡°trasparenza, rendiconto, valutazione¡± (95-102), ¡°sinodalità e organismi di partecipazione¡± (103-108) sono punti centrali delle proposte contenute nel Documento, scaturite dall¡¯esperienza del Sinodo.
La conversione dei legami
¡°In un tempo in cui cambia l¡¯esperienza dei luoghi in cui la Chiesa è radicata e pellegrina, occorre coltivare in forme nuove lo scambio dei doni e l¡¯intreccio dei legami che ci uniscono, sostenuti dal ministero dei Vescovi in comunione tra loro e con il Vescovo di Roma¡±: è l¡¯essenza della quarta parte del Documento (109-139). L¡¯espressione ¡°radicati e pellegrini¡± (110-119) ricorda che ¡°la Chiesa non può essere compresa senza il radicamento in un territorio concreto, in uno spazio e in un tempo dove si forma un¡¯esperienza condivisa di incontro con Dio che salva¡± (110). Anche con un¡¯attenzione ai fenomeni della ¡°mobilità umana¡± (112) e della cultura digitale¡± (113). In questa prospettiva, ¡°camminare insieme nei diversi luoghi come discepoli di Gesù nella diversità dei carismi e dei ministeri, così come nello scambio di doni tra le Chiese, è segno efficace della presenza dell¡¯amore e della misericordia di Dio in Cristo¡± (120). ¡°L¡¯orizzonte della comunione nello scambio dei doni è il criterio ispiratore delle relazioni tra le Chiese¡± (124). Da qui i ¡°legami per l¡¯unità: Conferenze episcopali e Assemblee ecclesiali¡± (124-129). Particolarmente significativa la riflessione sinodale sul ¡°servizio del vescovo di Roma¡± (130-139). Proprio nello stile della collaborazione e dell¡¯ascolto, ¡°prima di pubblicare documenti normativi importanti, i Dicasteri sono esortati ad avviare una consultazione delle Conferenze episcopali e degli organismi corrispondenti delle Chiese Orientali Cattoliche¡± (135).
Formare un popolo di discepoli missionari
¡°Perché il santo Popolo di Dio possa testimoniare a tutti la gioia del Vangelo, crescendo nella pratica della sinodalità, ha bisogno di un¡¯adeguata formazione: anzitutto alla libertà di figli e figlie di Dio nella sequela di Gesù Cristo, contemplato nella preghiera e riconosciuto nei poveri¡± afferma il Documento nella sua quinta parte (140-151). ¡°Una delle richieste emerse con maggiore forza e da ogni parte lungo il processo sinodale è che la formazione sia integrale, continua e condivisa¡± (143). Anche in questo campo torna l¡¯urgenza dello ¡°scambio dei doni tra vocazioni diverse (comunione), nell¡¯ottica di un servizio da svolgere (missione) e in uno stile di coinvolgimento e di educazione alla corresponsabilità differenziata (partecipazione)¡± (147). E ¡°un altro ambito di grande rilievo è la promozione in tutti gli ambienti ecclesiali di una cultura della tutela (safeguarding), per rendere le comunità luoghi sempre più sicuri per i minori e le persone vulnerabili¡± (150). Infine, ¡°anche i temi della dottrina sociale della Chiesa, dell¡¯impegno per la pace e la giustizia, della cura della casa comune e del dialogo interculturale e interreligioso devono conoscere maggiore diffusione nel Popolo di Dio¡± (151).
L¡¯affidamento a Maria
¡°Vivendo il processo sinodale ¨C è la conclusione del Documento (154) - abbiamo preso nuova coscienza che la salvezza da ricevere e da annunciare passa attraverso le relazioni. La si vive e la si testimonia insieme. La storia ci appare segnata tragicamente dalla guerra, dalla rivalità per il potere, da mille ingiustizie e sopraffazioni. Sappiamo però che lo Spirito ha posto nel cuore di ogni essere umano un desiderio profondo e silenzioso di rapporti autentici e di legami veri. La stessa creazione parla di unità e di condivisione, di varietà e intreccio tra diverse forme di vita¡±. Il testo si conclude con la preghiera alla Vergine Maria per l¡¯affidamento ¡°dei risultati di questo Sinodo: ¡°Ci insegni ad essere un Popolo di discepoli missionari che camminano insieme: una Chiesa sinodale¡± (155).
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