Leone XIV: in Ucraina guerra insensata, prego che torni al più presto la pace
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
“Guerra insensata”. Papa Leone XIV ribadisce la sua condanna, già espressa lo scorso sabato, contro il conflitto che si protrae da oltre tre anni in Ucraina. “La pace possa tornare al più presto nella vostra patria”, è la preghiera che il Pontefice condivide con i membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ricevuti oggi in Sala del Concistoro, a conclusione dei lavori di questi giorni a Roma avviati dopo il pellegrinaggio giubilare del 28 giugno scorso, suggellato proprio dall’incontro con il Papa nella Basilica di San Pietro.
Il canto del Padre Nostro
Un incontro che ha toccato il cuore di Leone XIV (che in quell’occasione ha benedetto pure un gruppo di mamme di soldati caduti in guerra), come si è notato durante il canto finale del Padre Nostro in ucraino, intonato coralmente in tutta la Basilica. Il Papa ha ricordato quel preciso istante nell’udienza di oggi: “L’altro giorno è piaciuto molto…”, ha detto a braccio in italiano, per poi proseguire in inglese: “We enjoyed very much the Our Father song in Ukrainian. If you would sing for us, we could sing the Our Father”.
Ci è piaciuto moltissimo il canto del Padre Nostro in ucraino. Se cantaste per noi, potremmo cantare anche noi il Padre Nostro”
La speranza che non delude
Con metropoliti, vescovi e membri del Sinodo il Papa ha quindi cantato la preghiera insegnata da Gesù. Ha poi parlato loro di speranza, nel contesto dell’Anno giubilare che invita tutto il Popolo di Dio a “rinnovarsi nella speranza”.
Come amava ripetere Papa Francesco, la speranza non delude, perché è fondata sull’amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore
Certo, “non è facile” parlare di speranza “nell’attuale contesto storico”, ha ammesso il Papa. “Non è facile trovare parole di consolazione per le famiglie che hanno perso i propri cari in questa guerra insensata”, ha sottolineato. “Immagino lo sia anche per voi, che siete in contatto ogni giorno con le persone ferite nel cuore e nella carne”.
Testimonianze di fede dal Paese
Malgrado questo, il Pontefice ha assicurato di ricevere “tante testimonianze di fede e di speranza da parte di uomini e donne” del popolo ucraino. Un “segno della forza di Dio che si manifesta in mezzo alle macerie della distruzione”.
E questa forza il Vescovo di Roma esorta a non perderla davanti alle sfide e alle necessità da affrontare, “sia nell’ambito ecclesiale sia in quello umanitario”.
Siete chiamati a servire Cristo in ogni persona ferita e angosciata, che si rivolge alle vostre comunità chiedendo un aiuto concreto
“Vi sono vicino”, assicura Papa Leone XIV, “e tramite voi sono vicino a tutti i fedeli della vostra Chiesa. Rimaniamo uniti nell’unica fede e nell’unica speranza. La nostra comunione è un mistero grande: è comunione reale anche con tutti i fratelli e le sorelle la cui vita è stata strappata da questa terra ma è accolta in Dio. In Lui tutto vive e trova pienezza di senso”.
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