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 Papa Leone XIV davanti al quadro della Santissima Trinità dei santi, visione di Sant'Agostino di Antonio Maraini, 1600 Papa Leone XIV davanti al quadro della Santissima Trinità dei santi, visione di Sant'Agostino di Antonio Maraini, 1600  (foto di padre Bruno Silvestrini)

Il Papa: Sant’Agostino insegna a restituire i talenti donati da Dio

La Chiesa oggi fa memoria del vescovo di Ippona e in un post su X, pubblicato sull’account @Pontifex, Leone XIV ricorda che la sua vita insegna a donare a Dio e agli altri quanto ricevuto dal Signore

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Da “figlio di Sant’Agostino” come si era definito affacciandosi alla Loggia delle Benedizioni appena eletto Papa, , Leone XIV ricorda su X l’odierna memoria liturgica del Padre della Chiesa. Esorta a guardare alla sua storia, segnata da una profonda conversione e che mostra come le inquietudini del cuore trovino risposte in Dio. Questo il post di Papa Leone: 

La vita e la testimonianza di Sant’Agostino ci ricordano che ognuno di noi ha ricevuto da Dio doni e talenti, e che la nostra vocazione, il nostro compimento e la nostra gioia nascono dal restituirli in amorevole servizio a Dio e agli altri.

Donare per ricevere

Al servizio a Dio e agli altri, il Papa fa riferimento anche all’ quando ricorda che “il dono di Dio che siamo non è fatto per esaurirsi così” ma ha bisogno dell’amore che rende più simili a Dio. Cita poi Sant’Agostino perché – come scrive il vescovo di Ippona nel Sermone 309 – “da quello che si dà si riceve qualcosa di realmente diverso, non oro o argento, ma la vita eterna”, “sarà mutata la cosa data perché sarà mutato colui che dà”.

Semi di bene

“Dio è il tuo tutto. Se hai fame, Dio è il tuo pane; se hai sete, Dio è la tua acqua; se sei nelle tenebre, Dio è la tua luce che non ha tramonto; se sei nudo, Dio è la tua veste immortale”. Papa Leone richiama un’omelia del Commento al Vangelo di San Giovanni dell’ipponate incontrando quattro famiglie religiose femminili in occasione dei capitoli generali, tra le quali una agostiniana che si dedica alla carità, il . Carità, afferma, che si sposa con il primato di Dio nella vita cristiana e che ha portato uomini e donne, con i propri limiti, a fare cose che “forse mai avrebbero pensato di poter realizzare, permettendo loro di lanciare semi di bene che, traversando secoli e continenti, oggi hanno raggiunto praticamente tutto il mondo”.

In fraternità

Fare del bene e farlo insieme, è un richiamo ai cardini del pensiero agostiniano ovvero la comunione, l’amicizia, l’unità. Nel Discorso 359, che il Papa cita nella , Sant’Agostino scriveva che “La Chiesa consta di tutti coloro che sono in concordia con i fratelli e che amano il prossimo”, da qui l’auspicio di Leone XIV di “una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”. Unità che nasce dal sentirsi fratelli e sorelle perché ognuno è espressione dell’immagine di Dio.  “Quanto è importante ricordarci sempre - dice - che troviamo proprio questa presenza di Dio in ognuno”. “E quindi anche essere qui riuniti questo pomeriggio, in questo pranzo, è vivere insieme a Dio, in questa comunione, in questa fraternità”.

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28 agosto 2025, 13:31