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Syrians who fled the violence in western Syria, sit together in Akkar, after the reported mass killings of Alawite minority members

Il Mondo alla Radio 11.03.2025

In Siria situazione ancora critica, anche se al momento non ci sono più combattimenti. Poi parleremo di energie rinnovabili,  di come possono essere un’alternativa al nucleare. Infine, uno sguardo alle tante energie che possono rilanciare le aree interne.

In Siria continua ad aumentare il bilancio delle vittime dell'ondata di violenze esplosa la scorsa settimana nelle province costiere di Latakia e Tartus. Almeno 1.093 civili sono stati uccisi, secondo l'ultimo bilancio aggiornato dell'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), relativo all'operazione delle forze della nuova amministrazione di Damasco contro gruppi alawiti fedeli al regime spodestato di Bashar al-Assad.

Per promuovere una decarbonizzazione veloce e a basso costo occorre puntare su un forte sviluppo del solare e dell'eolico, integrati fra loro in modo da utilizzare in sinergia la diversa produzione stagionale. Il potenziale eolico italiano è più che sufficiente per far fronte al forte fabbisogno della decarbonizzazione in modo integrato con una forte crescita del solare a terra. Lo sostiene il rapporto "Elementi per un 'Italia 100% rinnovabile", presentato dalla coalizione 100% Rinnovabili Network, promossa da università e centri di ricerca, imprese, sindacati, terzo settore, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente e Wwf Italia. Nel 2024, la produzione da fonti rinnovabili in Italia abbia raggiunto quasi il 43% della domanda elettrica, superando i precedenti record storici con un aumento della capacità rinnovabile di 7,5 GW.

Territori fragili, distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a loro stessi, che però coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della popolazione. L’Italia più “vera” ed anche più autentica, la cui esigenza primaria è quella di potervi ancora risiedere, oppure tornare. Parliamo delle aree interne Oggi facciano un viaggio in queste realtà e capire quali sono i progetti per sostenerle, grazie ai progetti della Fondazione con il Sud. Mentre nell’ultimo biennio il Pil del Sud è cresciuto più delle regioni del Centro Nord, la qualità della vita non è conseguentemente migliorata, e nette restano oggi le differenze territoriali, ad esempio nella soddisfazione per i servizi pubblici. In un’ideale pagella scolastica, le prestazioni sui territori vengono oggi promosse dal 67% dei cittadini residenti a Nord, dal 54% fra quanti vivono nel Centro Italia e solo dal 40% nel Sud e nelle Isole. Anche per questioni di qualità della vita, dunque, il Sud teme lo spopolamento molto più del resto del Paese.

Ospiti a Radio Vaticana, Il Mondo alla Radio

Alessio Stilo, del Centro studi Cesi (2.45)

Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile (13.30)

Il presidente di Legambiente Stefano Ciafani (18.10)

Nazzareno Gabrielli direttore generale di Banca Etica (22.00)

Il direttore di Demopolis Pietro Vento (29.00)

il presidente di Con il Sud Stefano Consiglio (33.00 - 39.15)

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo Settore (36.00)

Giorgio Ruggeri, Presidente Aps Abitare i Paduli (41.20)

Marta Terranova, Verbumcaudo (45.30)

In studio: Alessandro Guarasci, Cecilia Seppia

11 marzo 2025