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Il giovane missionario padre Roberto durante il Battesimo della piccola Mildred Il giovane missionario padre Roberto durante il Battesimo della piccola Mildred

"Il mio padrino, il Papa"

Storia di Héctor Camacho, mercante di polli a Chulucanas, legato da una lunga amicizia con Prevost tanto da avergli chiesto di fare da padrino di Battesimo alla figlia Mildred, così chiamata come omaggio alla mamma del Pontefice

Salvatore Cernuzio - Chulucanas, Perù

Se c’era uno che proprio non doveva perdersi la diretta dell’elezione di Robert Francis Prevost sul Soglio di Pietro, era lui: Héctor Camacho, il mercante di polli di Chulucanas, «compadre» del Papa al quale, ai tempi in cui era un giovane missionario venuto da Chicago, aveva chiesto di fare da padrino di Battesimo di sua figlia. La sera dell’8 maggio, mentre il mondo stava incollato a smartphone e tv per scoprire chi fosse il nuovo Pontefice, Héctor aveva lasciato il Mercado Central, il mercato cittadino multicolore dove ha un banchetto che vende polli, per fare consegne in giro.

Héctor con la moglie Roxana stringono in mano una foto di Papa Leone XIV
Héctor con la moglie Roxana stringono in mano una foto di Papa Leone XIV

Il "miracolo"

Un’attività di famiglia - «Mio padre, mia madre, mia nonna… tutti» - che porta avanti quasi come una missione insieme alla moglie Roxana Dioses, intervallando il taglio di petti e cosce con battute e frasi gentili coi numerosi clienti. Richiamato dalla figlia: «Papà, è uscito fumo bianco!», Héctor è corso in moto a casa per vedere il nuovo Papa. Nell’aria, a Chulucanas, si parlava già di «padre Roberto» come possibile candidato. «Che il miracolo accada, pensavo».

Qualcosa però si è inceppato nella toppa e Camacho è rimasto fuori casa. Ha saputo che il suo amico, conosciuto quando era sacerdote e lui uno dei 25 chierichetti nella parrocchia di San José Obrero, era stato eletto in Conclave dalle urla della figlia e del vicinato. «Volevo gridare, piangere, non riuscivo ad aprire la porta e solo pregavo e gridavo: “Bien, bien, padre Roberto, bien, bien!”». Ancora oggi, a distanza di tre mesi, a Héctor Camacho brillano gli occhi se pensa a quella sera. Si sistema il cappellino per coprirsi il volto come segno di timidezza («È il più brutto cappello che potevi indossare», scherza la moglie accanto) e mostra una serie di foto sbiadite che ritraggono le scene di un Battesimo.

Una immagine del Battesimo nel 1996
Una immagine del Battesimo nel 1996

Padrino di Mildred

Bisogna guardarle attentamente per scorgere un giovane Prevost in giacca blu e camicia bianca, con una croce al collo e una candela in mano, intento a guardare una bambina o a distrarla con facce buffe. È Mildred, la primogenita di Héctor e Roxana. Mildred… Un nome troppo statunitense per una bimba peruviana. Dietro c’è una storia di affetto e riconoscenza. Héctor è rimasto legatissimo al «padre» anche dopo il suo trasferimento da Chulucanas a Trujillo. «Abbiamo sempre avuto una bellissima amicizia. Tutti gli volevamo bene, quando tornava qui ci rallegravamo, facevamo festa».

A Trujillo Camacho andava ogni tanto a trovarlo affrontando un viaggio di circa quattro ore. E un giorno, nel 1990, era lì nella Casa di formazione dei professi agostiniani, per salutarlo: «L’ho trovato un po’ triste. Mi disse: “Sto andando negli Stati Uniti, mia madre è morta e devo partire. Sarò lì per qualche settimana, lontano”». Quando Roxana è rimasta incinta, nel 1995, a Héctor è venuto spontaneo chiedere al suo amico agostiniano il permesso di dare alla bambina il nome della madre. Lui ha accettato. «“Mildre?”. “No, Mildred!”. Gli ho detto di segnare su un biglietto come si scrive. Poi ho chiesto di fare da padrino di Battesimo alla bambina. Non mi ha snobbato in quel momento, anzi, ha accettato molto volentieri».

La famiglia Camacho
La famiglia Camacho

Un cambiamento per la Chiesa e per il mondo

Mildred, oggi 29 enne dal sorriso contagioso e mamma di due bambine, si ritrova ad essere la «ahijada del Papa». Forse l’unica al mondo. «Cosa posso dire? Allegria, emozione, felicità. Non riesco a liberarmi dalla incredulità nel pensare che il mio padrino è conosciuto a livello mondiale e che sarà in grado di portare un cambiamento nella Chiesa e nel mondo». Héctor pure ne è sicuro e per inviare un augurio al Papa parafrasa le parole di San Francesco d’Assisi: «Che dove c’è la guerra, porti la pace. Che dove c’è discordia, porti l’amore. Noi siamo con lui, chiediamo che Dio vegli su di lui».

Guarda il documentario "León de Perú"

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31 luglio 2025, 15:05