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“Rete” è una parola che apre a mille possibilità: dal calcio, alla pesca, fino all’idea di protezione se la si pensa come una comfort zone rappresentata dalla famiglia o dagli affetti. Papa Francesco usa “rete” nell’udienza ad una delegazione dell’Area Medica dell’Ufficio di Pastorale Sanitaria della diocesi di Roma, il 9 febbraio scorso, ricordando l’importanza di condividere “uno stile di gratuità e di reciprocità, perché tutti siamo bisognosi e tutti possiamo donare e ricevere qualcosa, anche solo un sorriso”. Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, indica la Laudato si’ come spunto per mettere a punto un metodo valido per affrontare i problemi, puntando sulla condivisione, sul fare rete, come accade per le comunità energetiche. “Le reti - afferma - sono una realtà particolarmente unica perché le persone messe insieme generano qualcosa di inedito, di straordinario”. “La parola rete – sottolinea il cappellano del porto di San Benedetto del Tronto, don Peppe Giudici - richiama, meglio di qualunque altra, le relazioni. Ma se pensiamo alla rete da pesca, quindi alle "reti" al plurale, ancora di più questa parola ci aiuta a prendere le distanze da un modo di fare, di pensare, individualistico”.

Sono citati in questo episodio:

Papa Francesco

Papa Giovanni Paolo II

Papa Giovanni XXIII

Con la collaborazione dell'Archivio Editoriale Multimediale - Radio Vaticana