Il Papa: il prete non ¨¨ uno "scapolo" ma un buon pastore dal cuore sempre aperto
Alessandro Di Bussolo ¨C Città del Vaticano
Non ¡°discorsi interminabili¡± e teorie ¡°su ciò che dovrebbe essere¡± la teologia del sacerdozio, ma quattro ¡°vicinanze¡±, a Dio, al vescovo, tra i presbiteri e al popolo, che ¡°possono aiutare in modo pratico, concreto e speranzoso a ravvivare il dono e la fecondità che un giorno ci sono stati promessi¡± come presbiteri. che apre il Simposio ¡°Per una teologia fondamentale del sacerdozio¡±, promosso dalla Congregazione per i Vescovi, in Aula Paolo VI, ha lo scopo di ¡°³¦ondividere gli atteggiamenti che danno solidità alla persona del sacerdote, le quattro colonne costitutive della nostra vita sacerdotale¡± e che chiama le ¡°quattro vicinanze¡±, ¡°perché seguono lo stile di Dio, che fondamentalmente è uno stile di vicinanza¡±. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Strumenti concreti per i sacerdoti
Un articolato discorso, che lo impegna per quasi un'ora, nel quale il Papa riporta concetti già espressi, soprattutto nella , la sua prima esortazione apostolica, ma sui quali si sofferma ¡°in maniera più estesa¡±, perché il sacerdote ¡°più che di ricette o di teorie, ha bisogno di strumenti concreti con cui affrontare il suo ministero, la sua missione e la sua quotidianitࡱ. Le sue parole, chiarisce, sono ¡°frutto dell¡¯esercizio di riflettere¡± sulla testimonianza ¡°³¦he ho ricevuto da tanti sacerdoti nel corso degli anni¡±, contemplando ¡°quali erano le caratteristiche che li distinguevano e davano ad essi una forza, una gioia e una speranza singolari nella loro missione pastorale¡±. "Niente teoria qui - assicura - parlo di quello che ho vissuto".
Vicinanze che evitano al prete una vita ¡°da scapolo¡±
La logica delle vicinanze, chiarisce Francesco, consente al sacerdote ¡°di rompere ogni tentazione di chiusura, di autogiustificazione e di fare una vita ¡®da scapolo¡¯, o da scapolone¡±, perché invita a fare appello agli altri ¡°per trovare la via che conduce alla verità e alla vita¡±. Sono quattro dimensioni che ci permettono, conclude ¡°di gestire le tensioni e gli squilibri con cui ogni giorno abbiamo a che fare¡±, una ¡°buona scuola per ¡®giocare in campo aperto¡¯, dove il sacerdote è chiamato, senza paure, senza rigidità, senza ridurre o impoverire la missione¡±. Non sono ¡°un incarico in più¡±, ma ¡°un dono¡± che il Signore fa ¡°per mantenere viva e feconda la vocazione¡±.
Per restare in pace nei momenti di prova e desolazione
Il Pontefice esordisce sottolineando che il ¡°piccolo raccolto¡± che vuole condividere, il Signore glielo ha fatto conoscere via via, ¡°durante questi più di 50 anni di sacerdozio¡±. Incontrando preti che ¡°mi hanno mostrato ciò che dà forma al volto del Buon Pastore¡±, ma anche accompagnando fratelli sacerdoti che ¡°avevano perduto il fuoco del primo amore e il loro ministero era diventato sterile, ripetitivo e senza senso¡±. Confida che in alcune situazioni, ¡°³¦ompresi i momenti di prova, difficoltà e desolazione, quando vivevo e condividevo la vita in un certo modo rimaneva la pace¡±.
