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Albano, il Papa pranzer¨¤ coi poveri. Il vescovo: la carit¨¤ non va in vacanza

Leone XIV, che torner¨¤ a Castel Gandolfo nel pomeriggio del 13 agosto, celebrer¨¤ al mattino di domenica 17 la Messa nel Santuario di Santa Maria della Rotonda ad Albano. Ospiter¨¤ poi a tavola, nel Borgo Laudato si¡¯ delle Ville Pontificie, un gruppo di assistiti dalla Caritas locale, come annuncia la diocesi. Monsignor Viva parla di "una bella testimonianza di un Pastore che anche nel tempo del riposo si fa prossimo a chi ha bisogno"

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Per Papa Leone XIV quella del 17 agosto sarà una domenica dedicata ai più vulnerabili. Il Pontefice tornerà ad Albano Laziale per celebrare Messa alle 9,30 nel Santuario di Santa Maria della Rotonda, con i poveri assistiti dalla Caritas diocesana e gli operatori. Alle 12 reciterà l¡¯Angelus in piazza della Libertà, a Castel Gandolfo - dopo essere tornato nella residenza di Villa Barberini il pomeriggio del 13 agosto, per un altro periodo di riposo estivo - e poi, comunica la diocesi, condividerà il pranzo con gli utenti dell'organismo caritativo presso il Borgo Laudato si¡¯, all¡¯interno delle Ville Pontificie. Al pranzo, organizzato dalla diocesi in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, parteciperanno, insieme al vescovo di Albano Vincenzo Viva, un centinaio di persone, tra ospiti delle case famiglia e delle case di accoglienza del territorio, ospiti del dormitorio diocesano, accompagnati dal direttore della Caritas Alessio Rossi e alcuni volontari.

Il Santuario di Santa Maria della Rotonda ad Albano Laziale
Il Santuario di Santa Maria della Rotonda ad Albano Laziale

Nella cittadina laziale il Pontefice aveva celebrato la Messa, nella cattedrale di San Pancrazio martire, lo scorso 20 luglio, durante il suo primo periodo di riposo estivo. E il 15 luglio aveva visitato il Monastero delle Clarisse, dedicato all¡¯Immacolata Concezione. Ai media vaticani, monsignor Vincenzo Viva approfondisce il senso di questo tempo condiviso:

Ascolta l'intervista a monsignor Vicenzo Viva

Eccellenza, come vi state preparando a questo ritorno di Papa Leone nella vostra terra?

Sì, la notizia che abbiamo avuto è che il Papa ha accolto la proposta nata dai nostri Centri di ascolto della Caritas, e ci ha riempito di tanta gioia. Ovviamente, essendo i tempi stretti, siamo anche ormai a ridosso della settimana di Ferragosto, può immaginare che a livello organizzativo ci ha messo in grande movimento. Nel nostro territorio c'è una realtà che conosce bene le situazioni nelle parrocchie, quindi ci siamo messi subito a lavoro per realizzare questo desiderio del Papa di incontrare i poveri, di celebrare con loro e di avere anche una condivisione del pranzo. Io devo dire la verità, ero un po' preoccupato perché il tempo del Papa a Castelgandolfo di per sé dovrebbe essere un tempo di riposo per il Papa. I suoi primi mesi di pontificato sono stati così intensi di incontri, l'Anno giubilare, abbiamo visto che non si è risparmiato. Mi ha tanto impressionato, per esempio, vederlo per le strade di Roma quando ha portato il Santissimo Sacramento [in occasione della Solennità del Corpus Domini, ndr], si è fatto carico della Croce... Veramente abbiamo visto Papa Leone che non si è risparmiato in niente. Il mio timore allora era di affaticarlo con una proposta di questo tipo, aggiungendo un altro appuntamento. Però il Papa ha accolto questo invito, quindi sono molto felice di questo. È anche una bella testimonianza di un Pastore che, anche nel tempo delle sue vacanze, non si risparmia nell'incontrare il territorio, nell'incontrare tante persone.

Una dimensione di grande prossimità, familiarità, amicizia...

Sì, per noi i poveri non sono un problema da affrontare, i poveri sono il volto, sono la presenza di Cristo Gesù che si rivela nel mondo. Incontrare i poveri vuole dire non solo incontrare Dio, ma incontrare anche un po' noi stessi, sono uno specchio delle povertà che ognuno di noi si porta dentro, magari non povertà materiali, ma possono essere povertà relazionali, psicologiche, morali. In questo senso, l'attenzione che noi diamo come diocesi alla Caritas, che tutte le diocesi in Italia danno alla Caritas, è qualcosa che è al centro delle nostre chiese, al centro dell'azione pastorale.

Un'immagine del Santuario di Santa Maria della Rotonda
Un'immagine del Santuario di Santa Maria della Rotonda

Pranzare con i poveri è un gesto che si può leggere anche alla luce del suo passato pastorale del Pontefice, in terre dove la povertà la toccava davvero con mano...

Sì, perché effettivamente non si tratta solo di assistenzialismo o di dare un pacco, penso che si tratti piuttosto di incontrare delle persone, le loro storie, esprimere vicinanza, condivisione e far sentire queste persone ciò che sono, cioè soggetti, soggetti attivi all'interno della vita della Chiesa e all'interno delle nostre comunità. Non sono solo destinatari di un atto di beneficenza, ma sono protagonisti della vita della Chiesa e quindi è bello che ci sia questa attenzione che il Papa vuole dare.

