Ep. 171 - Papale papale -"Vento"
Francesco,
Il vento impetuoso fa pensare a una forza grande, ma non fine a sé stessa: è una forza che cambia la realtà. Il vento infatti porta cambiamento: correnti calde quando fa freddo, fresche quando fa caldo, pioggia quand’è secco... così fa. Anche lo Spirito Santo, a ben altro livello, fa così: Egli è la forza divina che cambia, che cambia il mondo. La Sequenza ce l’ha ricordato: lo Spirito è «nella fatica, riposo; nel pianto, conforto»; e così lo supplichiamo: «Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina». Egli entra nelle situazioni e le trasforma; cambia i cuori e cambia le vicende.
Giovanni Paolo II,
Voglio ancora aggiungere un altro elemento, un altro punto. Oggi è una bella giornata, stanotte invece pioveva forte. Adesso il tempo si è schiarito, abbiamo il sole e abbiamo anche il vento. Sapete dove si è sentito questo forte vento? In quale giorno? Questo vento forte si è sentito nel giorno della Pentecoste. Sapete qualcosa della Pentecoste? Pentecoste vuol dire cinquanta giorni dopo la Risurrezione di Gesù: quel giorno è venuto lo Spirito Santo e la sua venuta si è manifestata proprio attraverso un vento forte. E questo vento ha dato forza agli apostoli per iniziare l'evangelizzazione del mondo.
Paolo VI,
Se mi fosse dato di parlare ad uno ad uno, che cosa direi? Direi appunto, a ciascuno di voi, che sono venuto a salutarvi e a manifestarvi la mia simpatia, il mio affetto; a portarvi la mia benedizione. Inoltre vi ringrazio; poiché le vostre persone mi dicono già la vostra cortesia, e mi parlano di un'accoglienza di cui sono molto riconoscente. E vi sono molto obbligato anche per le parole che uno di voi mi ha poc'anzi indirizzate a nome vostro: parole belle, alte, nobili e anche tanto affettuose. Siate sicuri che io le ricorderò, poiché le accolgo realmente quale espressione sincera dei vostri animi. Non resteranno vane e come lanciate al vento.
Benedetto XVI,
Nel mondo antico la tempesta era vista come segno della potenza divina, al cui cospetto l’uomo si sentiva soggiogato e atterrito. Ma vorrei sottolineare anche un altro aspetto: la tempesta è descritta come “vento impetuoso”, e questo fa pensare all’aria, che distingue il nostro pianeta dagli altri astri e ci permette di vivere su di esso. Quello che l’aria è per la vita biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale; e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale. Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria – e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità –, altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito. (...) La metafora del vento impetuoso di Pentecoste fa pensare a quanto invece sia prezioso respirare aria pulita, sia con i polmoni, quella fisica, sia con il cuore, quella spirituale, l’aria salubre dello spirito che è l’amore!