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La "Torta della felicità" di Sant'Agostino regalata a Papa Leone XIV La "Torta della felicità" di Sant'Agostino regalata a Papa Leone XIV

Un dono per il Papa: la “Torta della felicità” di Sant’Agostino

Consegnato a Leone XIV il dolce la cui ricetta è ispirata agli ingredienti suggeriti dal Vescovo di Ippona nell’opera “De beata vita”. Il Pontefice ha gradito il regalo inviato da una sua vecchia conoscenza per la festa di Santa Rita e condiviso con i confratelli agostiniani

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Un dono gustoso e molto gradito quello recapitato nelle scorse ore a Papa Leone XIV: la “Torta della felicità” di Sant’Agostino. Si tratta di un dolce a base di farina di farro, mandorle e miele, i cui ingredienti sono ispirati dallo stesso Vescovo di Ippona in uno dei suoi dialoghi, il “De beata vita”, opera che tratta tra i vari temi quello della felicità. Da qui il nome della torta.

A prepararla e inviarla al Pontefice agostiniano una sua vecchia conoscenza che l’ha confezionata e fatta arrivare a Papa Leone in occasione della ricorrenza di Santa Rita. Il Papa l’ha gustata con piacere insieme ai confratelli e al segretario personale.

La "ricetta" dettata da Sant'Agostino

Questo tipo di dolce, da mangiare freddo, è nato come esperimento nel nord Italia, esattamente nel comune di Cassago Brianza, dove Agostino ha scritto appunto il De beata vita. In quest’opera il santo racconta del giorno del suo 32.mo compleanno, il 13 novembre, celebrato con un pranzo insieme al figlio Adeodato, alla madre Monica, al fratello Navigio, ai cugini Rustico e Lastidiano e ai discepoli Licenzio e Trigezio. “Penso di dover offrire nel mio genetliaco un pranzo più abbondante non solo al nostro corpo, ma anche allo spirito”, disse ai convitati Sant’Agostino. E, prendendo le mosse dal cibo che si mangia per nutrire il corpo, spiegò ai convitati che c’è anche un banchetto spirituale che nutre l’anima e che conduce alla felicità: cibarsi della Verità, compiere le opere che Dio vuole rende felici.

Un augurio di felicità

La torta, probabilmente preparata da santa Monica per l’occasione, fu lo spunto per avviare una discussione che si sviluppò per tre giorni con tema la ricerca della vita beata, cioè la ricerca della felicità. Sant’Agostino la descrive in questo suo dialogo in cui confutava le teorie degli accademici, i quali ricercavano la verità ma non la conseguivano (“…essi non hanno ciò che desiderano e ne deriva quindi che non sono felici. Ma non si è saggi se non si è felici…”). Quindi Agostino adduceva tre motivi di cui prendere atto come fossero tre ingredienti di una torta da gustare (De beata vita 2,15).

La ricetta si è tramandata fino ai nostri giorni e il dolce viene regalato come augurio di felicità. Ora per il Papa quale buon auspicio per il suo ministero universale iniziato l’8 maggio.

 

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22 maggio 2025, 17:00