L¡¯atteggiamento corretto per accogliere il cambiamento
La premessa di Papa Francesco è dedicata all¡¯atteggiamento corretto per accogliere il cambiamento d¡¯epoca che il Covid ¡°ha reso più che evidente¡±. Non la fuga ¡°verso il passato¡±, cercando ¡°forme codificate¡±, che ci ¡°garantiscano¡± ¡°una sorta di protezione dai rischi¡±, ma nemmeno ¡°verso il futuro¡± con ¡°un ottimismo esasperato¡± che ¡°³¦onsacra¡± l¡¯ultima novità ¡°³¦ome ciò che è veramente reale, disprezzando così la saggezza degli anni¡±. Bisogna fermarsi, insomma, alla "concretezza dell'oggi".
Invece, mi piace l¡¯atteggiamento che nasce dalla fiduciosa presa in carico della realtà, ancorata alla sapiente Tradizione viva e vivente della Chiesa, che può permettersi di prendere il largo senza paura. Sento che Gesù, in questo momento storico, ci invita ancora una volta a ¡°prendere il largo¡± con la fiducia che Lui è il Signore della storia e che, guidati da Lui, potremo discernere l¡¯orizzonte da percorrere.
Vocazioni genuine in comunità vivaci e fraterne
¡°Discernere la volontà di Dio¡±, spiega il Papa, ¡°significa imparare a interpretare la realtà con gli occhi del Signore, senza bisogno di evadere da ciò che accade alla nostra gente là dove vive, senza l¡¯ansietà che induce a cercare un¡¯uscita veloce e tranquillizzante guidata dall¡¯ideologia di turno o da una risposta prefabbricata¡±. Una sfida da cogliere anche nella vita sacerdotale. La crisi vocazionale, per Francesco, spesso è dovuta ¡°all¡¯assenza nelle comunità di un fervore apostolico contagioso, per cui esse non entusiasmano e non suscitano attrattiva¡±. Comunità funzionali, chiarisce uscendo dal discorso preparato, "ben organizzate ma senza entusiasmo", dove "manca il fuoco dello spirito". Dove c¡¯è vita, invece, ¡°voglia di portare Cristo agli altri¡±, sorgono vocazioni genuine.
Persino in parrocchie dove i sacerdoti non sono molto impegnati e gioiosi, è la vita fraterna e fervorosa della comunità che suscita il desiderio di consacrarsi interamente a Dio e all¡¯evangelizzazione, soprattutto se questa comunità vivace prega insistentemente per le vocazioni e ha il coraggio di proporre ai suoi giovani un cammino di speciale consacrazione.
Il Signore ci ha trovato come eravamo
Il Pontefice invita poi a guardarsi dalla tentazione di ¡°vivere un sacerdozio senza Battesimo, senza cioè la memoria che la nostra prima chiamata è alla santitࡱ. Se dimentichiamo il battesimo, il sacerdozio diventa una funzione, "e questo è pericoloso" aggiunge a braccio. Fonte di speranza è Dio che ci ama sempre per primo, e che ¡°anche in mezzo alla crisi¡±, non smette di amare ¡°e, perciò, di chiamare¡±. E di questo, prosegue rivolto ai fratelli nel sacerdozio presenti in Aula Paolo VI, ¡°³¦iascuno di noi è testimone: un giorno il Signore ci ha trovato lì dove eravamo e come eravamo, in ambienti contraddittori o con situazioni familiari complesse; ma questo non lo ha distolto dalla volontà di scrivere, per mezzo di ognuno di noi, la storia della salvezza¡±.
I sacerdoti e il bisogno permanente di essere evangelizzati
Quando cita San Giovanni Paolo II che nella , ricordava che "il sacerdote, come la Chiesa, deve crescere nella coscienza del suo permanente bisogno di essere evangelizzato", commenta, uscendo dal discorso scritto: "Vai a dire tu a qualche vescovo, a qualche sacerdote che deve essere evangelizzato¡ non capiscono. E questo succede, è il dramma di oggi".
La vicinanza a Dio
Per questo, Papa Francesco approfondisce le quattro ¡°vicinanze¡±, che definisce ¡°fondamenta solide¡± per la vita di un sacerdote oggi, partendo dalla vicinanza a Dio, ¡°vicinanza al Signore delle vicinanze¡±. Senza ¡°una relazione significativa con il Signore ¨C ribadisce - il nostro ministero è destinato a diventare sterile¡±.
