Il Papa: nella Chiesa non c¡¯¨¨ posto per gli abusi, il male va portato allo scoperto
Benedetta Capelli - Città del Vaticano
Sono parole incisive dettate dal dolore dell¡¯ascolto di abusi e violenze subite, quelle che Papa Francesco con grande forza pronuncia nell¡¯ della Messa celebrata nello stadio ¡°Re Baldovino¡± di Bruxelles, ultimo atto del 46.mo viaggio apostolico. Lo afferma lo stesso Vescovo di Roma quando prende spunto dal Vangelo di Marco, nel quale Gesù mette in guardia i discepoli dal pericolo di scandalizzare, cioè di ostacolare il cammino e ferire la vita dei piccoli. Ferite profonde - afferma - per ¡°i piccoli colpiti, abusati da coloro che dovrebbero averne cura", per le "ferite di dolore e di impotenza anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nella comunitࡱ
Li ho sentiti, ho sentito la loro sofferenza di abusati e lo ripeto qui: nella Chiesa c¡¯è posto per tutti, tutti, tutti ma tutti saremo giudicati e non c¡¯è posto per l¡¯abuso, non c¡¯è posto per la copertura dell¡¯abuso. Chiedo a tutti: non coprite gli abusi! Chiedo ai vescovi: non coprite gli abusi! Condannare gli abusatori e aiutarli a guarirsi di questa malattia dell¡¯abuso. Il male non si nasconde: il male va portato allo scoperto, che si sappia, come hanno fatto alcuni abusati, e con coraggio. Che si sappia. E che sia giudicato l¡¯abusatore. Che sia giudicato l¡¯abusatore, sia laica, laico, prete o vescovo: che sia giudicato.
Il lamento che sale al cielo
Gli applausi che interrompono la sua voce sono anche condivisione di un pensiero chiaro e diretto da parte dei fedeli presenti. Applausi che si ripetono anche quando il Papa ricorda che ¡°l¡¯unica via della vita è quella del dono, dell¡¯amore che unisce¡±. Al contrario la via dell¡¯egoismo genera ¡°chiusure, muri, ostacoli e scandali¡±, impedisce la carità. "L'egoismo è scandaloso" e ¡°schiaccia i piccoli, umiliando la dignità delle persone e soffocando il grido dei poveri¡± come ¡°le proteste dei mietitori¡±, che non sono solo note stonate di un ¡°concerto perfetto del mondo del benessere¡±.
Al contrario, sono voce viva dello Spirito, ci ricordano chi siamo - tutti siamo poveri peccatori, tutti: tutti! Il primo, io, e le persone abusate sono un lamento che sale al cielo, che tocca l¡¯anima che ci fa vergognare - e ci chiamano a convertirci.
La mano scandalosa
L¡¯invito del Papa è di ascoltare quella voce profetica e non silenziarla ¡°con la nostra indifferenza¡± che fa passare oltre o che non fa toccare la mano del bisognoso quando si fa l¡¯elemosina¡±. ¡°Ascoltiamo - aggiunge - quello che dice Gesù nel Vangelo: lontano da noi l¡¯occhio scandaloso, che vede l¡¯indigente e si volta dall¡¯altra parte! Lontano da noi la mano scandalosa, che si chiude a pugno per nascondere i suoi tesori e si ritira avida nelle tasche!¡±.
Quella mano che colpisce per compiere un abuso sessuale, un abuso di potere, un abuso di coscienza contro chi è più debole: e quanti casi di abuso abbiamo nella nostra storia, nella nostra società.
Il Vangelo della misericordia
Lo scandalo dell¡¯egoismo, della rigidità, della presunzione, dell¡¯indifferenza percorre tutta l¡¯omelia di Francesco nella celebrazione con il rito di beatificazione della serva di Dio Anna di Gesù, la ¡°grande capitana delle priore¡± come la chiamava Santa Teresa d¡¯Avila, sua stretta collaboratrice. Il richiamo del Papa è quello di tornare a leggere la realtà attraverso il Vangelo della misericordia:
Non illudiamoci: senza amore niente dura, tutto svanisce, si sfalda, e ci lascia prigionieri di una vita sfuggente, vuota e senza senso, di un mondo inconsistente che, al di là delle facciate, ha perso ogni credibilità, perché ha scandalizzato i piccoli.
