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Leone XIV: Lo sviluppo dell’IA si affianchi al rispetto dei valori umani e sociali Leone XIV: Lo sviluppo dell’IA si affianchi al rispetto dei valori umani e sociali

Leone XIV: lo sviluppo dell’IA si affianchi al rispetto dei valori umani e sociali

Nel messaggio a firma del cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, in occasione dell’"AI for Good Summit 2025", in corso a Ginevra, il Papa ribadisce la necessità di una “gestione coordinata locale e globale” delle nuove tecnologie. Pur riconoscendo la capacità di svolgere compiti con “velocità” ed “efficienza”, il Pontefice sottolinea che esse non possono sostituire “il discernimento morale” e la ricchezza delle relazioni autenticamente umane

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

L’umanità si trova oggi a un "bivio". Da un lato, il potenziale dell’Intelligenza Artificiale, capace di svolgere compiti con “incredibile velocità ed efficienza”. Dall’altro, la sua incapacità di replicare il "discernimento morale" e di intrecciare relazioni autenticamente umane. La via da seguire è quella di una “gestione coordinata locale e globale” che guidi lo sviluppo delle nuove tecnologie nel rispetto dei valori autenticamente “sociali”.

Questo è il cuore del messaggio di Papa Leone XIV, a firma del cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, inviato oggi, 10 luglio, in occasione dell’AI for Good Summit 2025, in programma dal 7 all'11 luglio a Ginevra, e organizzato dall’International Telecommunication Union (Itu), in collaborazione con alcune agenzie delle Nazioni Unite e con il patrocinio del Governo svizzero. Un evento ricco di keynote, panel, workshop e dimostrazioni, volto a promuovere soluzioni che integrino l’IA nelle sfide dello sviluppo globale.

"Connettere la famiglia umana"

Il messaggio si apre con le congratulazioni del Pontefice per il 160.mo anniversario della fondazione dell’Itu e per l’impegno costante nel promuovere una "cooperazione globale" volta a portare i benefici delle tecnologie della comunicazione alle popolazioni di tutto il mondo. La sfida di “connettere la famiglia umana” attraverso i diversi mezzi a disposizione è particolarmente cruciale nelle aree "rurali e a basso reddito", dove ancora circa 2,6 miliardi di persone non hanno accesso a questi sistemi.

La "rivoluzione digitale" in atto

L’umanità si trova a un bivio dinanzi all’immenso potenziale generato dalla rivoluzione digitale guidata dall’Intelligenza Artificiale

Il suo impatto è profondo, "di vasta portata", scrive il Papa, e influenza ambiti come l’istruzione, il lavoro, la sanità, la governance, l’ambito militare e la comunicazione. Questo “cambiamento epocale” richiede responsabilità e discernimento per costruire "ponti di dialogo", promuovere la fraternità e assicurare che l’IA rimanga al servizio dell’intera umanità. Le nuove tecnologie, in continua evoluzione, sono in grado di adattarsi "autonomamente", operando scelte "puramente tecniche basate su algoritmi". Per questo, è fondamentale considerare le implicazioni "antropologiche" ed "etiche" dell’IA, i valori in gioco, così come i doveri e gli strumenti normativi necessari per tutelarli.


Una "responsabilità umana" in crescita

Sebbene l'IA possa "simulare aspetti del ragionamento umano" e svolgere compiti con straordinaria efficacia, essa non è in grado di replicare un autentico discernimento morale, né di instaurare "relazioni autentiche".

Lo sviluppo di questi progressi tecnologici deve andare di pari passo con il rispetto dei valori umani e sociali, la capacità di giudicare con coscienza tranquilla e la crescita nella responsabilità umana.

Non è un caso, osserva Leone XIV, che questa epoca stimoli riflessioni su cosa significhi "essere umani" e sul "ruolo dell’umanità nel mondo".

Oltre i criteri di "utilità" ed "efficienza"

La responsabilità per un utilizzo "etico" dei sistemi tecnologici ricade innanzitutto su sviluppatori, gestori e supervisori, afferma Leone XIV. Tuttavia, anche ciascun utente ne condivide una parte. Da qui l’appello a promuovere "quadri normativi" che pongano al centro la persona umana, oltre i "meri criteri dell'utilità o dell'efficienza". L’incoraggiamento è a ricercare con chiarezza l’etica e a promuovere una governance fondata sul riconoscimento condiviso della "dignità" e delle "libertà fondamentali" della persona umana.


"La tranquillità dell'ordine"

In tal senso, il Papa si richiama al concetto di tranquillitas ordinis – la “tranquillità dell’ordine” – proposto da sant’Agostino nella De Civitate Dei. Un orizzonte da non perdere "mai" di vista, per promuovere un ordine sociale più umano, "società pacifiche e giuste", al servizio dello sviluppo integrale e del bene della famiglia umana.

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10 luglio 2025, 16:05