La cittadina laziale di Albano viene associata per lo più a una gradevole località vacanziera. Quali sono le difficoltà che vive, le situazioni di fragilità che vi si annidano?

In effetti il Papa non viene ad incontrare non solo i poveri di Albano, ma viene nella diocesi di Albano che si estende dai Castelli Romani, alla fascia costiera. Siamo fortemente impegnati non solo su delle povertà che anche da noi sono visibili, cioè persone senza tetto che dormono in macchina - la nostra Caritas ha tre case di accoglienza, dei dormitori, siamo stati pionieri in Italia con la prima casa per papà separati - ma anche su tante forme di povertà invisibili: famiglie che pur avendo un reddito non arrivano alla fine del mese, non riescono a pagare le bollette. Veniamo incontro a forme di esclusione sociale, ci sono ragazzi che, per esempio, pur avendo una famiglia e andando a scuola, tante volte non riescono a partecipare a delle iniziative che per altri ragazzi sono normali. La nostra diocesi ha una fitta rete di Centri di ascolto presenti praticamente in quasi tutte le parrocchie, riusciamo a essere un po' come dei sismografi che intercettano tutte queste forme di marginalità, di bisogno e di povertà.

Si sono acuite le diseguaglianze sociali?

Certamente lo notiamo. Notiamo sempre di più che, come dicevo, tante famiglie hanno un reddito, ma è un reddito insufficiente per una vita sociale dignitosa, partecipativa di quelle che oggi sono le esigenze dei ragazzi. Per dire, andare alla palestra, partecipare a una gita, essere coinvolti in una festa o semplicemente poter accogliere il proprio compagno a casa per fare i compiti e non avere magari una casa adatta o un luogo per studiare tranquillamente. Le povertà sono tante, è cresciuto il benessere anche nella nostra diocesi, come in tutto il Paese, ma assieme al benessere sono anche cresciute le distanze sociali e le povertà. Noi abbiamo cinque mense sociali a Nettuno, Albano, Marino, Ardea, Ariccia, dove ogni domenica, a volte anche ogni giorno, viene dato un pasto, si condivide un pasto assieme a delle suore, dei sacerdoti, dei volontari che lavorano nei nostri Centri di ascolto. Quindi, mettere in atto un'azione, un evento come quello per il quale ci stiamo preparando il 17 agosto, è qualcosa che vuole attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su una realtà che tante volte nascondiamo e dimentichiamo.


Giubileo e riposo, un binomio molto significativo che ci consente di ritornare alla radice del significato dell'Anno Santo...

Io penso che dovremmo aggiungere anche un terzo sostantivo: Giubileo, riposo, ma anche giustizia. La Parola di Dio, la tradizione dei Padri, il nostro ricco Magistero ci ricordano che non possiamo parlare di giustizia quando in una società c'è chi consuma tanto e chi non riesce a consumare neanche il minimo, l'essenziale. Quindi il Giubileo ci mette una prospettiva di riposo, ci mette una prospettiva di gioia, ma sia Papa Francesco che Papa Leone hanno anche richiamato all'importanza della solidarietà, della carità, degli atti di misericordia e quindi ai gesti concreti che sono importanti nella dinamica giubilare.

Ci dice qualcosa di più sul Santuario della Madonna della Rotonda?

È particolarmente caro alla devozione della città di Albano e della diocesi, è un antico ninfeo di epoca romana che è stato trasformato in chiesa cristiana. Ha una particolare architettura, è particolarmente bello, ci sono diverse testimonianze, reperti archeologici. È un luogo ricco di storia ma anche vivo in quanto c'è una bella devozione alla Madonna della Rotonda. Quando il Papa ha celebrato la Messa nella cattedrale di Albano, lo scorso 20 luglio, al termine c'è stata l'invocazione alla Vergine: avevamo messo una copia dell'icona che si conserva nel santuario e pregato davanti a quell'immagine. Dentro di me, pensando che Leone XIV si sta per recare proprio in quel santuario dove c'è l'originale dell'immagine, ho la percezione che è come se la Madonna avesse ispirato questo appuntamento in un luogo mariano, che parla anche delle antiche radici di questa diocesi la quale fonda la propria storia nell'età apostolica. Noi ad Albano, sulla antica via Appia, abbiamo le catacombe di San Senatore, abbiamo tante testimonianze proprio della prima epoca della vita cristiana a Roma e nei dintorni, quindi siamo anche per questo molto felici e pieni di gioia.

Un modo, forse, anche per rivolgere il pensiero a tanti cristiani che vivono una situazione di persecuzione in varie aree del mondo...

Sì. Mi ha molto colpito, al termine del Giubileo dei Giovani - ero anch'io lì con una bella presenza della nostra diocesi e di giovani - sentire il Papa che ha proprio voluto ricordare i giovani che non sono potuti venire a Roma a causa di situazioni di guerra, di povertà, per l'impossibilità di muoversi, per richieste di visto negate... Il nostro cuore in questo anno giubilare deve essere aperto a tutte le situazioni del mondo come queste. La stessa celebrazione del 17 agosto vuole allargare il cuore a tante situazioni che spesso ci dimentichiamo e che però sono presenti a volte nella nostra stessa società, nella nostra città.

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08 agosto 2025, 12:35