Zoom - ALESSANDRO PELLEGRINI
ZOOM - di Luigi Picardi
In studio con ALESSANDRO PELLEGRINI, cantautore e polistrumentista marchigiano, per presentare il suo nuovo album 'L'ULTIMO PAESE', pubblicato da ISOLA TOBIA LABEL Ispirato a una vicenda autobiografica, questo progetto discografico racconta e descrive in 12 tracce la storia di un percorso personale senza strettamente ambientarlo nel tempo e nello spazio. Il paese abbandonato e la relazione sentimentale che lo ricorda, potrebbero infatti essere in un luogo qualsiasi e di una persona qualsiasi, tanto che ciascuno può identificarsi e associare un proprio vissuto a quelle case e a quel cuore nei quali c’era vita e invece poi è arrivata la desolazione. Il borgo protagonista del concept è un paese immaginario, costruito come un rapporto d’amore, con mille sogni e mille progetti che tuttavia alla fine sono falliti, ma può anche essere lo stesso artista che si confronta con le conseguenze dell’abbandono, trovando rifugio e speranza nella natura, concretamente presente con i suoi suoni anche nell’arrangiamento musicale del progetto. “Questo concept album - come spiega Alessandro - si muove su due storie parallele: il totale spopolamento di un piccolo paese e la fine di un grandissimo amore. Dentro le canzoni c’è una costellazione di riferimenti a situazioni vissute o immaginate, luoghi visitati o sognati, personaggi conosciuti o inventati. È un percorso vero e proprio, che si sviluppa, ha il suo abisso, risale e infine culmina nella canzone finale, dove tutto viene riassunto e compreso. Con questo lavoro ho voluto raccontare nel dettaglio cosa si prova poco prima, durante e dopo un addio, dando stavolta a tutte queste emozioni anche un volto, una identità visibile, una forma, una importanza. Come sempre mi succede, in ogni traccia è finita una scheggia della mia anima, mescolata a musiche che ho raccolto nel tempo e al sapore della mia terra. Trattatele con cura. Il mio unico invito, almeno per il primo ascolto, è di assaporare le canzoni come si faceva una volta, nell’ordine in cui si presentano, dedicando loro uno spazio calmo di tempo. Solo così si potrà davvero entrare nel bosco, ritrovare il sentiero nascosto, superare il muro di edera e arrivare all’ultimo paese”.