Bartolomeo incontra Leone XIV: "Desidera venire a Nicea". Omaggio a Papa Francesco
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
La mattina in udienza da Leone XIV per il primo dialogo riservato, lo scambio dei doni, la promessa di un comune impegno per pace e ambiente e il desiderio di rivedersi a Nicea per i 1700 anni del Concilio. Poi, nel pomeriggio a Santa Maria Maggiore per rendere omaggio - tra canti e preghiere e un mazzo di rose bianche - a Francesco, il Papa da sempre definito “caro fratello” con il quale ha condiviso viaggi e momenti importanti del reciproco ministero. Il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, è a Roma dove, ieri mattina, ha partecipato alla Messa di inizio pontificato in Piazza San Pietro di Papa Leone XIV. Il Pontefice lo ha ricevuto questa mattina in udienza nel Palazzo Apostolico vaticano.
L'udienza in Vaticano
Un incontro “cordiale”, come riferisce un comunicato del Patriarcato ecumenico, durante il quale Bartolomeo “si è congratulato personalmente con il nuovo Papa per la sua elezione e nel colloquio ha sottolineato, tra le altre cose, l'importanza di continuare a promuovere e approfondire il dialogo teologico tra le due Chiese, ortodossa e cattolica romana, nonché la loro cooperazione su questioni di interesse sociale, come il ripristino e il mantenimento della pace nel mondo, il sostegno ai nostri simili sofferenti e la tutela dell'ambiente naturale”. Un tema, questo, dal quale Francesco ha tratto ispirazione dalla Chiesa ortodossa per il suo magistero cristallizzato nella Laudato Si' e per la celebrazione della Giornata mondiale del Creato.
E proprio “alla comunicazione fraterna e alla cooperazione che ha avuto con il defunto Papa Francesco" ha fatto riferimento Bartolomeo nel colloquio con Leone. Con Papa Bergoglio oltre dieci sono stati gli incontri, senza dimenticare il primo viaggio insieme nell'isola di Lesbo nell'aprile 2016, insieme anche a Ieronymos, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia.
Dialogo e cooperazione
Da parte sua, Papa Leone XIV ha espresso gratitudine al patriarca per la sua presenza alla cerimonia di ieri per l'inizio del ministero petrino e - informa ancora la nota - "ha anche sottolineato l'importanza di promuovere il dialogo e la cooperazione tre i cristiani”. Il Pontefice, come già nella prima udienza con i rappresentanti della stampa mondiale, “ha assicurato il suo vivo desiderio di recarsi in Turchia, entro l'anno in corso e in una data da stabilirsi, per commemorare insieme al Patriarca il 1700° anniversario della convocazione del primo Concilio ecumenico di Nicea”.
Al momento dello scambio dei doni il patriarca Bartolomeo ha offerto a Papa Leone un'icona della Vergine Maria Odigitria, dipinta appositamente per l'occasione sul Monte Athos, l'incenso preparato dai monaci athoniti e i suoi libri. Leone XVI ha ricambiato con una rappresentazione artistica del Battesimo.
Il desiderio del viaggio a Nicea
“Ho visto con grande soddisfazione che possiamo continuare sulla stessa strada delle nostre chiese per il Cristianesimo intero, per la pace nel mondo”, ha commentato lo stesso patriarca ecumenico ai microfoni di Tv2000 fuori da Santa Maria Maggiore, dove nel pomeriggio si è recato per visitare la tomba di Papa Francesco. Il successore Leone XIV, ha detto Bartolomeo, “mi ha assicurato che vorrà venire in Turchia per l'anniversario di Nicea”, ovvero i 1700 anni del Concilio. Desiderio espresso tante volte da Francesco che, nonostante la grave malattia degli ultimi tempi, non ha mai perso la speranza di poter compiere quell'importante viaggio.
Con Papa Leone “non abbiamo fissato una data concreta, ma certamente quest'anno", ha detto il primate ortodosso indicando come possibile periodo quello di novembre in cui si celebra la festa di Sant’Andrea. "Questo è il nostro desiderio, anche il nostro augurio – ha detto - e sarà nostro onore di accogliere la Sua Santità Papa Leone, forse nel suo primo viaggio fuori dal Vaticano. A Nicea ma anche una visita ufficiale alla Chiesa di Costantinopoli, al Patriarcato Ecumenico"
In preghiera dal "carissimo amico" Francesco
Ricordando il “carissimo, rispettoso, amico Papa Francesco, con il quale abbiamo collaborato per il bene della Chiesa e dell'umanità durante il suo pontificato”, Bartolomeo I ha spiegato di aver lasciato delle rose “in sua memoria” e invocato “la sua preghiera dal cielo per noi tutti e per il suo successore con il quale abbiamo stamattina inaugurato una collaborazione, un'amicizia e una fratellanza nel Signore, a cui rimettiamo tutta la nostra visione per l'avvenire della Chiesa, tutta la nostra speranza e tutto il nostro affetto fraterno reciproco”.
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