杏MAP导航

Cerca

Una precedente edizione del Festival dei Giovani a Medjugorje Una precedente edizione del Festival dei Giovani a Medjugorje

Medjugorje, Il Papa ai giovani: gioite insieme, non temete di piangere con chi piange

Nel messaggio rivolto ai partecipanti del 36.mo Festival dei Giovani, in programma nel santuario della Bosnia-Erzegovina dal 4 all’8 agosto, Leone XIV invita a non lasciarsi frenare da ostacoli di lingua o cultura. La fede, linguaggio "più forte di ogni barriera", unisce i cuori come fiamme che, accendendosi l’una con l’altra, "diventano un unico grande fuoco che illumina il cammino"

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

Non si infrange sugli scogli del tempo, l’onda lunga del Giubileo dei Giovani. Ad appena un giorno dalla sua conclusione, Papa Leone XIV torna a farsi vicino alle nuove generazioni. A loro affida parole che non temono la fragilità, che sanno accogliere la pienezza delle emozioni: la gioia, sì, ma anche la tristezza: "Non abbiate paura di piangere con chi piange". C’è infatti un cammino da percorrere insieme, che non teme le differenze culturali, parlando “il linguaggio più forte”, quello della fede. È questo il cuore del messaggio che il Pontefice ha firmato lo scorso 9 luglio a Castel Gandolfo, indirizzandolo ai partecipanti al 36.mo Festival dei Giovani, in programma a Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina, dal 4 all’8 agosto.

"Andremo alla casa del Signore"

A partire dal motto scelto per l’evento – "Andremo alla casa del Signore", tratto dal Salmo 122 – il Papa delinea un cammino condiviso, “un desiderio che ci muove verso Dio”: la vera “casa, perché lì ci attende il suo Amore”. E l’indicazione da seguire è quella posta da Gesù: "la via".

È Lui stesso che ci accompagna, ci guida, ci rafforza lungo il cammino. Il Suo Spirito ci apre gli occhi e ci fa vedere ciò che da soli non riusciremmo a comprendere


"Siamo fatti per l'incontro"

Sulla strada della vita, scrive Leone XIV, “non si cammina mai da soli”. Ogni passo si intreccia con quello del prossimo, perché “siamo fatti per l’incontro, per camminare insieme, e per scoprire insieme una meta comune”. Un concetto che trova espressione nelle parole di sant’Agostino, il quale non parla della casa del Signore come di una “meta lontana”, esortando a vivere la “gioia” di esistenze vissute fianco a fianco.

Andiamo, andiamo! Parlano così fra loro e, accendendosi per così dire l’un l’altro, formano un’unica fiamma. E quest’unica fiamma, nata da chi parlando comunica all’altro il fuoco di cui arde

"Ci si accende a vicenda"

Non si cammina mai da soli: ci si incoraggia, “ci si accende a vicenda”. E ogni fiamma che nasce nel cuore si unisce alle altre, diventando “un unico grande fuoco che illumina il cammino”.

Anche voi, giovani, non siete pellegrini solitari. Questa strada verso il Signore si percorre insieme. È questa la bellezza della fede vissuta nella Chiesa

"Nessun algoritmo potrà mai sostituire un abbraccio"

Nel suo messaggio, Leone XIV dedica poi un passaggio all’Intelligenza Artificiale. Ne riconosce le “mille opportunità offerte”, ma al tempo stesso ammonisce:

Nessun algoritmo potrà mai sostituire un abbraccio, uno sguardo, un vero incontro. Né con Dio, né con i nostri amici, né con la nostra famiglia"

"Incontri veri"

L’esempio da seguire è quello di Maria, che affronta un viaggio faticoso per cercare l’affetto della cugina Elisabetta. Il risultato? La gioia di Giovanni Battista, che esulta nel grembo della madre, riconoscendo – in quello della Vergine – “la presenza viva del Signore”.

Sull’esempio di Maria, vi incoraggio perciò a cercare incontri veri. Gioite insieme, e non abbiate paura di piangere con chi piange, come ci dice anche San Paolo: “Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto”


"Il linguaggio della fede"

A Medjugorje arriveranno giovani da tutto il mondo, come già accaduto a Roma nei giorni passati.

Forse vi sembra che la lingua o la cultura siano un ostacolo all’incontro: abbiate coraggio. C’è un linguaggio più forte di ogni barriera, il linguaggio della fede, alimentato dall’amore di Dio. Siete tutti membra del suo Corpo, che è la Chiesa: incontratevi, conoscetevi, condividete.

Questa, scrive il Papa, è la via che porta “alla casa del Signore”. Una meta da raggiungere nella gioia di sapersi attesi, nella consapevolezza che essa si raggiunge insieme.

"Dio parla al nostro cuore"

Infine, Leone XIV scrive riguardo le vocazioni. "Vi incoraggio a non avere paura di rispondere", afferma. Il fremito, la vibrazione, l’invito che si percepisce, “viene da Dio, che parla al nostro cuore”.

Ascoltatelo con fiducia: la parola del Signore, infatti, non solo ci rende davvero liberi e felici, ma ci realizza autenticamente come uomini e come cristiani

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

04 agosto 2025, 19:00