Laudato si', dieci anni dal "grido" di Francesco per la cura della Casa comune
Era il 24 maggio 2015 quando Papa Francesco dava alle stampe l'enciclica sociale sul tema dell'ecologia integrale, quale nuovo paradigma di giustizia per una Terra, dono di Dio, troppo spesso maltratta, saccheggiata e sfigurata da coloro che la abitano. Un documento, il cui titolo è tratto dal "Cantico delle Creature" di San Francesco, divenuto immediatamente caposaldo del magistero del Pontefice argentino nonché punto di riferimento per molteplici iniziative a favore della natura e ispirazione per programmi politici e sociali. Il documento raccoglie, in un’ottica di collegialità, diverse riflessioni delle Conferenze Episcopali del mondo e si conclude con due preghiere, una interreligiosa ed una cristiana, per la salvaguardia del Creato. Nei suoi sei capitoli la preoccupazione per il Creato si unisce all'appello per l’equità verso i poveri, all’impegno nella società, all'invito ad una pace interiore. Forte il richiamo del Papa ad una “conversione ecologica”, ad un “cambiamento di rotta” affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per “la cura" di questa casa donata dal Signore. Impegno che scaturisce dalla stessa fede cristiana. Il "grido" di Francesco otto anni dopo è stato rilanciato dalla Laudate Deum, l’esortazione apostolica ancora di Francesco che specifica e completa l’enciclica del 2015, in cui il Papa constata la reazione e l'azione insufficienti e ribadisce l'allarme di un imminente "punto di rottura".
(A cura di Salvatore Cernuzio. Video realizzato dalla Redazione Multimedia)
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