杏MAP导航

Cerca

La Messa di Papa Leone XIV per il Giubileo della Santa Sede La Messa di Papa Leone XIV per il Giubileo della Santa Sede

Leone XIV: la fecondità della Chiesa dipende dalla Croce, altrimenti è apparenza

La maternità di Maria che nasce sotto la Croce, la fecondità della Chiesa, la santità di chi la compone. Sono i temi dell’omelia del Papa che, nella Basilica di San Pietro, celebra davanti a cinquemila persone la Messa per il Giubileo della Santa Sede ricordando come il modo migliore di servire la Chiesa è di “essere santi, ciascuno di noi secondo il suo stato di vita e il compito che gli è stato affidato”

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Un Giubileo vissuto "in famiglia", con persone con cui si condivide il lavoro quotidiano sentito principalmente come servizio e dono al Papa e alla Chiesa. È il Giubileo della Santa Sede che Papa Leone ha aperto passando la Porta Santa e tenendo stretta in mano la croce, la stessa che tanti pellegrini stringono ogni giorno dall'inizio dell'Anno Santo. Nell’ della Messa celebrata in San Pietro, il Pontefice ricorda la memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa. “Una felice coincidenza” che è “fonte di luce e di ispirazione interiore nello Spirito Santo” per celebrare “una giornata speciale” all’indomani della solennità della Pentecoste. Un Giubileo sotto lo sguardo di Maria, madre alla quale Gesù in croce affida Giovanni, riconoscendole così una maternità feconda.

La maternità di Maria attraverso il mistero della Croce ha fatto un salto impensabile: la madre di Gesù è diventata la nuova Eva, perché il Figlio l’ha associata alla sua morte redentrice, fonte di vita nuova ed eterna per ogni uomo che viene a questo mondo.

Un granello che nasce dalla Croce

“La fecondità della Chiesa è la stessa fecondità di Maria”, afferma il Papa, e si realizza nella vita di chi la compone rivivendo “in piccolo” ciò che la Madre ha vissuto, ovvero amando “secondo l’amore di Gesù”. Il Pontefice richiama il teologo Hans Urs von Balthasar che parla della Chiesa come di un albero cresciuto grazie ad un piccolo granello di senapa dalla croce e che a sua volta produce granelli che ripetono la forma stessa della croce perché è ad essa che deve la vita.

Tutta la fecondità della Chiesa e della Santa Sede dipende dalla Croce di Cristo. Altrimenti è apparenza, se non peggio.

Santi e fecondi secondo il compito affidato

La maternità di Maria e della Chiesa sono espressioni di fecondità ma sottolinea il Pontefice, si legano “inseparabilmente” alla santità, “cioè alla conformazione a Cristo”. “La Santa Sede è santa – aggiunge - come lo è la Chiesa, nel suo nucleo originario, nella fibra di cui è intessuta. Così la Sede Apostolica custodisce la santità delle sue radici mentre ne è custodita”. È santa anche perché vive della santità dei suoi membri ed “il modo migliore di servire la Santa Sede – afferma il Papa - è cercare di essere santi, ciascuno di noi secondo il suo stato di vita e il compito che gli è stato affidato”.

Un prete che personalmente sta portando una croce pesante a motivo del suo ministero, e tuttavia ogni giorno va in ufficio e cerca di fare al meglio il suo lavoro con amore e con fede, questo prete partecipa e contribuisce alla fecondità della Chiesa. E così un padre o una madre di famiglia, che a casa vive una situazione difficile, un figlio che dà pensieri, o un genitore malato, e porta avanti il suo lavoro con impegno, quell’uomo e quella donna sono fecondi della fecondità di Maria e della Chiesa.

In Maria l’unità

Il Papa si sofferma poi su Maria nel Cenacolo, sulla maternità verso la Chiesa nascente, “una maternità archetipica” attuale in ogni tempo e luogo, frutto del Mistero pasquale e del “dono del Signore crocifisso e risorto”. “La fecondità della Chiesa è sempre legata alla Grazia sgorgata dal Cuore trafitto di Gesù insieme al sangue e all’acqua, simbolo dei Sacramenti”.

Maria, nel Cenacolo, grazie alla missione materna ricevuta ai piedi della croce, è al servizio della comunità nascente: è la memoria vivente di Gesù, e in quanto tale è, per così dire, il polo d’attrazione che armonizza le differenze e fa sì che la preghiera dei discepoli sia con-corde.

Il ministero petrino e il carisma mariano

È Maria che sostiene Pietro nel suo ministero perché il primo degli apostoli a guidare la Chiesa.

Analogamente la Madre Chiesa sostiene il ministero dei successori di Pietro con il carisma mariano. La Santa Sede vive in maniera del tutto peculiare la compresenza dei due poli, quello mariano e quello petrino. Ed è quello mariano che assicura la fecondità e la santità di quello petrino, con la sua maternità, dono di Cristo e dello Spirito.

Infine l’invito a lodare Dio per la sua Parola, “lampada che rischiara i nostri passi, anche la nostra vita quotidiana al servizio della Santa Sede” e nella preghiera la richiesta di essere Chiesa sempre più feconda, santa e capace di raccogliere “nel suo grembo l’intera famiglia umana”.

L'intera celebrazione della Messa per il Giubileo della Santa Sede

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

Photogallery

La Messa per il Giubileo della Santa Sede
09 giugno 2025, 12:12