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Fedeli in Piazza durante la fumata nera Fedeli in Piazza durante la fumata nera

Dal mondo alla piazza, migliaia di fedeli in attesa della fumata bianca

Le testimonianze delle migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo che da ieri pomeriggio affollano Via della Conciliazione e Piazza San Pietro. La speranza è che venga eletto un Papa "coraggioso" e "attento a tutti"

Edoardo Giribaldi e Lorena Leonardi - Città del Vaticano

Gli occhi del mondo sono rivolti verso un unico punto nel cuore di Roma. Oltre a quelli dei quindicimila stretti in Piazza San Pietro in trepidante attesa, anche gli obiettivi delle fotocamere, simili a telescopi terrestri, sono puntati sul comignolo della Cappella Sistina. Si spera in una fumata bianca. Ma alle 11.51 l’annuncio è subito chiaro: tra gli affreschi di Michelangelo e le ombre del Conclave, i cardinali non hanno ancora  eletto il nuovo Pontefice, nonostante i due scrutini di stamattina, 8 maggio, il secondo e il terzo, una carezza di fumo nero si è alzata lenta, come un respiro trattenuto troppo a lungo.

Come ieri sera alle 21:01, quando per la prima volta la fumata era stata nera, deludendo le aspettative dei  quarantacinquemila presenti, in un’atmosfera tesa di emozione mista a stanchezza. Un clima di raccoglimento e calore umano, che trasformava la folla in una comunità ai piedi della cupola della basilica Vaticana illuminata, oro e porpora, nel crepuscolo.

Famiglie da tutto il mondo

Una famiglia  da Siviglia si ferma al limitare di via della Conciliazione: la madre e i figli abbracciano il padre. Tornano in albergo. Lui resta. “Tieni d’occhio il telefono”, dice alla moglie. Qualche accenno di campanilismo si nota tra quanti arrotolano le bandiere dei propri Paesi, pronte a sventolare se un connazionale sarà eletto. “Vemos mais tarde”, “Vediamo più tardi”, si confortano i portoghesi, ripiegando il vessillo verderosso. Lo stesso fanno i pellegrini albanesi, riconoscibili dalla bandiera rossa, l’aquila nera a due teste che danza nel vento.

Foto di gruppo in attesa della fumata
Foto di gruppo in attesa della fumata   (Vatican Media)

Un Papa che sia coraggioso

E poi c’è Leo, da Cuba. Non ha bandiere, ma porta con sé la fierezza di chi crede. Basco calcato sulla fronte, camicia a quadri, bastone impugnato e indosso una collana con la Vergine. “Resto fin quando serve”, dichiara, lo sguardo fiero, puntato sul cielo. Cerca un Papa impavido. “Non mi importa da dove venga. Non m’interessano le sue idee. Deve avere coraggio”. Poi sorride, e torna a regolare la sua GoPro, come se volesse trattenere, in un piccolo scrigno digitale, l’eternità di quell’attimo.

Un'affluenza mai vista

Da Monterrey, Messico, arriva Karina, seduta alla base di una transenna: a Roma in occasione del Giubileo degli imprenditori che si è svolto nei giorni scorsi, ha deciso di fermarsi per l’elezione “del Papa migliore per questi nostri tempi”. Accanto a lei, con al guinzaglio uno Stafford nero, la 39 enne Sibilla attende pacifica: porta nel pancione all’ottavo mese di gravidanza il figlio Filippo, racconta di aver trascorso in piazza anche gli ultimi tre Conclavi perché “molto credente” e non ricorda in nessuna delle altre volte la medesima affluenza. Si sente “scaldata” dalla “sensazione di unione che aleggia, e spera in un Pontefice “che sia attento a tutti”.

Un fedele in preghiera
Un fedele in preghiera   (@Vatican Media)

Tra bandiere e selfie

Mangiano in piedi un pezzo di pizza da un cartone due giovani dei paesi baschi, che arrivano di proposito dalla Spagna e confidano nella scelta di un connazionale. Provengono invece “quasi dalla fine del mondo” Annalia e Julio, moglie e marito, lui avvolto in una bandiera argentina: “Ci manca il nostro Francesco, quando è morto abbiamo deciso di comprare immediatamente un biglietto per salutare lui e rimanere il tempo necessario per conoscere il nuovo Papa”.

La coppia, sposata da 18 anni, si aspetta “che la Chiesa non retroceda”, magari grazie a qualcuno dotato di “carattere forte”, che non si faccia “tentare dalla politica” e sappia “lavorare in sinergia con tutto il mondo”. Poco più in là, fanno capannello quattro studentesse di marketing alla Lumsa, poco più di vent’anni ciascuna; sono fuorisede, arrivano da Abruzzo e Campania, e anche dopo una lunga giornata di lezione all’università, per niente al mondo intendono perdersi l’evento.

Moltissimi tra i presenti si scattano selfie col cupolone alle spalle, nel tentativo di incastonare un frammento di sé nel momento storico. Una giovane mamma italo-francese tiene in braccio Alexi, 2 anni, e per mano Damiano di 5. “Siamo qui per lui - indica il figlio maggiore, mentre il minore si dimena - perché possa ricordarlo quando sarà grande”.  

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08 maggio 2025, 12:45