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I giovani si confessano al Circo Massimo durante la Giornata Penitenziale del Giubileo dei giovani I giovani si confessano al Circo Massimo durante la Giornata Penitenziale del Giubileo dei giovani  (@Vatican Media)

Il Mondo alla Radio 01.08.2025

In apertura le voci dei ragazzi si trovano al Circo Massimo di Roma per questa giornata del giubileo dei giovani dedicata al Sacramento della Riconciliazione. Sono a disposizione di ragazze e ragazzi 200 postazioni con un migliaio di sacerdoti confessori pronti ad ascoltarli. Tra gli eventi che si stanno svolgendo a Roma in questi giorni anche il Manifesto dei giovani d’Europa che è il risultato di un ampio processo di partecipazione giovanile a livello internazionale al progetto “Roma 25 - Santiago 27 - Gerusalemme 33”. Iniziativa originata dalla Conferenza Episcopale Spagnola che conta sul sostegno di numerose conferenze episcopali, diocesi, parrocchie e movimenti ecclesiali in tutta Europa. Ce ne parla la coordinatrice dell’evento Patricia Recio Martinez

Come ricordato anche da Papa Leone XIV, l’Europa celebra il 50.mo anniversario degli Accordi – noti anche come Atto finale di Helsinki – che nel 1975 stabilirono l’inviolabilità dei confini e la risoluzione pacifica dei conflitti nelle relazioni internazionali. Principi messi a dura prova dall’invasione russa su larga scala dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022. All’epoca, la firma del documento da parte di 35 Paesi dei blocchi occidentale e orientale, tra cui gli Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica, si tenne durante la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa nella capitale finlandese. Sulla carta, l’intesa resta tutt’ora un baluardo delle relazioni tra Stati all’insegna del diritto internazionale e della collaborazione. Ma cosa rimane oggi dello Spirito di quegli accordi? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Stango, fondatore del Comitato Italiano Helsinki e presidente della Federazione Italiana Diritti Umani 

“Abbassiamo la temperatura per alzare il livello di dignità”. Con questo auspicio, la Fondazione con il Sud ha deciso di acquistare e donare 1.200 “ventilatori a colonnina” alle carceri del Sud Italia. La Fondazione è impegnata da anni nella promozione e sostegno di iniziative e progetti per l’inserimento socio-lavorativo di persone detenute attraverso bandi ad hoc. Il lavoro, oltre a restituire dignità al tempo trascorso in carcere per scontare la propria pena, è l’elemento principale che riduce drasticamente le percentuali di recidive, che si verificano in quasi il 70% dei casi tra chi non lavora e solo nel 2% tra chi ha vissuto un’esperienza lavorativa. Ecco che cosa ci ha detto il presidente della Fondazione con il Sud Stefano Consiglio. Anche la Provveditrice regionale Amministrazione Penitenziaria della Campania Lucia Castellano la collaborazione col Terzo Settore è fondamentale

Un mese fa, il drammatico appello sulla situazione del sistema detentivo italiano lanciato alla politica, e in particolare al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito il carcere “un’emergenza sociale”. Per sensibilizzare l’opinione pubblica soprattutto sul problema del sovraffollamento, la Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha organizzato nei giorni scorsi sit-in in tutta Italia. A Napoli – dove il dramma del sovraffollamento raggiunge il picco del 160% - l’azione si è svolta in un luogo dal forte valore simbolico, tra l’ingresso del tribunale e le mura della casa circondariale di Poggioreale. L’intervista è con il portavoce della Conferenza dei garanti e garante territoriale della Regione Campania, Samuele Ciambrello. Sempre in tema sovraffollamento e suicidi in carcere, perché il Consiglio nazionale forense ha deciso di costruire una task force con i referenti Carceri degli ordini degli avvocati e dar vita a una rete nazionale che possa affrontare in maniera sistemica le criticità del sistema penitenziario italiano, a partire dall’emergenza caldo. Francesco Greco, il presidente del Consiglio nazionale forense, spiega in cosa consiste questa rete, chi ne farà parte e quali sono gli obiettivi che si pone.

In studio: Michele Raviart

In regia: Alberto Giovannetti

Con i contributi di Daniele Piccini, Francesco De Remigis, Stefano Leszcynski, Alessandro Guarasci e Roberta Barbi

01 agosto 2025