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2025.05.27 copertina podcast Leone dixit

Ep. 12 - L'amore che non si arrende

Oggi ci soffermiamo su uno dei gesti più sconvolgenti e luminosi del Vangelo: il momento in cui Gesù, durante l’ultima cena, porge il boccone a colui che sta per tradirlo. Non è solo un gesto di condivisione, è molto di più: è l’ultimo tentativo dell’amore di non arrendersi (…) Con questo gesto semplice e umile, Gesù porta avanti e a fondo il suo amore. Non perché ignori ciò che accade, ma proprio perché vede con chiarezza. Ha compreso che la libertà dell’altro, anche quando si smarrisce nel male, può ancora essere raggiunta dalla luce di un gesto mite. Perché sa che il vero perdono non aspetta il pentimento, ma si offre per primo, come dono gratuito, ancor prima di essere accolto.

Con le parole pronunciate all’udienza di mercoledì 20 agosto 2025 Papa Leone ci porta al cuore della più rivoluzionaria novità del cristianesimo: la misericordia, il perdono che viene donato “preventivamente”, che non chiede pre-condizioni, che è offerto prima ancora di essere accolto. È la logica del Vangelo, che tanto scandalizzava i benpensanti e gli uomini di religione al tempo di Gesù, quando lo vedevano andare incontro ai peccatori, entrare nelle loro case, e questo prima che si convertissero, prima che cambiassero vita.

Mentre a volte ci capita di giudicare chi è lontano dalla fede, Gesù mette in crisi “la sicurezza dei credenti”. Egli, infatti, ci dice che non basta professare la fede con le parole, mangiare e bere con Lui celebrando l’Eucaristia o conoscere bene gli insegnamenti cristiani. La nostra fede è autentica quando abbraccia tutta la nostra vita, quando diventa un criterio per le nostre scelte, quando ci rende donne e uomini che si impegnano nel bene e rischiano nell’amore proprio come ha fatto Gesù; Egli non ha scelto la via facile del successo o del potere ma, pur di salvarci, ci ha amati fino ad attraversare la “porta stretta” della Croce. Lui è la misura della nostra fede, Lui è la porta che dobbiamo attraversare per essere salvati, vivendo il suo stesso amore e diventando, con la nostra vita, operatori di giustizia e di pace. A volte, questo significa compiere scelte faticose e impopolari, lottare contro il proprio egoismo e spendersi per gli altri, perseverare nel bene laddove sembrano prevalere le logiche del male, e così via. Ma, oltrepassando questa soglia, scopriremo che la vita si spalanca davanti a noi in modo nuovo.

All’Angelus di domenica 24 agosto 2025, Leone XIV ha parlato di quella “certezza dei credenti” che Gesù mette in crisi: il cristianesimo non è una religione di regole, buone maniere, massime filosofiche, dottrine astratte. È stare, vivere con Gesù e seguirlo rischiando tutto nell’amore come ha fatto Lui. Scegliendo vie che sono controcorrente, lontane dalle sirene del successo e del potere, che quotidianamente rischiano di affascinarci e di affascinare anche la Chiesa. Il perdono gratuito e “preventivo”, la misericordia offerta perché prima la si è ricevuta nell’abbraccio del Padre, sono una testimonianza di quella novità evangelica che ancora oggi ci chiama, ci richiama e ci mette in crisi. Solo così eviteremo che la nostra fede si trasformi in un’ideologia.

Andrea Tornielli

26 agosto 2025