Francesco: il magistero della fragilit¨¤ ¨¨ un carisma con cui arricchire la Chiesa
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
¡°Il magistero della fragilità è un carisma¡±. È questo uno dei passaggi centrali del di Papa Francesco per la Giornata internazionale delle persone con disabilità. "Voi sorelle e fratelli con disabilità - scrive il Santo Padre - potete arricchire la Chiesa: la vostra presenza può contribuire a trasformare le realtà in cui viviamo, rendendole più umane e più accoglienti. Senza vulnerabilità, senza limiti, senza ostacoli da superare, non ci sarebbe vera umanità. Ed è per questo che mi rallegro che il cammino sinodale si stia dimostrando un¡¯occasione propizia per ascoltare finalmente anche la vostra voce, e che l¡¯eco di tale partecipazione sia giunta nel documento preparatorio per la tappa continentale del Sinodo".
A tutti è donato il Vangelo
Ad ognuno - scrive il Papa - "è donato il Vangelo tutto intero e, con esso, il gioioso compito di annunciarlo". "Tutti siamo chiamati ad offrire agli altri la testimonianza dell¡¯amore salvifico del Signore, che al di là delle nostre imperfezioni ci offre la sua vicinanza, la sua Parola, la sua forza, e dà senso alla nostra vita" (Esort. ap. ". "Comunicare il Vangelo non è un compito riservato solo ad alcuni, ma diventa una necessità imprescindibile di chiunque abbia sperimentato l¡¯incontro e l¡¯amicizia con Gesù". La fiducia nel Signore, l¡¯esperienza della sua tenerezza, il conforto della sua compagnia non sono privilegi riservati a pochi, né prerogative di chi ha ricevuto un¡¯accurata e prolungata formazione". La sua misericordia, al contrario, "si lascia conoscere e incontrare in maniera tutta particolare da chi non confida in sé e sente la necessità di abbandonarsi al Signore e di condividere con i fratelli".
Un magistero della fragilità
Nel documento il Papa si sofferma sul concetto di "magistero della fragilità": "se venisse ascoltato, renderebbe le nostre società più umane e fraterne, inducendo ognuno di noi a comprendere che la felicità è un pane che non si mangia da soli". "Quanto la consapevolezza di aver bisogno l¡¯uno dell¡¯altro ci aiuterebbe ad avere relazioni meno ostili con chi ci sta accanto! E quanto la constatazione che neanche i popoli si salvano da soli spingerebbe a cercare soluzioni per i conflitti insensati che stiamo vivendo". Il pensiero del Pontefice è anche rivolto all'attualità: "oggi - si legge nel messaggio - vogliamo ricordare la sofferenza di tutte le donne e di tutti gli uomini con disabilità che vivono in situazione di guerra, o di coloro che si trovano a portare una disabilità a causa dei combattimenti". Le parole del Papa sono accompagnate da una domanda: "Quante persone - in Ucraina e negli altri teatri di guerra ¨C rimangono imprigionate nei luoghi dove si combatte e non hanno nemmeno la possibilità di fuggire? È necessario prestare loro speciale attenzione e facilitare in ogni modo il loro accesso agli aiuti umanitari".
Un unico noi con al centro Gesù
Nel messaggio il Papa ricorda, inoltre, che insieme si abbattono muri di incomprensione e la discriminazione. "Il Sinodo, soprattutto, con il suo invito a camminare insieme e ad ascoltarsi a vicenda, ci aiuta a comprendere come nella Chiesa - anche per quello che riguarda la disabilità - non esista un noi e un loro, ma un unico noi, con al centro Gesù Cristo, dove ognuno porta i propri doni e i propri limiti. Tale consapevolezza, fondata sul fatto che siamo tutti parte della stessa umanità vulnerabile assunta e santificata da Cristo, elimina qualsiasi arbitraria distinzione e apre le porte alla partecipazione di ciascun battezzato alla vita della Chiesa". Francesco esprime infine un auspicio: "laddove il Sinodo è stato davvero inclusivo, esso ha permesso di sfatare pregiudizi radicati. Sono infatti l¡¯incontro e la fraternità ad abbattere i muri di incomprensione e a vincere la discriminazione; per questo auspico che ogni comunità cristiana si apra alla presenza di sorelle e fratelli con disabilità assicurando sempre ad essi l¡¯accoglienza e la piena inclusione".
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