Senza preghiera, un prete è solo ¡°un operaio stanco¡±
Molte crisi sacerdotali, prosegue il Papa, ¡°hanno all¡¯origine proprio una scarsa vita di preghiera, una mancata intimità con il Signore, una riduzione della vita spirituale a mera pratica religiosa¡±. In momenti importanti ¡°della mia vita¡±, confida, ¡°questa vicinanza al Signore è stata decisiva per sostenermi¡±. Senza la vicinanza concreta ¡°nell¡¯ascolto della Parola, la celebrazione eucaristica, il silenzio dell¡¯adorazione, l¡¯affidamento a Maria, l¡¯accompagnamento saggio di una guida, il sacramento della Riconciliazione¡±, un sacerdote è ¡°solo un operaio stanco che non gode dei benefici degli amici del Signore¡±.
Rinunciare all¡¯attivismo, crescere nella preghiera
Francesco lamenta che ¡°troppo spesso, nella vita sacerdotale si pratica la preghiera solo come un dovere¡±, mentre ¡°un prete che prega è un figlio che si fa vicino al Signore¡±. Bisogna però abituarsi ¡°ad avere spazi di silenzio nella giornata¡±. Riuscire a ¡°rinunciare all¡¯attivismo¡±, accettando ¡°la desolazione che viene dal silenzio, dal digiuno di attività e di parole, dal coraggio di esaminarci con sinceritࡱ. Perseverare nella preghiera, per il Pontefice, significa ¡°non scappare quando proprio la preghiera ci conduce nel deserto. La via del deserto è la via che conduce all¡¯intimità con Dio, a patto però di non fuggire, di non trovare modi per evadere da questo incontro¡±. Le guide spirituali, aggiunge "a braccio", che accompagnano i sacerdoti", devono chiedere loro. "Sei capace di lasciarti andare al deserto? O vai subito all¡¯oasi della televisione o qualche altra cosa?"
Accettare la propria miseria per far spazio a quella dei fedeli
Infatti, spiega Papa Francesco ¡°abbracciare, accettare e presentare la propria miseria nella vicinanza al Signore¡± per il sacerdote ¡°sarà la migliore scuola per poter, piano piano, fare spazio a tutta la miseria e al dolore che incontrerà quotidianamente nel suo ministero, fino al punto di diventare egli stesso come il cuore di Cristo¡±.
La vicinanza al vescovo
Parlando poi della vicinanza al vescovo, il Papa lamenta che ¡°per molto tempo è stata letta solo in maniera unilaterale¡±, dando all¡¯obbedienza ¡°un¡¯interpretazione lontana dal sentire del Vangelo¡±. Obbedire significa infatti ¡°imparare ad ascoltare e ricordarsi che nessuno può dirsi detentore della volontà di Dio, e che essa va compresa solo attraverso il discernimento¡±. E il legame-vicinanza col vescovo, "che non è un vigilatore, è un padre", come le altre tre ¡°vicinanze¡±, consente di rompere ogni tentazione di chiusura in se stessi e aiuta ogni presbitero e ogni Chiesa particolare ¡°a discernere la volontà di Dio¡±.
Ma non dobbiamo dimenticare che il vescovo stesso può essere strumento di questo discernimento solo se anch¡¯egli si mette in ascolto della realtà dei suoi presbiteri e del popolo santo di Dio che gli è affidato.
La preghiera dei sacerdoti, l¡¯ascolto dei vescovi
Francesco ricorda che nella Evangelii gaudium raccomandava di ¡°esercitarci nell¡¯arte di ascoltare, che è più che sentire. La prima cosa, nella comunicazione con l¡¯altro, è la capacità del cuore che rende possibile la prossimità, senza la quale non esiste un vero incontro spirituale¡±. Cosi obbedienza ¡°può essere anche confronto, ascolto e, in alcuni casi, tensione¡±.