Una famiglia di salvati
Sono tre le parole chiave della riflessione del Papa: apertura, comunione e testimonianza. L¡¯apertura, al centro della prima lettura e del Vangelo, riguarda l¡¯azione libera dello Spirito Santo che soffia non solo sugli eletti. ¡°Tutti infatti, con il Battesimo - spiega Francesco - abbiamo ricevuto una missione nella Chiesa. Ma si tratta di un dono, non di un titolo di vanto¡±. Ricorda che i cristiani non sono dei privilegiati ma ¡°una famiglia di salvati¡± per grazia di Dio per questo bisogna rallegrarsi ¡°del fatto che anche altri possano fare ciò che facciamo noi, perché cresca il Regno di Dio¡±.
Se vogliamo cooperare, con amore aperto e premuroso, all¡¯azione libera dello Spirito senza essere di scandalo, di ostacolo a nessuno con la nostra presunzione e rigidità, abbiamo bisogno di svolgere la nostra missione con umiltà, gratitudine e gioia.
Modello di apertura, comunione e testimonianza
Per spiegare la parola ¡°testimonianza¡± Francesco fa riferimento all¡¯opera di Anna di Gesù, seguace di Santa Teresa d¡¯Avila e protagonista di un grande movimento di riforma della Chiesa allora segnata da ¡°scandali dolorosi¡±, capace di diffondere il Vangelo in Spagna, in Francia, a Bruxelles, e in quelli che allora erano chiamati Paesi Bassi Spagnoli.
Lei e le sue compagne, con la loro vita semplice e povera, fatta di preghiera, di lavoro e di carità, hanno saputo riportare alla fede tante persone, al punto che qualcuno ha definito la loro fondazione in questa città come una ¡°calamita spirituale¡±.
Il Papa ricorda che non ha lasciato volutamente scritti perché impegnata nel mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù. ¡°Accogliamo allora con riconoscenza il modello di santità al femminile che ci ha lasciato, delicato e forte, fatto di apertura, di comunione e di testimonianza¡±.
La fiamma della speranza
¡°Grazie, caro Papa Francesco, per essere andato incontro ai nostri concittadini, ai nostri responsabili e, in particolare, alle persone in difficoltà o ferite nel profondo dagli abusi¡±: cosi l¡¯arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Luc Terlinden, alla fine della Messa, esprimendo la gratitudine della visita in Belgio dove il Papa è giunto ¡°come Pastore, fratello e amico¡±, per ¡°ravvivare la fiamma della speranza che ci viene da Gesù, che ha promesso di essere sempre presente nella sua Chiesa¡±. Una celebrazione sentita e preceduta da una vera e propria festa. Tante bandierine con i colori del Belgio e non solo, sul palco rappresentanti di tutte le religioni e confessioni che arrivano da ogni diocesi del Paese, poco meno di 40mila i fedeli presenti. Poi molti bambini che il Papa ha baciato nel suo giro in papamobile nello stadio tristemente noto in Italia per la strage dell¡¯Heysel, durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool nel 1985. Allora, a causa della gestione inadeguata dell¡¯evento e le carenze strutturali, morirono 39 persone, di cui 32 italiane, ne rimasero ferite oltre 600.
La celebrazione è stata aperta con il disvelamento dell¡¯effige di Anna di Gesù, un disegno in bianco e nero con la nuova beata che ha in mano un cuore in fiamme. Sul prato verde dello stadio, bambini con indosso una maglia gialla e pantaloni bianchi, i colori del Vaticano, hanno portato un disegno con la colomba, segno di pace, sedendosi intorno all¡¯immagine di un globo che più che ha mai ha bisogno di serenità.
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