Ep. 9 - I volti della guerra a Gaza
Continuano a giungere anche in questi giorni notizie drammatiche dal Medio Oriente, in particolare da Gaza.
Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in Gaza City; come sapete giovedì scorso ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri. Prego per le vittime, Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad, Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani. Tale atto, purtroppo, si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza.
Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto. Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione.
Ai nostri amati cristiani mediorientali dico: sono vicino alla vostra sensazione di poter fare poco davanti a questa situazione così drammatica. Siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa. Grazie per la vostra testimonianza di fede.
Le parole inequivocabili pronunciate da Papa Leone XIV all’Angelus di domenica 20 luglio, tre giorni dopo l’attacco israeliano alla parrocchia di Gaza, ruotano attorno a tre nomi: due donne e un uomo, il custode della chiesa. Sono le tre persone rimaste uccise. Nomi, volti, storie. Civili pacifici, inermi, miti, “colpevoli” soltanto di non aver abbandonato la loro terra, uccisi mentre si trovavano nella chiesa divenuta un simbolo di accoglienza e di pace.
Era importante ricordare i loro nomi, i loro volti: il vescovo don Tonino Bello diceva che la guerra inizia quando si dimentica il volto dell’altro. Per questo in quei nomi che il Successore di Pietro ha voluto citare domenica sono comprese migliaia di vittime innocenti appartenenti a fedi religiose diverse, che hanno perso la loro vita in questa ingiustificabile e sproporzionata guerra che ha prodotto un’inutile strage. È significativo che il Papa abbia richiamato la comunità internazionale a rispettare il diritto umanitario contro l’uso indiscriminato della forza e lo spostamento forzato della popolazione palestinese. Con Leone XIV siamo vicini ai cristiani in Medio Oriente e a tutti coloro che soffrono.
Andrea Tornielli