Questo richiede necessariamente che i sacerdoti preghino per i vescovi e sappiano esprimere il proprio parere con rispetto e sincerità. Richiede ugualmente ai vescovi umiltà, capacità di ascolto, di autocritica e di lasciarsi aiutare. Se difenderemo questo legame procederemo sicuri nel nostro cammino.
La vicinanza tra presbiteri
La terza vicinanza, quella tra i presbiteri, per il Pontefice si esprime nella fraternità, che è ¡°scegliere deliberatamente di cercare di essere santi con gli altri e non in solitudine¡±. Per spiegare le sue caratteristiche ¡°³¦he sono quelle dell¡¯amore¡±, chiede aiuto alla ¡°mappa¡± del capitolo 13 della Prima Lettera ai Corinzi di san Paolo. Fraternità quindi come pazienza, ¡°³¦apacità di sentirci responsabili degli altri, di portare i loro pesi¡±, lontana dall¡¯invidia, che è incapacità di gioire ¡°quando vedo il bene nella vita degli altri¡±, che ¡°tanto tormenta i nostri ambienti e che è una fatica nella pedagogia dell¡¯amore, non semplicemente un peccato da confessare¡±.
Il dramma dell'invidia tra i sacerdoti
Putroppo, commenta lasciando il testo scritto, "E¡¯ tanto presente l¡¯invidia nelle comunità sacerdotali. E la Parola di Dio ci dice che è l¡¯atteggiamento distruttore: per invidia del diavolo è entrato il peccato nel mondo". E su questo "dobbiamo parlare chiaro, nei nostri presbiteri c¡¯è l¡¯invidia. Non tutti sono invidiosi, no, ma c¡¯è la tentazione dell¡¯invidia a portata di mano. E dall¡¯invidia al chiacchiericcio". Nella fraternità ¡°non abbiamo bisogno di vantarci¡±, né di mancare ¡°di rispetto a chi ci è accanto¡±. Perchè, chiarisce "a braccio", ci sono anche forme clericali di bullismo.
L'amore fraterno tra preti, seguendo san Paolo
L¡¯amore fraterno, ricorda Papa Francesco ¡°non cerca il proprio interesse, non lascia spazio all¡¯ira, al risentimento¡±, non ricorda ¡°per sempre il male ricevuto¡± fino al punto magari ¡°di godere dell¡¯ingiustizia quando riguarda proprio chi mi ha fatto soffrire¡±, e ¡°³¦onsidera un peccato grave attentare alla verità e alla dignità dei fratelli attraverso le calunnie, la maldicenza, il chiacchiericcio¡±.
Fraternità che non è utopia, ma palestra dello spirito
Non si tratta di un¡¯utopia, assicura Francesco, anche se ¡°tutti sappiamo quanto può essere difficile vivere in comunità, condividere il quotidiano con coloro che abbiamo voluto riconoscere come fratelli¡±.
Fraternità che aiuta a vivere serenamente il celibato
Solo ¡°³¦hi cerca di amare è al sicuro¡± sintetizza il Pontefice, perché ¡°³¦hi vive con la sindrome di Caino¡± convinto , ¡°di non poter amare perché sente sempre di non essere stato amato¡±, proprio per questo ¡°è più esposto al male: a farsi male e a fare del male¡±.
Mi spingo a dire che lì dove funziona la fraternità sacerdotale e ci sono legami di vera amicizia, lì è anche possibile vivere con più serenità anche la scelta celibataria.
Il celibato, infatti, ¡°è un dono che per essere vissuto come santificazione necessita di relazioni sane, di rapporti di vera stima e vero bene che trovano la loro radice in Cristo¡±. Senza amici e senza preghiera, ricorda Papa Francesco, ¡°può diventare un peso insopportabile e una contro-testimonianza alla bellezza stessa del sacerdozio¡±.
