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Giubileo della Santa Sede, una famiglia in pellegrinaggio con Leone XIV

? iniziata con la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, nell'atrio dell'Aula Paolo VI, la giornata giubilare dei dipendenti della Santa Sede, laici, religiosi, consacrate, prelati, cardinali, vescovi e arcivescovi di diverse nazionalità a servizio della Chiesa in Vaticano. Poi l'arrivo del Papa e un momento di meditazione, cui è seguito il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica Vaticana guidato dal Pontefice che ha poi presieduto la Messa. Un'esperienza di unità

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Un piccolo popolo dai mille volti, persone di diverse nazionalità, laici, religiosi, consacrate, prelati e poi cardinali, vescovi e arcivescovi. È stato il popolo della Santa Sede — insieme al Papa a servizio della Chiesa — che oggi, 9 giugno, ha vissuto il suo Giubileo. Si respirava un clima di festa questa mattina nella Città del Vaticano; tanti i dipendenti con i loro familiari, suore con le loro consorelle, gruppi di sacerdoti che dai diversi ingressi del piccolo Stato, attraversando viali e stradine, si sono avviati verso l’Aula Paolo VI, dove nell’atrio era previsto il primo momento: la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione. Diversi presbiteri, di varie lingue, erano disponibili per chi voleva confessarsi. Due le file, composte, che pian piano, silenziosamente, si sono dissolte davanti ai “confessionali”, semplici spazi dove sedevano i confessori con a fianco una sedia. 

L'arrivo del Papa

All’ingresso in Aula si poteva vedere una grande famiglia, variegata. Leone XIV è arrivato poco prima delle 10, ha stretto le mani ad alcune persone con disabilità e ha salutato diversi porporati nelle prime file. Pochi minuti dopo suor Maria Gloria Riva, delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, ha proposto una meditazione sulla speranza: come tenerla viva? La religiosa — che da dieci anni vive nella Repubblica di San Marino, uno dei piccoli Stati il cui valore "in un mondo globalizzato è oggi preziosissimo" — ha rimarcato che bisogna sforzarsi di essere uomini e donne di pace e unità, pur se si vivono conflitti interiori, di guardare all’Eucaristia e tenere nel tempo le illuminazioni dello Spirito Santo. "Ci salverà la grande bellezza della croce perdente", ha concluso, perché "la speranza sorge laddove le lacrime del dolore e del pentimento fecondano l’animo nell’umiltà e nella novità di vita". 

Leone XIV in Aula Paolo VI per il Giubileo della Santa Sede
Leone XIV in Aula Paolo VI per il Giubileo della Santa Sede   (@Vatican Media)

Il pellegrinaggio verso la Porta Santa

E proprio la Croce è stata protagonista del momento successivo. Al Pontefice è stata consegnata quella lignea dei pellegrinaggi di questo Giubileo. A farlo è stata una giovane volontaria con il gilet verde acceso che permette di individuare quanti svolgono il servizio di accoglienza dei fedeli durante questo Anno Santo. Ed è stato Leone XIV ad aprire la processione verso la basilica di San Pietro, per guidare i cinquemila partecipanti verso la Porta Santa. Dietro di lui l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e organizzatore del Giubileo, e i cardinali intervenuti, tra i quali, Pietro Parolin, segretario di Stato, Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, e Leonardo Sandri, vicedecano. Un percorso diverso da quello di tanti pellegrini che ogni giorno attraversano via della Conciliazione per arrivare alla basilica Vaticana. In preghiera, mentre un coro guida intonava le Litanie dei Santi, tanti dipendenti della Santa Sede hanno lasciato l’Aula Paolo VI, seguendo il Pontefice, e sono passati per l’Arco delle Campane. 

La croce lignea del Giubileo consegnata al Papa
La croce lignea del Giubileo consegnata al Papa   (@Vatican Media)

Come una famiglia

Una folla ordinata, che è giunta, poi, in piazza San Pietro, sul sagrato della basilica, per dirigersi all’ingresso. Il passaggio alla Porta Santa è avvenuto in raccoglimento, meditando e pregando. Quindi l’inizio della Messa poco dopo, con il Pontefice preceduto dagli ecclesiastici della Curia romana. "Viviamo una giornata speciale" ha sottolineato il vescovo di Roma nella sua omelia. E così l’hanno vissuta in tanti. Una religiosa del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ha cercato di descrivere ai media vaticani l’emozione e la gioia di questo Giubileo della Santa Sede per essersi sentita in famiglia, al di là di una giornata di lavoro. «Ho sentito forte che lavoriamo davvero per la Chiesa, si lavora per la Chiesa e si lavora tutti insieme» ha spiegato. Una giornata storica per una dipendente dei Musei Vaticani, che ha vissuto con la Santa Sede anche il Giubileo del 2000: "È una giornata particolare, di riflessione", ha riconosciuto. Un ecclesiastico si è soffermato sull’immagine del Papa che ha varcato la Porta Santa, "come il buon pastore, che ha preso la croce e tutti noi dietro a lui, camminando per questo, per varcare, a nostra volta, la soglia della basilica insieme. Questo simbolo veramente è stato bello, emozionante". Sentimenti analoghi sono stati descritti da una dipendente dell’Opera Romana Pellegrinaggi: "Si è percepita unità — ha confidato la donna — perché ogni singolo ufficio, operativamente a sé stante, è connesso agli altri e lavora in sinergia. Una grande famiglia".

I dipendenti della Santa Sede in cammino verso la Porta Santa
I dipendenti della Santa Sede in cammino verso la Porta Santa

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09 giugno 2025, 15:41