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Il libro postumo di Papa Francesco "Il mio san Francesco" Il libro postumo di Papa Francesco "Il mio san Francesco" 

Francesco e San Francesco, un libro postumo. Leone XIV: sembra di risentire la sua voce

Nella Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi presentato oggi il libro postumo di Jorge Mario Bergoglio “Il mio San Francesco”, che esce il 18 settembre, frutto di un colloquio con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Nel testo anche una lettera di Papa Prevost e la prefazione del segretario di Stato Parolin

Isabella H. de Carvalho – Città del Vaticano

Una pubblicazione “che permette quasi di riascoltare la voce di Papa Francesco”, e noi “ringraziamo il Signore per quanto attraverso di lui ci ha donato”. Sono queste le parole con cui Leone XIV ricorda il predecessore scomparso lo scorso 21 aprile, in una lettera che compare nel libro postumo di Bergoglio “Il mio san Francesco”, frutto di un colloquio avvenuto negli ultimi mesi del 2024 con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi. Il testo (Edizioni Messaggero Padova, pp.160), che contiene anche una prefazione del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ripercorre il profondo legame tra Papa Francesco e il santo di Assisi da cui ha scelto il nome. Sarà disponibile nelle librerie a partire dal 18 settembre ed è stato presentato oggi pomeriggio ad Assisi nella Sala Stampa del Sacro Convento. Erano presenti all’evento il cardinale Semeraro in dialogo con fra Giulio Cesareo, direttore dell'Ufficio Comunicazione del Sacro Convento, e fra Massimiliano Patassini, direttore editoriale del Messaggero di Sant’Antonio.

La presentazione del libro ad Assisi
La presentazione del libro ad Assisi

Leone XIV: dalla scelta del nome la sua misisone

Nella lettera datata il 22 maggio, festa di santa Rita da Cascia, il Papa ringrazia il prefetto delle Cause dei Santi per questa pubblicazione ed evidenzia come Francesco non solo “ha assunto” quel nome, “ma con esso ha pure cercato di identificarsi per farne il volto della sua nuova missione”. Inoltre nel testo, scritto un mese dopo la scomparsa di Bergoglio, Prevost sottolinea che “non è ancora scomparso dal nostro animo l’effetto provocato” dalla sua morte, tema che viene affrontato anche nel libro. Leone XIV infatti cita una risposta del Papa argentino alla domanda se avesse paura di morire: “Quando si è anziani ci si rende conto che non manca molto alla fine, e allora diventa anche una grazia poter prepararsi alla morte, poter rileggere il proprio passato ringraziando il Signore per tutto ciò che ci ha donato”.

Il cardinale Parolin: le tracce di san Francesco nella vita di Bergoglio

“Quando ci si affezione a un santo è perché lo si scopre come amico e come fonte di ispirazione” per “vivere con gioia il Vangelo” e “così è accaduto per Papa Francesco” con il Poverello di Assisi, scrive Parolin nella prefazione. Per il cardinale l’influenza di questo santo su Jorge Mario Bergoglio si vede “tra le piaghe della sua esistenza, nel suo comportamento, nelle sue scelte preferenziali, nei suoi affetti e desideri, anche negli incontri e nei fatti da lui vissuti”. Nel libro Papa Francesco richiama vari momenti ed esperienze vissute nella sua vita e “sembra quasi riassaporare le tracce benedette che l’esempio di San Francesco aveva lasciato nel suo animo, aiutandolo a essere un po’ come lui, tanto grato al Signore e desideroso di scoprirlo presente nei poveri, di volergli bene in chi soffre ed è solo”. E infatti, per il segretario di Stato, questa “testimonianza” raccolta negli ultimi mesi della vita di Francesco è quasi “un suo ‘testamento spirituale’ fatto di memorie vive e di rendimenti di grazie”. “Lo sguardo luminoso e sereno" del Papa, negli ultimi giorni della sua vita, sembra anch’esso "collocarsi in sintonia" con la gioia e la gratitudine a Dio che il santo di Assisi espresse quando ormai era vicino alla fine della sua vita.  

La presentazione del libro "Il mio San Francesco"
La presentazione del libro "Il mio San Francesco"

Il cardinale Semeraro: san Francesco, una chiave interpretativa del pontificato

Durante la conferenza stampa ad Assisi, il cardinale Semeraro ha ribadito che “Papa Francesco ha introiettato la figura del santo di Assisi” e questo si è riflettuto sia nello stile con cui ha condotto il suo pontificato, ma anche nel suo modo di affrontare le situazioni. “La santità di san Francesco può essere una chiave interpretativa del ministero petrino” di Jorge Mario Bergoglio. Il porporato ha citato come esempio le varie encicliche scritte dal Pontefice e ispirate dal Poverello di Assisi, come Laudato Si’ e Fratelli Tutti, spiegando che il libro tocca anche temi come il dialogo con l’islam e le altre religioni e la cura del creato. Semeraro ha menzionato anche l’insistenza di Papa Francesco nell’osservare il mondo a partire dalle periferie, “dagli scartati”, e di promuovere una “Chiesa in uscita” come un comportamento di “stile francescano”, perché porta a comprendere la realtà da una prospettiva diversa. Il Papa “ha in qualche maniera fatto vedere la figura di Francesco di Assisi come un orientamento per la Chiesa di oggi”, ha detto il cardinale.

Il cardinale Marcello Semeraro
Il cardinale Marcello Semeraro

L’impegno per la pace e le riflessioni sulla morte

Sempre il capo Dicastero ha insistito  sull’impegno per la pace di Francesco, portato avanti con lo stesso sentimento da Leone XIV. “Ambedue hanno detto che questa situazione di sconfitta non deve scoraggiarci dal parlare di pace. Hanno usato uno e l’altro l’immagine del seme, quando noi parliamo di pace gettiamo dei semi che devono entrare nel cuore dell’uomo nella fiducia che germogli”, ha sottolineato il cardinale. Infine, in risposta alla domanda se ci fosse un elemento del testo che gli stesse particolarmente a cuore, il porporato ha affermato che ancora lo “commuove” il fatto che nel libro si parli del diventare anziani e prepararsi alla morte. E ha aggiunto che nel 2024, anno di stesura del libro, non poteva immaginare che, l'anno successivo, una settimana dopo aver saputo che le bozze erano pronte, Francesco sarebbe morto. "Nel libro parlò anche di questo: di essere disposti a lasciare e di riallacciare le relazioni per vivere nella pace”.

La presentazione del libro ad Assis
La presentazione del libro ad Assis

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10 settembre 2025, 19:53