La vicinanza al popolo
La quarta vicinanza, ¡°la relazione con il Popolo Santo di Dio¡±, sottolinea il Papa, ¡°è per ciascuno di noi non un dovere ma una grazia¡±, che favorisce ¡°l¡¯incontro in pienezza con Dio¡±, come già a scritto nell¡¯ Evangelii gaudium. Il posto di ogni sacerdote ¡°è in mezzo alla gente¡±, per scoprire che Gesù crocifisso ¡°vuole servirsi di noi per arrivare sempre più vicino al suo popolo amato¡±. Egli ¡°vuole che tocchiamo la miseria umana¡±, e conosciamo ¡°la forza della tenerezza¡±. Questa vicinanza, come le altre, invita, anzi ¡°esige¡±, di ¡°portare avanti lo stile del Signore¡±, fatto ¡°di compassione e di tenerezza, perché capace di camminare non come un giudice ma come il Buon Samaritano¡±. Come colui che ¡°riconosce le ferite del suo popolo¡±, i sacrifici ¡°di tanti padri e madri per mandare avanti le loro famiglie, e anche le conseguenze della violenza, della corruzione e dell¡¯indifferenza¡±.
È decisivo ricordare che il Popolo di Dio spera di trovare pastori con lo stile di Gesù ¨C e non ¡°³¦hierici di stato¡± o ¡°professionisti del sacro¡± ¨C; pastori che sappiano di compassione, di opportunità; uomini coraggiosi, capaci di fermarsi davanti a chi è ferito e di tendere la mano; uomini contemplativi che, nella vicinanza al loro popolo, possano annunciare sulle piaghe del mondo la forza operante della Risurrezione.
La vicinanza del pastore favorisce l¡¯appartenenza
In una società dove siamo ¡°³¦onnessi a tutto e a tutti, ci manca l¡¯esperienza dell¡¯appartenenza, che è molto più di una connessione¡±. Ma, ricorda Francesco, ¡°³¦on la vicinanza del pastore si può convocare la comunità e favorire la crescita del senso di appartenenza¡±. Un antidoto ¡°contro una deformazione della vocazione¡±, il dimenticare ¡°³¦he la vita sacerdotale si deve ad altri, al Signore e alle persone da Lui affidate¡±. Una dimenticanza che ¡°sta alla base del clericalismo e delle sue conseguenze¡±.
Come vanno le mie vicinanze?
In conclusione il Pontefice mette in relazione ¡°questa vicinanza al Popolo di Dio con la vicinanza a Dio¡±, perché quando prega ¡°il pastore porta i segni delle ferite e delle gioie della sua gente, che presenta in silenzio al Signore affinché le unga con il dono dello Spirito Santo¡±.
Ai vescovi e ai sacerdoti farà bene domandarsi ¡°³¦ome vanno le mie vicinanze¡±, come sto vivendo queste quattro dimensioni che configurano il mio essere sacerdotale in modo trasversale e mi permettono di gestire le tensioni e gli squilibri con cui ogni giorno abbiamo a che fare. Queste quattro vicinanze sono una buona scuola per ¡°giocare in campo aperto¡±, dove il sacerdote è chiamato, senza paure, senza rigidità, senza ridurre o impoverire la missione.
Vicinanza con lo stile di Dio: compassione e tenerezza
Queste vicinanze del Signore, sintetizza ancora Papa Francesco, ¡°non sono un incarico in più: sono un dono che Lui fa per mantenere viva e feconda la vocazione¡±. Per evitare la tentazione ¡°di chiuderci in discorsi e discussioni interminabili sulla teologia del sacerdozio o su teorie di ciò che dovrebbe essere¡±, il Signore, con tenerezza e compassione, ¡°offre ai sacerdoti le coordinate a partire dalle quali riconoscere e mantenere vivo l¡¯ardore per la missione: vicinanza, vicinanza a Dio, al vescovo, ai fratelli presbiteri e al popolo che è stato loro affidato. Vicinanza con lo stile di Dio, che è vicino con compassione e tenerezza¡±.
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