Il Rosario del Papa nei Giardini Vaticani: seguiamo Gesù assieme a Maria
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Maria è compagna di cammino verso Gesù. Con questa certezza il Papa incoraggia a pregare con lode il Signore ogni giorno. Lo fa stasera, 31 maggio, presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, nel breve discorso pronunciato dinanzi ai fedeli che hanno partecipato, come da tradizione, al Santo Rosario in conclusione del mese di Maggio, dedicato alla Vergine. La preghiera, guidata dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di san Pietro e Vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, è iniziata alle 20.00 con la processione aux flambeaux che si è snodata dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini allo slargo dove è riprodotto il luogo dell'apparizione della Madonna a Bernadette. A Maria è stato affidato Papa Leone XIV, la Chiesa, il desiderio della pace nel mondo.
Circa duemila i fedeli che hanno voluto prendere parte alla preghiera. Ci sono i cardinali Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, Giuseppe Versaldi, prefetto emerito della Congregazione per l'Educazione Cattolica. E poi vescovi, consacrati, il parroco della Basilica vaticana e tante famiglie, giovani, anziani, volontari dell'Unitalsi. Il Papa si avvicina ad alcuni di loro per un saluto finale dopo il suo messaggio che suggella la devozione alla Madre di Gesù. Intanto il cardinale Gambetti, in attesa dell'arrivo del Pontefice, ha invitato alla gioia così come ha sussultato il cuore di Maria all'annucio dell'Angelo. Così dovremmo rispondere, ha detto, altrimenti rischiamo di non accogliere la grazia. Dovremmo rispondere shalom. E ha ricordato anche un episodio personale di quando, tornato a Lourdes, ha realizzato nel profondo come la Vergine avesse trattato Bernadette, la poverella, con piena dignità introducendola in un cammino di rinascita.
Discepoli di Gesù, accanto a Maria, per lodare Dio ogni giorno
La luce delle candele sottolinea l'incanto dei Giardini, al volgere di una giornata piena di sole. Al termine della preghiera mariana, il Pontefice sosta qualche istante in ginocchio davanti alla statua della Madonna, poi prende la parola ed esprime la gioia di essere sotto il manto materno della Madre. Si unisce così a un gesto di fede "semplice" e "devoto" che nell'anno del Giubileo assume connotazioni che richiamano ancora di più la lode, il cammino, la speranza e, soprattutto, afferma Prevost, "la fede meditata e manifestata coralmente". Cita San Giovanni Paolo II che definiva il Rosario preghiera "dalla fisionomia mariana e dal cuore cristologico". Ripercorre le soste di meditazione proposte dai Misteri Gaudiosi: in fondo il Rosario è una forma di pellegrinaggio che oggi porta a contemplare l'Annunciazione, la Visitazione (celebrata proprio dalla liturgia odierna), la nascita di Gesù, la presentazione al Tempio, il ritrovamento di Gesù. Le parole dell'Angelo a Maria e quelle di Elisabetta sono un invito all'esultanza e la condivisione di una benedizione. "I vostri passi, così, sono stati scanditi dalla Parola di Dio", dice il Papa che indica, con il costante riferimento al Santo di Ippona, come vivere al ritmo del Signore.
Guardiamo, allora, alla nostra esistenza come a un cammino alla sequela di Gesù, da percorrere, come abbiamo fatto stasera, insieme a Maria. E chiediamo al Signore di saperlo lodare ogni giorno, «con la vita e con la lingua, col cuore e con le labbra, con la voce e con la condotta» (S. Agostino, Discorso 256, 1), evitando le stonature: la lingua intonata con la vita e le labbra con la coscienza (cfr ibid.).
Il grazie per la preghiera nascosta delle Benedettine
"Che la gioia di questo momento rimanga e cresca in noi", dice Leone XVI prima della benedizione e dell'invocazione dell'intercessione di Maria affinché ci "salvi dai mali che ora ci rattristano". Il suo saluto serale si rivolge in maniera speciale alle religiose che abitano questo luogo. Ricorda le parole di Benedetto XVI a conclusione del mese di maggio di tre anni fa, proprio qui trascorse l'ultimo periodo della sua vita terrena, riferite alla famiglia di suore che servono la Chiesa universale:
Desidero esprimere, in particolare, affetto e gratitudine alle Sorelle Benedettine del Monastero Mater Ecclesiae, che con la loro preghiera nascosta e costante sostengono la nostra comunità e il nostro lavoro.
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