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Il Papa riceve Herzog: urgente cessate il fuoco a Gaza e ingresso di aiuti umanitari

Nell’udienza al presidente israeliano, analizzata la situazione in Medio Oriente e in particolare la tragedia nella Striscia: auspicata la liberazione di tutti gli ostaggi e ribadita da parte della Santa Sede la “soluzione dei due Stati come unica via d’uscita dalla guerra”

Alessandro De Carolis - Città del Vaticano

C’è un futuro di stabilità da instaurare in una Regione che ha alle spalle una lunga epoca di conflitti tuttora “numerosi”. E questo obiettivo, specialmente guardando alla “tragica situazione” che vive Gaza, può essere raggiunto attraverso una “pronta ripresa dei negoziati” tra le parti in causa, con “disponibilità e decisioni coraggiose” e il “sostegno della comunità internazionale, allo scopo di “ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi, raggiungere con urgenza un cessate-il-fuoco permanente, facilitare l’ingresso sicuro degli aiuti umanitari nelle zone più colpite e garantire il pieno rispetto del diritto umanitario, come pure le legittime aspirazioni dei due popoli”.

L'incontro del presidente Herzog con il cardinale Parolin in segreteria di Stato
L'incontro del presidente Herzog con il cardinale Parolin in segreteria di Stato   (@Vatican Media)

L’"unica via d’uscita alla guerra"

Sono i punti principali che hanno caratterizzato questa mattina, 4 settembre, l’udienza di Leone XIV al presidente israeliano Isaac Herzog, che dopo l’incontro col Papa nel Palazzo apostolico si è intrattenuto a colloquio in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin e con l’arcivescovo Paul R. Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali. A essere analizzata, riferisce un comunicato della Sala stampa vaticana, è stata “la situazione politica e sociale del Medio Oriente” e riflettendo su come “garantire un futuro al popolo palestinese” e di “pace e stabilità della Regione”, la Santa Sede - sottolinea la nota - ha ribadito “la soluzione dei due Stati, come unica via d’uscita dalla guerra in corso”.

Rapporti Santa Sede-Israele

Non è mancato, si legge ancora, “un riferimento a quanto accade in Cisgiordania e all’importante questione della Città di Gerusalemme” e ci si è pure soffermati “sul valore storico dei rapporti tra la Santa Sede e Israele”, affrontando “alcune questioni riguardanti i rapporti tra le Autorità statali e la Chiesa locale, con particolare attenzione - si afferma nel comunicato - all’importanza delle comunità cristiane e al loro impegno in loco e in tutto il Medio Oriente, a favore dello sviluppo umano e sociale, specialmente nei settori dell’istruzione, della promozione della coesione sociale e della stabilità della regione”.

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04 settembre 2025, 14:40