Il Papa: servendo gli altri si costruisce il bene comune
Tiziana Campisi ¨C Città del Vaticano
"Abbiamo bisogno di passare dalla cultura dell¡¯ 'io' alla cultura del 'noi'" e di mettere "la persona al centro". Papa Francesco, nel indirizzato alla Commissione Internazionale dell¡¯Apostolato Educativo della Compagnia di Gesù, ricevuta in udienza stamani, 24 maggio, ribadisce, come già fatto in passato, che un tale obiettivo si raggiunge attraverso "un¡¯educazione di qualità", che può definirsi tale "per i suoi risultati umanizzanti e non per i risultati economici". Avere attenzione per gli altri, soprattutto gli ultimi e gli emarginati, porre al centro della propria esistenza non se stessi e mettere i propri talenti a servizio del bene comune: sono questi i cardini dell¡¯educazione per il Pontefice, che ricorda l¡¯impegno dei gesuiti, nelle loro scuole, ¡°affinché i giovani potessero entrare in contatto con il Vangelo, con il servizio agli altri¡±. L¡¯obiettivo invitare gli studenti a ¡°diventare agenti di cambiamento e di evangelizzazione¡±, offrendo loro l¡¯opportunità di ¡°scoprire Dio presente negli altri, specialmente nei poveri e negli emarginati¡±.
È questa la vera educazione: accompagnare i giovani affinché scoprano nel servizio agli altri e nel rigore accademico la costruzione del bene comune.
L¡¯importanza dell'impegno educativo
Il Papa offre l¡¯esempio del Nuovo Patto Educativo Globale, da lui stesso promosso perché venga aggiornato ¡°l¡¯impegno educativo, affinché i giovani si preparino e comincino a cambiare la mentalità di un¡¯educazione solo per il ¡®mio¡¯ successo personale, nella mentalità di un¡¯educazione che li porti a scoprire la vera pienezza della vita¡±, usando ¡°i doni e le abilità personali in collaborazione con altri, per la costruzione di una società e di un mondo più umani e fraterni¡±. Per il Pontefice, senza un nuovo patto educativo globale, ¡°il nostro mondo, che già subisce tanta violenza e polarizzazione, non potrà creare un futuro pieno di speranza né superare le gravi sfide che lo riguardano¡± e che richiedono una presa di coscienza del fatto che il Pianeta è la nostra casa comune.
Preparare gli educatori
È attraverso l¡¯esempio che si educa nel modo migliore, ¡°modellando in noi ciò che desideriamo nei nostri studenti¡±, sottolinea Francesco. Gesù ha educato in questo modo i suoi discepoli, e così occorre educare nelle scuole, aggiunge, per questo è necessario offrire agli educatori ¡°una preparazione e un accompagnamento che li aiutino anche a scoprire il loro potenziale e la loro chiamata profonda ad accompagnare gli altri¡±.
Porre la persona al centro significa de-centrarci da noi stessi per percepire gli altri, specialmente quelli che sono ai margini delle nostre società, e che non solo hanno bisogno del nostro aiuto, ma che hanno anche molto da insegnarci e da offrirci. Tutti ci guadagniamo quando accogliamo tra noi i più poveri e indifesi!
Educare è lavoro di semina
Gli educatori devono avere una relazione vera "con il Signore", rimarca, poi, il Papa, altrimenti, "nulla di tutto il resto è possibile¡± e solo se i giovani ¡°vedranno nei loro educatori¡± - e tra questi sono da annoverare i ¡°padri di famiglia¡± - ¡°questo rapporto con Dio e il rispetto profondo per gli altri e per la creazione¡±, potranno sperimentare il mistero liberatore e salvifico di Cristo
Educare è un lavoro di semina e, come dice la Sacra Scrittura, molte volte ¡°seminiamo tra lacrime per mietere tra canti¡±. L¡¯educazione è un compito a lungo termine, con pazienza, dove i risultati a volte non sono chiari; persino Gesù all¡¯inizio non ottenne buoni risultati con i discepoli, ma fu paziente, e continua a essere paziente con noi per insegnarci che educare è attendere, perseverare e insistere con amore.
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